Titti
Ferrante

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Napoli, 24 Giugno 1974. Laureata in lingue e letterature straniere vive a Napoli dove insegna francese.

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Pubblicato il 26/04/2018

in: La poesia, lente d'ingradimento sulle emozioni

Innanzitutto grazie per la lettura. Non credo debba scusarsi o dispiacersi, il mondo è bello perchè vario. Non tutti capiamo le stesse cose, sicuramente le cose che capisce lei non le capisco io ( che ho ugualmente tanti limiti) e non è certamente un peccato. Come ha giustamente rilevato, la poesia non va [...] capita, va sentita e non tutte le sensibilità possono essere affini. Mi permetto, però,di suggerirle una lettura diversa della necessità di capire ad ogni costo. Prendiamo ad esempio l’arte concettuale, se si considera i ready made duchampiani, l’oggetto quotidiano caricato di nuovo significato ha valore artistico? E’ comprensibile in quanto arte? Qualsiasi cosa può essere opera d’arte e per conseguenze estreme nulla è arte. Le riporto, inoltre,uno stralcio di “Il bordo vertiginoso delle cose”di Carofiglio “Esamini la possibilità di aver attraversato una barriera spazio- temporale e di essere passato da un’altra parte. Pensi proprio con queste parole, anche se non sai bene cosa significhi la frase. Il che non è necessariamente un male, non sapere cosa significhi una frase che hai scritto o hai detto. Chiedete a un poeta di spiegare cosa voleva dire con un verso o anche solo una singola parola e avrete ammazzato la poesia”

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