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Pubblicato il 11/07/2015

in: Dai ragazzi, non spaccerete mica UberPop per concorrenza liberale?

Sono un membro del team Uber Italia e mi permetto di dissentire sul problema sicurezza esposto a critiche in questo articolo. Fornire un metodo di trasporto sicuro è uno dei capisaldi di Uber e vale per uberPOP come per UberBLACK, UberVAN e tutti gli altri prodotti. Prma di essere attivati, gli autisti di uberPOP devono produrre [...] documenti ufficiali per dimostrare di essere incensurati, di avere carichi pendenti nulli e di non aver mai subito una sospensione della patente negli ultimi 10 anni. Inoltre, devono affrontare un incontro in cui un responsabile della compagnia li conosce singolarmente per evitare che siano "perfetti sconosciuti": lo sono per gli utenti, non lo sono per noi. Il mezzo deve essere immatricolato da meno di 10 anni, con i documenti in regola e in buone condizioni, controllate anche in questo caso auto per auto. Una volta attivati, i driver ricevono una valutazione da 1 a 5 stelle, con annesso commento testuale, da parte di tutti gli utenti che effettuano una corsa. Non solo il sistema di feedback fa tutto quello che fa quello del menzionato Blablacar, ma gli utenti sono costretti dall'app a lasciare un feedback prima di richiedere una nuova corsa. I responsabili ricevono e rispondono ai feedback negativi entro poche ore, nei casi più importanti. I driver che non vengono apprezzati dagli utenti vengono semplicemente disattivati. I casi più gravi (un driver che guida assonnato, per esempio) vengono individuati e fermati sul nascere. Le ricordo che a fronte di tutto questo, ad un tassista non si può lasciare nessun tipo di feedback in caso di disservizio. Possiamo discutere delle nostre strategie di comunicazione (anche opinion leader come lei sembrano poco informati sui dettagli), dell'integrazione sociale e fiscale dei driver uberPOP, di problematiche reali insomma, ma sulla sicurezza l'opinione di De Nicola è quantomeno condivisibile. uberPOP è un servizio eccezionale. Lavoreremo duramente per riportarlo nelle città, perché milioni di italiani meritano un servizio di trasporto non di linea sicuro, economico e democratico, che contribuisce a creare nuovi redditi, a migliorare la mobilità, ad allargare il mercato dei trasporti (sì, a vantaggio persino dei tassisti). Tra di essi, spero che anche lei potrà provare il servizio: si ricrederà, ne sono sicuro.

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