Mondo

Lettera a un ragazzo palestinese

La Striscia crolla, l’infanzia si spezza, il mondo balbetta. Ma tu resti, e il tuo corpo racconta tutto.

1 Dicembre 2025

Ragazzo mio, oggi la tua Striscia è polvere. Non polvere poetica. Polvere vera. Che entra nei denti, brucia la gola, si posa sulle fotografie che non hai più. Intorno a te ci sono case spezzate, strade cancellate, ospedali vuoti. Io non ti racconto la pace. Non sarebbe giusto. Non ti dico che andrà meglio. Sarebbe una menzogna. Ti dico solo ciò che vedo.

Hai conosciuto la paura prima delle parole, il boato prima dell’alfabeto, la fuga prima del gioco, la perdita prima dell’adolescenza. Ti diranno che devono eliminare Hamas. Forse accadrà. Forse no. Ma dopo Hamas verrà qualcun altro perché, quando un popolo cresce nel dolore, il dolore non svanisce. Cambia nome, cambia uniforme, cambia padrone. Ma resta. E resta su di te.

Tu non sei un simbolo. Non sei un territorio da misurare. Non sei una cifra nelle tabelle ONU. Sei un ragazzo. Con un corpo che trema. Con un cuore che resiste. Con una vita che doveva essere altrove. Potevi stare in una scuola, non in un rifugio. Potevi correre su un campo di terra, non sotto un’esplosione. Potevi avere una casa, non un mucchio di calcinacci da ricordare.

Il mondo ti guarda a metà. Con distrazione. Con disagio. Con commozione intermittente. Le capitali parlano. I ministri discutono. Le telecamere arrivano e se ne vanno. Tu no. Tu rimani. Permane la tua fame, la tua sete, il tuo sonno interrotto. Rimane la tua rabbia che nessuno sa leggere, il tuo silenzio obbligato, la tua infanzia amputata.

Io non posso proteggerti. Non posso fermare il boato. Non posso ridarti ciò che ti hanno strappato. Posso solo una cosa. Guardarti senza voltarmi. Dirti che non sei invisibile. Dirti che la tua vita non è un danno collaterale. Dirti che esisti. E che il mondo, anche se ti ignora, prima o poi dovrà rispondere alla tua esistenza.

Tu non sei la guerra. Sei ciò che la guerra tradisce. Sei la sua vittima più pura. E la sua accusa più grande.

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