Giornalismo
Ue, trovato l’accordo sul prestito all’Ucraina. Salta l’uso degli asset russi
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Nuova strage di ebrei a Sidney in Australia, 15 morti, e tra loro una bambina. In un video online si vedono due uomini che con grosse armi da un ponte e da un parcheggio vicino fanno fuoco sulla celebre spiaggia di Bondi Beach, dove si stava svolgendo un evento per celebrare il “festival delle luci” dell’ebraismo che ricorda la riconquista del Tempio di Gerusalemme. Ucciso anche uno dei due attentatori, probabilmente di origine pakistana.
Incontro a Berlino tra il presidente ucraino Zelensky e gli inviati americani Witkoff e Kushner. «Voglio convincerli a sostenere il congelamento della linea del fronte», dice il numero uno di Kiev. Per il Financial Times, Kiev è disposta ad rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato, ma chiede in cambio garanzie di sicurezza agli Stati Uniti.
(LaStampa)
Torna libero Mohamed Shahin, imam di Torino espulso dall’Italia dopo aver giustificato il massacro di Hamas perpetrato il 7 ottobre. I giudici hanno accolto uno dei ricorsi presentati dagli avvocati dell’uomo, i quali hanno sostenuto che anche alla luce di nuova documentazione, non sussistono elementi che possono far parlare di sicurezza per lo Stato o per l’ordine pubblico. La decisione innesca l’immediata reazione dei partiti di centro destra che attaccano la magistratura definendola “politicizzata”.
È corsa contro il tempo per approvare la legge di bilancio entro la fine dell’anno. Il Governo ha annunciato un nuovo pacchetto di emendamenti da 3,5 miliardi di euro. Giorgetti specifica che le modifiche riguarderanno Zes (zona economica speciale), finanziamento di Transizione 5.0 , la previdenza complementare ( vengono stanziati 20 milioni per quella di polizia e forze armate) e soprattutto il parziale definanziamento del Ponte sullo Stretto con una «riprogrammazione» temporale dei fondi (spostandoli di fatto sulla prossima annualità).
(Avvenire)
Donald Trump, ha ordinato un blocco completo delle petroliere sanzionate che entrano ed escono dal Venezuela. Non è ancora chiaro come Trump abbia intenzione di mettere in atto questo blocco, ma nei fatti è già attivo da circa una settimana: da quando gli Stati Uniti hanno sequestrato una petroliera partita dal Venezuela e sottoposta a sanzioni a causa del suo coinvolgimento nel traffico di petrolio iraniano, nessuna petroliera ha provato ad avvicinarsi o a partire dal Venezuela senza l’autorizzazione degli Stati Uniti.
(Ilpost)
Ue, salta lo stop ai motori termici dal 2035. La Commissione europea ha deciso di introdurre “un meccanismo di incentivazione” sotto forma di “supercredito” da sfruttare entro il 2034, per dare modo ai costruttori di veicoli di “sovrastimare il contributo” delle mini auto elettriche per il raggiungimento dell’obiettivo complessivo di emissioni di CO2 del proprio parco veicoli.
(Skytg24)
Putin torna ad attaccare l’Europa e i suoi leader. Per il presidente russo i politici in Europa stanno alzando il “livello di isteria” e “alimentando timori” sull’inevitabilità di uno scontro con la Russia. Citato dalla Tass, lo zar avrebbe bollato come “sciocchezze” le ipotesi di uno scontro con la Russia. “In Europa, alla gente viene inculcata la paura di un inevitabile scontro con la Russia, come se dovessero prepararsi a una guerra di vasta portata – ha denunciato. Mark Rutte il segretario generale della Nato aveva detto in modo chiaro: “Siamo il prossimo obiettivo della Russia e siamo già in pericolo. Ciò che sta accadendo in Ucraina potrebbe accadere anche ai Paesi alleati”.
(Libero)
Giorgia Meloni nel suo intervento in parlamento ribadisce il sostegno a Kiev. “La Russia si è impantanata in Ucraina in una durissima guerra di posizione a costo di enormi sacrifici”. È importante quindi “mantenere la pressione economica” su Mosca. In ogni caso, conferma Meloni, “l’Italia non invierà soldati in Ucraina”. Quanto agli asset “trovare una soluzione sostenibile è tutt’altro che semplice”, considerando che “qualsiasi strumento deve sempre rispettare le regole su cui poggia lo stato di diritto”
Vertice Ue, trovato l’accordo per l’Ucraina. I leader dell’Unione hanno concordato a Ventisette di fornire 90 miliardi di euro per gli anni 2026-2027 all’Ucraina sulla base di un prestito dell’Ue con bond raccolti sui mercati, garantito dal margine di manovra del bilancio dell’Ue. Salta l’uso degli asset russi. Meloni: «ha prevalso il buon senso». Per il premier belga Bart De Wever «oggi tutti possono uscire da questa riunione vittoriosi». Il premier polacco Donald Tusk «Abbiamo una scelta semplice: “O soldi oggi o sangue domani”.
Manovra, dietrofront sulle pensioni. È stata Giorgia Meloni a mettere uno stop e ad annunciare in Aula che il governo correggerà la stretta. Il Mef sarebbe già al lavoro sulla modifica. Via i tagli retroattivi sul riscatto della laurea, come anticipato dalla premier. Da capire, invece, se verrà modificata anche la stretta sulle finestre. Così chiede la Lega che ha presentato un emendamento per cancellare entrambe le norme proponendo a clausola di salvaguardia, a partire dal 2033, eventuale innalzamento dell’Irap. Meloni, rispondendo in Aula sul punto, chiude così l’ultima grana piovuta sulla manovra.
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