Moda
A Milano Italian Design Institute scrive il futuro del Made in Italy sostenibile
Grande successo per la prima edizione di “Dressing The Future” a Cascina Cuccagna

Fin dal mattino, con l’apertura dell’area espositiva, i visitatori sono stati guidati in un percorso immersivo tra progetti, materiali e installazioni. Al centro della scena, la stanza allestita dagli studenti e dalle studentesse IDI, che hanno trasformato lo spazio in un ambiente site-specific attraverso lavori provenienti dai corsi di Textile Design, Modellistica 2D-3D Fashion Art, Modellistica Sposa & Haute Couture e ActiWear Design. Una narrazione collettiva che ha restituito la visione e la sensibilità della nuova generazione del design italiano.
Le loro creazioni hanno dialogato con opere firmate da artisti come Laurent Barnavon, autore dell’installazione Ce n’est qu’une impression, Milano 25 (in collaborazione con l’Officiel), e Sara Conforti Hofer, presente con Centosettantaperottanta – What Comes First?, progetto che intreccia abito, memoria e identità grazie alle collaborazioni con AtWork, Moleskine Foundation, Miroglio Group e il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. A completare l’atmosfera, i paesaggi sonori elaborati dagli studenti del corso di Sound Design, che hanno accompagnato il pubblico lungo tutto il percorso espositivo.
Parallelamente, l’area Art & Circular Fashion ha ospitato una serie di workshop che hanno rappresentato il cuore operativo dell’evento. Dalla Cascina alla Sartoria Filo Dritto, i partecipanti hanno potuto sperimentare metodologie e pratiche legate alla sostenibilità: origami applicati al design zero waste con Laurent Barnavon, mappatura del riciclo tessile con Marco Piu, modellazione somatica 3D con Carlo Galli, creazione di grucce sostenibili con Cristina Mandelli e una sessione di co-creazione pittorica guidata da Sarah Bowyer in collaborazione con Humana People to People Italia. I manichini Bonaveri, insieme al supporto tecnico di Philips, hanno contribuito a creare un allestimento immersivo e articolato.
Nel tardo pomeriggio, il talk Re-immaginare il Made in Italy tra cultura, impresa e sostenibilità, moderato da Aurora Magni (Blumine), ha riunito Annibale D’Elia, Caterina Mazzei, Paolo Foglia, Alfio Fontana, Simone Pavesi, Luisa della Morte e Zoe Romano. Il confronto ha ribadito la necessità di ripensare l’intera filiera della moda attraverso un approccio che integri responsabilità, etica, inclusione, creatività e innovazione.
Subito dopo, il fondatore di IDI, Nicola Carbonara, affiancato dalla Educational Manager Tania Sette, ha consegnato le targhe di Dressing the Future ai docenti che contribuiscono alla crescita dell’istituto: Roberto De Santis, Letizia Schatzinger, Armando Bruno, Ceasar per Simone Micheli, Maurizio Corbi, Amilcare Incalza e Pierpaolo Tagliola per AG&P Greenscape.
Carbonara ha sottolineato quanto questa edizione 2025 di Dressing the Future rappresenti per lui un risultato significativo: un progetto che ha preso forma grazie al sostegno del Comune di Milano, alla collaborazione con i partner e al lavoro del team IDI. Ha ricordato come Cascina Cuccagna, per un giorno, sia diventata “un laboratorio aperto” in cui si è riaffermata l’essenza del design come responsabilità, ricerca, sostenibilità e impatto sociale.
<< Assistere alla realizzazione dell’edizione 2025 di Dressing the Future – Indossare il Futuro è stato per me un privilegio. Ho visto prendere forma un progetto nato dalla volontà di creare, insieme al team di Italian Design Institute, uno spazio autentico dove formazione, creatività e innovazione potessero incontrarsi>>, queste le parole di Nicola Carbonara.
Un ringraziamento speciale è stato destinato a Sara Conforti Hofer per la cura dell’organizzazione generale. Assente fisicamente, Mariella Milani ha inviato un videomessaggio per ritirare simbolicamente la targa assegnatale da IDI, sottolineando l’importanza del titolo dell’evento e invitando i giovani a guardare al futuro con coraggio, curiosità e ottimismo: “Devono vestire di luce, allegria il loro futuro… il Made in Italy è il petrolio di questo paese”.
La giornata si è conclusa con un aperitivo diffuso curato dalla caffetteria di Cascina Cuccagna, accompagnato da una visita guidata alle sale espositive e da una performance partecipativa che ha unito studenti, artisti e pubblico in un ultimo momento creativo condiviso.
Per Tania Sette, Educational Manager IDI, il successo dell’evento risiede soprattutto nella capacità di generare dialogo: “La partecipazione attenta e numerosa dimostra che il pubblico è pronto ad accogliere un nuovo modo di pensare la moda, più consapevole e orientato al futuro… L’atmosfera collaborativa ha evidenziato che il cambiamento è già in corso e che i giovani ne sono i protagonisti”.
La prima edizione di Dressing the Future si chiude così come un vero e proprio manifesto culturale: un invito a immaginare il Made in Italy come un processo rigenerativo, comunitario e orientato a un futuro in cui creatività e responsabilità possano convivere. Un laboratorio vivo in cui il design continua a prendere forma, piega dopo piega, cucitura dopo cucitura.

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