Geopolitica
Il PKK si scioglie: fine della lotta armata curda in Turchia
Fondato nel 1978, il PKK è stato per decenni uno dei principali gruppi armati curdi. Sotto la guida di Öcalan, il movimento si è trasformato in una forza combattente con oltre 10.000 miliziani. Ha annunciato oggi lo scioglimento
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), storica organizzazione armata curda, ha annunciato ufficialmente il suo scioglimento. La decisione è arrivata al termine di un congresso interno e segna la fine di un’era di lotta armata durata quasi cinquant’anni.
La richiesta di Öcalan e il cessate il fuoco
Il passo decisivo è arrivato dopo una lettera scritta dal carcere da Abdullah Öcalan, leader e fondatore del PKK. Il 27 febbraio, Öcalan ha chiesto formalmente la fine della lotta armata e lo scioglimento dell’organizzazione. A seguire, il comitato direttivo del PKK ha annunciato un cessate il fuoco con lo Stato turco e l’intenzione di concludere ufficialmente le attività del gruppo.
Chi è Abdullah Öcalan e cos’è il PKK
Fondato nel 1978, il PKK è stato per decenni uno dei principali gruppi armati curdi. Sotto la guida di Öcalan, il movimento si è trasformato in una forza combattente con oltre 10.000 miliziani. Negli anni, è stato classificato come organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea, a causa di numerosi attentati attribuiti ai suoi membri.
Dalle rivendicazioni indipendentiste al dialogo per l’autonomia
Originariamente nato per promuovere l’indipendenza dei curdi in Turchia, il PKK ha progressivamente modificato i suoi obiettivi. A partire dagli anni Novanta, ha abbandonato l’indipendentismo per chiedere diritti costituzionali, il riconoscimento dell’identità curda, l’insegnamento della lingua curda e una maggiore autonomia per il Kurdistan turco.
Il governo turco, però, ha sempre respinto tali richieste. Nel 1995, il PKK ha ufficialmente rinunciato all’indipendenza, concentrandosi su rivendicazioni di tipo culturale e politico.
I tentativi di pace e la repressione del governo turco
Nel 1998, Öcalan propose un primo piano di pace, seguito da un cessate il fuoco che durò fino al 2004. L’arrivo al potere di Recep Tayyip Erdoğan, inizialmente percepito come un leader riformista, portò a timide aperture verso la minoranza curda. Ma con il tempo, il dialogo si è interrotto e la politica di Ankara è tornata alla repressione: arresti di massa, operazioni militari e restrizioni culturali.
Cosa succede ora dopo lo scioglimento del PKK
La fine del PKK rappresenta un momento storico per la questione curda in Turchia. Rimane da vedere se il gesto simbolico voluto da Öcalan aprirà un nuovo dialogo politico tra il popolo curdo e il governo turco, o se resterà un atto isolato privo di effetti concreti.
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