Affari sporchi, Corruzione, Schiavismo: il martirio del popolo Oromo

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17 Ottobre 2020

Co-Autore: Paolo Fusi

 

Sono passati quattro mesi (29 giugno 2020) dall’assassinio del più famoso cantante dell’Etiopia, Haachaalu Hundessaa[1]. Aveva solo 34 anni, era la “voce del popolo Oromo”[2], il gruppo etnico più numeroso dell’Etiopia, ma soggiogato dagli abissini e, quindi, sfruttato e marginalizzato[3]. Hundessaa cantava la rivolta: “Do not wait for help to come from outside, a dream that doesn’t come true. Rise, make your horse ready and fight, you are the one close to the palace”[4]. Era stato arrestato nel 2003, a soli 17 anni, ed aveva scontato quattro anni di prigione[5]. “Malaan Jira” [6] (“che vita mai è la mia”) è l’inno per la secessione dall’Etiopia[7] che Hundessa ha scritto in quegli anni, e che, dopo la pubblicazione, lo ha reso famoso in tutta l’Africa[8].

Il giorno del funerale, è esplosa, incontrollabile, la protesta popolare: il governo non aspettava altro – le forze speciali sono intervenute sparando, picchiando, arrestando decine di persone[9]. La reazione della gente comune e dell’Oromo Liberation Front (OLF) è stata disperata e violenta – anche perché sono passati appena due anni da quando l’OLF ha firmato un trattato di pace con il governo di Addis Ababa[10] e gli Abissini avevano promesso pace e prosperità. Sono state incendiate auto, distrutti uffici governativi, presi a sassate dei poliziotti[11]. La reazione del governo è stata micidiale[12]: decine di morti, ogni giorno, da oramai quattro mesi[13], e la violenza non accenna a diminuire – anche perché già da un anno c’erano stati assassinii mirati di sostenitori dell’OLF, i cui colpevoli non erano mai stati identificati[14]. Il Primo Ministro Abiy Ahmed ha colto la palla al balzo, ed ha rinviato sine die le elezioni, che si sarebbero dovute tenere nell’agosto del 2020[15].

I tesori del popolo Oromo

Manifestanti Oromo nei giorni successivi alla morte di Hachalu Hundessa

Paradossalmente, proprio Abiy Ahmed è stato il primo Oromo a raggiungere la più alta carica esecutiva dello Stato[16]. Nei primi anni del suo mandato si è fatto la fama di uomo integro, avversario della corruzione e fautore dell’integrazione, tant’è che, nel 2019, gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace[17]. Ma poco dopo è divenuto visibile il suo vero volto da tiranno[18]. Nonostante la dittatura del partito Derg sia stata sconfitta più di 30 anni fa, nel 1987, con il crollo dell’Unione Sovietica, che la sosteneva economicamente e militarmente[19], i partiti saliti successivamente al potere (EPRDF, EPLF, PFSJ[20]) hanno continuato stragi e torture, prescindendo del tutto da motivazioni religiose, etniche o politiche – come argomentato da uno studio approfondito di una ONG americana nel 2009[21] – allo scopo di controllare ogni possibile opposizione e costruire un’oligarchia affaristica insostituibile ed intoccabile, e scacciare dalle loro terre (che sono le più fertili, le più ricche di minerali e le più sviluppate dell’Etiopia) le popolazioni originarie, deportando oltre 1,4 milioni di Oromo e sequestrando illegalmente le loro ricchezze[22].

Si tratta di tesori dal valore inestimabile: primo fra tutti, in una terra straziata dalla siccità, sono le fonti di acqua minerale (in lingua oromica: Hora) di Sanqallee, di Amboo, di Weessoo, di Gur’uu Fadii, di Bilandoo e di Baaduu[23]. Sono fonti generose e di qualità unica, in Africa, tant’è vero che rivestono un ruolo di sacralità religiosa nella tradizione delle popolazioni locali, che da millenni, con l’acqua di queste fonti, disseta milioni di abitanti, intere mandrie di animali, nutre piantagioni di caffè, cereali e tabacco, e ci si deterge dentro, perché hanno un alto valore termale[24].

Negli anni della dittatura Derg, queste fonti sono state riunite in un’unica azienda di Stato che, alla fine del regime, è stata privatizzata in Ambo Mineral Water, è divenuta la fonte d’acqua che serve per la produzione su scala continentale di birra e di Coca-Cola[25], ed è stata sottratta per sempre al popolo Oromo, che da allora è oggetto di una carestia terribile (le Hora sono le uniche fonti potabili per migliaia di chilometri quadrati), i cui membri sono stati deportati, le mandrie sterminate[26].

Con la scomparsa dell’acqua potabile, è stata stroncata un’altra tradizione millenaria del popolo Oromo: quella del caffè, il cui consumo è nato proprio qui, e non in Brasile o in Arabia[27], come spesso si crede[28], e da almeno 500 anni svolge non solo un ruolo fondamentale nell’equilibrio alimentare ed economico della regione, ma anche un ruolo religioso[29] e di identificazione culturale[30]. Un ruolo che è stato cancellato dalla nazionalizzazione forzata della commercializzazione dei prodotti dei singoli agricoltori durante gli anni del regime Derg[31], e che poi, essendo il caffè considerato una tradizione dichiaratamente anti-governativa[32], con conseguenti espropri e deportazioni di massa, è passato ad essere un prodotto in mano alle multinazionali del caffè, cui solo negli ultimi anni si sono contrapposte le attività di organizzazioni umanitarie e di commercio sostenibile[33].

Per il resto, la commercializzazione del caffè etiope è in mano a multinazionali come Starbucks, Cooper, Forest e Square One[34], e solo dal 2013, per iniziativa di un giovane imprenditore, Israel Degfa, figlio di un coltivatore della regione di Guji[35], fondatore di Kerchanshe Trading PLC, e che in soli 7 anni è cresciuto fino a divenire il maggiore esportatori caffè dell’Etiopia, si ricreano le condizioni per una riappropriazione della produzione e della vendita da parte degli Oromo[36]. Infatti, insieme al controllo sulla produzione del caffè, lo Stato etiope ha prima nazionalizzato, e poi concentrato in una sola azienda (cancellando i contadini che prima vivevano della sua coltivazione) e privatizzato anche un altro dono della natura nella regione Oromo: il tabacco[37].

L’ultimo grande tesoro è il petrolio, scoperto dall’Unione Sovietica negli Anni 80[38], e poi, durante gli anni del regime Derg, passato sotto il controllo della multinazionale malaysiana Petronas[39] e di diverse aziende cinesi, come Poly-GCL, che proprio negli ultimi mesi ha firmato con il governo contratti per lo sfruttamento di giacimenti sulla terraferma e nel mare per migliaia di chilometri quadrati[40]. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi da parte di Petronas è, da decenni, la scusa per ulteriori vessazioni, torture, massacri e deportazioni delle popolazioni Oromo[41]. Questi crimini sono stati occultati dal fatto che, in questo secolo, Petronas ha evitato di ripetere gli errori commessi in Sudan, e che hanno mostrato al mondo la crudeltà di questa multinazionale[42], ed hanno nascosto la loro attività dietro la facciata di un’azienda a maggioranza etiope, la SouthWest Holding[43].

L’onnipresenza di Tewodros Ashenafi

Tewodros Ashenafi

Per dimostrare la propria diversità dal regime Derg, i capi di governo etiopi degli ultimi 25 anni hanno fatto di tutto per mostrare al mondo di aver risolto il problema della nazionalizzazione forzata con delle privatizzazioni si stampo liberale, ma allo stesso tempo di mantenere saldamente (e, se necessario, con la violenza) il controllo sulle ricchezze del suolo della Regione degli Oromo[44]. Come abbiamo visto anche nel caso del mercato delle rose[45], i capi dell’Etiopia odierna continuano ad usare persone di loro fiducia per gestire i settori strategici dell’economia produttiva del Paese[46]. Ed il loro uomo di fiducia preferito è, senza dubbio, Tewodros Ashenafi, che ha avuto in dono ed in gestione tutti i tesori che erano degli Oromo.

Tewodros Ashenafi è nato il 26 agosto 1969 ad Addis Ababa, ed è diventato famoso quando il governo gli ha affidato la privatizzazione della più grande azienda statale del paese, la NTS (National Tobacco Enterprise), che Ashenafi ha pagato 1,4 miliardi di dollari – tutti soldi di provenienza sconosciuta[47]. Di lui si sapeva che fosse uno studente modello, cresciuto in Inghilterra e poi emigrato a 12 anni negli Stati Uniti con una borsa di studio[48]. In America frequenta le migliori scuole[49] e, alla Columbia University di New York, conclude il suo baccalaureato in economia sotto la guida del Premio Nobel Edmund Phelps, universalmente considerato il Padre dell’Euro[50]. Alla fine di questo percorso, si iscrive all’esclusivo OPM (Owner-President-Management) Programme della Harvard Kennedy School, e si diploma nel 2010, a 41 anni[51].

Durante questi lunghissimi anni di studio, Ashenafi è stato il primo africano eletto a capo di una delle sezioni della confraternita più esclusiva degli studenti americani[52] (Beta Theta Pi), nota per essere una fucina di politici e personaggi potenti, vincolata da leggi severissime di segretezza e sostegno reciproco tra i “confratelli”, e famosa per decine di casi di stupro e di violenza legati all’abuso di alcool e di droghe[53]. Grazie anche a queste relazioni, Ashenafi è entrato ben presto a far parte degli speaker invitati al Forum Internazionale di Davos[54], è riuscito a far accreditare la sua azienda (South West Energy Ltd. Hong Kong) tra i membri effettivi del Forum[55], ed è divenuto il più importante lobbista dell’attuale governo etiope[56].

Non lo hanno scelto a caso: mentre continuava a studiare, Ashenafi ha fatto carriera nel settore delle relazioni internazionali della Merrill Lynch & Co., per I cui client si occupava di investimenti in paesi emergenti[57]. A partire dal 2011 è un membro del consiglio di fondazione dell’EastWest Institute (EWI) del miliardario e politico conservatore Ross Perot Jr.[58] – un istituto che si occupa di questioni strategiche, sia in politica, sia in economia, sia nelle questioni militari[59].  Per questo motivo, a lavorare in EWI ci sono politici, uomini d’affari, generali e lobbisti che vengono dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalla federazione Russa[60]. Con gli anni, la sua presenza nelle organizzazioni internazionali cresce[61]: nel 2013 viene eletto, come primo africano[62] nell’International Advisory Board (IAB) del Consiglio Atlantico – una delle più potenti organizzazioni della terra, che garantisce una forte pressione, ovunque nel mondo, per l’equilibrio militare e la cooperazione commerciale[63] e che, nei fatti, è la lunga mano del potere politico ed industriale americano[64].

La carriera internazionale e lo scandalo CIRSD

Il percorso dei soldi versati per corrompere i dirigenti del CIRSD

Tra le varie organizzazioni di cui diventa dirigente, dal 2012 Tewodros Ashenafi è membro del Comitato Esecutivo del Center for International Relations and Sustainable Development (CIRSD)[65], invitato dall’ex ministro degli esteri serbo ed ex presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Vuk Jeremić[66]. Nel 2017, sia il presidente serbo, sia alcuni dei membri del Comitato esecutivo, vengono travolti da uno scandalo finanziario: si tratta di 7,5 milioni di dollari pagati da diverse aziende internazionali sul conto bancario della Vuk Jeremić PR Agencija za Konsalting Belgrado[67], che è un’azienda individuale di proprietà di Jeremić[68]. Sul conto arrivano 120’000 dollari dall’Ambasciata del Qatar alle Nazioni Unite, e 200’000 dollari dall’Ambasciata del Qatar a Berlino[69]. Durante l’inchiesta si scopre che anche il padre di Jeremić, Mihajlo Misko Jeremic, che prima dell’implosione della Jugoslavia era un dirigente di altissimo livello della compagnia petrolifera nazionale (Jugopetrol) si era illecitamente arricchito ed aveva coinvolto il figlio nei propri affari[70].

Ma non è stato il solo a prendere tangenti. Nel novembre del 2017 la FBI arresta il cassiere di CIRSD, l’ex primo ministro di Hong-Kong Patrick Ho Chi-Ping[71], ed un altro membro dell’Advisory Board del CIRSD Cheikh Tidiane Gadio, uno dei politici più potenti del Senegal, accusato di essere stato l’intermediario per il pagamento di 2,9 milioni di dollari di tangenti dell’industria petrolifera cinese CEFC China Energy per ottenere licenze di sfruttamento in Ciad ed in Uganda[72], sempre in combutta con Vuk Jeremić[73].

Il governo Cinese interviene per bloccare l’estensione dell’inchiesta penale agli altri membri dell’esecutivo del CIRSD ed ottiene una pena minima per Ho (36 mesi di prigione e 400’000 dollari di multa invece dei 20 anni cui avrebbe dovuto essere condannato[74]), che viene nominato prima ancora della conclusione del processo a vice-segretario generale della Fondazione della CEFC China Energy[75] che, dopo essere stata colta sul fatto in diversi altri casi di corruzione[76], è fallita nel marzo del 2020[77].

Il processo contro Ho sfiora solo la superficie di quanto accaduto, e nonostante lui e Jeremić abbiano testimoniato di aver ricevuto solo 5 milioni di dollari, e di averli spesi per organizzare un think-tank internazionale per CEFC[78], nel corso del processo sono stati menzionati fatti gravissimi relativi ad altri membri dell’esecutivo del CIRSD, che erano anche stati presidenti dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (come Tewodros Ashenafi), ed i cui nomi sono stati tenuti segreti dalla giustizia americana, perché avrebbero contribuito a dimostrare le accuse contro Ho[79]. Jeremić stesso se l’è cavata senza un graffio – anche se la sua reputazione è andata completamente distrutta[80] – ed è riuscito persino a mantenere la sua posizione nell’esecutivo del CIRSD[81].

Il ritorno in Etiopia e la costruzione dell’impero

I pozzi petroliferi del gruppo SouthWest in Etiopia

Grazie alle sue relazioni internazionali, tutti i governi succeduti alla dittatura del Derg[82] hanno bussato alla porta di Tewodros Ashenafi perché portasse avanti le privatizzazioni[83] e contribuisse al rilancio dell’agricoltura, all’elettrificazione completa del paese, ed alla riparazione e rilancio dei servizi – a partire da quelli essenziali come la disponibilità di acqua potabile, la disponibilità di riscaldamento e lo smaltimento dei rifiuti[84]. Ashenafi non lo ha fatto gratis. Per trovare i soldi si è rivolto al sistema bancario internazionale, e poi, nel 2016, ha fondato una società di equity[85], la Cepheus Growth Capital Partners, registrata alle Isole Mauritius (un paradiso fiscale) e con gli uffici operativi ad Addis Ababa[86].

Cepheus investe nelle aziende etiopi più promettenti, trovando loro finanziamenti di banche internazionali e garantendo un servizio completo: uffici commerciali esteri, aiuti giuridici, logistici e doganali[87], creazione di un fondo d’investimento comune per aziende etiopi (Cepheus Growth Capital Fund Ltd. Port Louis) che scommette sull’industria manifatturiera, sull’agroalimentare e sui servizi[88]. Alla guida del fondo ci sono due banchieri esperti, con una grande conoscenza del mercato e delle stanze del potere politico (Kassahun Kebede e Berhane Demissie[89]), ed alle spalle ci sono agenzie di sostegno allo sviluppo inglesi (CDC Group PLC Londra[90]), norvegesi (Norfund AS Oslo[91]) e la EIB European Investment Bank di Lussemburgo[92].

Con questi finanziatori alle spalle, Ashenafi diventa in un solo momento l’uomo d’affari più potente del suo paese[93], specie dopo che ha ottenuto un contratto d’esclusiva per le forniture di petrolio e di gas con l’azienda malaysiana Petronas[94]. Grazie a questo contratto, nel 2003 Ashenafi fonda la Southwest Holdings Ltd Addis Ababa, di cui è presidente ed azionista di maggioranza[95]. Con i proventi di questa holding del trading petrolifero, Ashenafi fonda la SouthWest Development PLC Addis Ababa (che fornisce consulenze ed intermedia finanziamenti per investimenti in ristrutturazioni e privatizzazioni nel continente africano[96], la SouthWest Energy (HK) Ltd. Hong Kong, e la SouthWest Technologies Ltd. Addis Ababa (che, insieme a IBM, ha lanciato quello che, oggi, è il più grande Centro Dati IT dell’Africa del Nord-Est[97].

Il successo del SouthWest Group, che continua a crescere espandendo anche nella logistica, nella ristorazione, nell’immobiliare e nell’industria alberghiera[98], convince Ashenafi di porre le fondamenta per trasformare il gruppo commerciale in un punto di riferimento politico per l’Etiopia: nasce così la SouthWest Foundation[99] che, a sua volta, finanzia un’organizzazione benefica, la Tewodros Ashenafi Foundation, che, a partire dall’estate del 2020, ha costruito un centro di ricovero per oltre 2000 bambini che vivevano in strada nell’immenso slum chiamato Akaki Kality Sub City[100].

Un castello di carte costruito sulla birra

I marchi di birra etiope prodotti e commercializzati da Ashenafi e dal gruppo SABMiller

Southwest Holdings, dopo l’accordo con Petronas, ne firma uno con il gruppo anglo-sudafricano SABMiller[101], che è il secondo produttore di birra del mondo[102] ed uno dei più grandi produttori e distributori di Coca-Cola del pianeta[103], e che nel 2015, dopo essere stata comprata dal gruppo AB InBev, è divenuta un ramo d’azienda del più grande gruppo multinazionale delle bevande che sia mai esistito[104]. Ancora oggi, SABMiller e Southwest controllano, insieme, il business della coca-cola, della birra, ed ora anche dei liquori dell’Etiopia[105].

Dopodiché è la volta dell’oligopolio sull’acqua minerale: Ambo Mineral Water SC (a.k.a. Ambo Tsebel)[106] imbottiglia fin dal 1930 l’acqua della sorgente minerale di Ambo Sekele, a 130 km da Addis Ababa – il centro etnico e religioso del popolo Oromo. L’azienda era stata nazionalizzata dal regime Derg nel 1974[107], ma il nuovo governo etiope, nel 2008, ne ha trasferito la proprietà a SABMiller (51%) e Tewodros Ashenafi (16%)[108]. La nuova proprietà diversifica i prodotti, ne migliora la qualità, ricostruisce da zero il sistema di distribuzione e vendita al dettaglio[109], Ambo Tsebel cresce anche al di fuori dei confini dell’Etiopia finché, nel 2016, il 33% delle azioni che erano ancora in mano allo Stato viene venduto per 19,7 milioni di dollari ad una nuova società, la Ambo International Holding Ltd. Port Louis (Mauritius), che compra anche le azioni di SABMiller, sicché controlla l’84% della compagnia delle acque minerali, che ora valgono almeno 60 milioni di dollari[110]. A chi appartenga la nuova holding non si sa, lo si suppone soltanto, e questo crea malcontento nella popolazione e negli ambienti politici di Addis Ababa[111].

Il 16 giugno 2017 la Ethiopian Trade Practices & Consumer Protection Authority presenta un esposto penale contro la East African Bottling Company, una società controllata dalla SABCO (South African Bottling Company), che da poco controlla i diritti sul marchio della Coca-Cola in Etiopia ed appartiene all’uomo d’affari Nigussie Hailu)[112], e contro Ambo Mineral Water, accusate di aver fatto una fusione illegale, senza comunicarlo alle autorità[113], e di aver creato di fatto un monopolio, contravvenendo alle leggi antitrust[114]. Il caso viene chiuso con una piccolo multa, dopodiché si scopre che, dietro la nuova holding alle Mauritius, c’è effettivamente un contratto di joint-venture tra SABMiller, Coca-Cola Company, SABCO (attraverso East African Bottling) ed Ashenafi per far nascere una nuova grande azienda, la CCBA (Coca-Cola Beverages Africa), che ora possiede davvero l’intero mercato etiope e si allarga là dove Ambo Mineral Water si era espansa nei primi anni, in tutto il continente africano[115].

Lo scandalo è enorme, anche per il fatto che rimanga impunito. Il nuovo socio di Tewodros Ashenafi non è uno sconosciuto: Nigussie Hailu è tornado nel commercio dopo aver passato 14 anni in prigione per uno dei più grandi casi di corruzione della storia dell’Etiopia, che aveva coinvolto l’allora Ministro della Difesa Tamrat Layne[116] ed i soci di minoranza di East African Bottling[117]. La condanna l’ha presa perché, avendo ricevuto (1999) un prestito commerciale di 16 milioni di dollari dal miliardario saudita Sheikh Mohammed Hussein al Amoudi, Nigussie li ha usati così: 1000 tonnellate di caffè di contrabbando per 4,2 milioni di dollari[118], una cifra imprecisata di tangenti per ottenere concessioni e licenze commerciali ed immobiliari (in violazione delle leggi sugli appalti) dal governo[119] ed infine, insieme alla moglie Shadia Nadim, il figlio Hussein Abdella, ed il socio Munir Duri, ha comprato (insieme a SABCO) la sua azienda, la già citata East African Bottling SC[120].

La condanna da parte della Corte Suprema è arrivata nel 2000: oltre alla condanna di 14 anni di prigione, Nigussie deve restituire 4,2 milioni di dollari al governo etiope, più i 16 milioni che deve comunque restituire al Signor Al-Amoudi – anche se, in questo caso, può prendersela comoda, perché l’uomo d’affari saudita, nel frattempo, è stato arrestato e condannato per truffa e corruzione (ha pagato i doganieri per contrabbandare le 1000 tonnellate di caffè) ed è in prigione fino a metà del prossimo decennio[121]. Nella condanna contro Nigussie, il Tribunale di Addis Ababa ha aggiunto l’obbligo di restituzione del valore delle azioni della East African Bottling: 556’324 dollari da Nigussie, 6,44 milioni di dollari da Hussein Abdala e 9 milioni di dollari da Shadia[122].

Nel 2007, Al-Amoudi ha ripreso i suoi soldi ottenendo il sequestro di due conti bancari svizzeri della famiglia Nigussie, più i ricavi della vendita delle azioni di East African Bottling che ancora erano in mano alla famiglia etiope, che sono state comprate da due amici di Al-Amoudi[123]. Ashenafi ne è uscito pulito, perché il procuratore di Addis Ababa, per motivi a noi ignoti, ha deciso di non perseguirlo, nonostante fossero evidenti le prove del fatto che Ambo Mineral Water avesse partecipato a questo “gioco delle tre carte”, perché Ambo, a partire dalla fine del processo, ha usato i marchi ed i brevetti di East African Bottling e persino i suoi dipendenti[124]. Dopodiché, nel gennaio 2018, sia Ambo (quindi Ashenafi), sia la famiglia Nigussie, sia SABCO, sono ricorsi in appello[125], ed hanno ottenuto una decisione sorprendente: la condanna di primo grado era illegittima, il processo deve essere ripetuto[126] – e la parola fine non è ancora stata scritta.

Ma i guai non sono finiti. Durante un’ispezione del Ministero della Salute agli impianti di imbottigliamento di Ambo, Coca-Cola e Pepsi nelle città di Dire Dawa, Hawassa ed Ambo, nell’ottobre del 2016, gli ispettori scoprono una situazione igienica talmente grave da ordinare immediatamente la chiusura delle fabbriche[127]. Le fabbriche appartengono alla MOHA Soft Drinks Industry SC ed alla East African Bottling SC, ed a causa del sequestro degli impianti registrano una Perdita annual di 1,35 milioni di dollari[128]. East African Bottling, tra l’altro, è stata messa sotto accusa per aver implementato la catena di montaggio con un investimento di 20 milioni di dollari, per quintuplicare la produzione, trascurando anche la più piccola misura di sicurezza per gli operai[129]. Dopo costosissimi interventi strutturali, le tre fabbriche hanno ottenuto una nuova licenza di produzione nel gennaio del 2017[130].

Acqua minerale, sigarette, petrolio

I marchi prodotti e commercializzati da NTE, che controlla oltre il 40% del mercato del fumo etiope

Questi problemi non rallentano la carriera imprenditoriale di Tewodros Ashenafi. Fonda la SouthWest Development PLC, che diventa, nel solo giro di un anno, un monopolio di fatto nel settore dei servizi all’industria petrolifera etiope[131]. Ma non si limita a questa attività: nel momento in cui le altre aziende di Ashenafi e dei suoi partner vengono messe sotto accusa dai tribunali, la SouthWest Development, insieme a SABMiller[132], inaugura la prima fabbrica di liquori del paese, la CAPTS Beverages SC Addis Ababa, che con i suoi impianti di Ambo può produrre 10’000 litri di liquore all’ora, investendo poco meno di due milioni di dollari[133]. CAPTS Lancia sul mercato Black Lion (una miscela di whiskey, vodka, gin, ouzo e crema), che è subito un grande successo in tutta l’Africa e persino negli Stati Uniti[134].

Con i guadagni imponenti di CAPTS, nel 2014 Southwest inaugura una joint-venture con alcune aziende cinesi, chiamata Africa Energy Services, che offre servizi di assistenza alla trivellazione in Etiopia[135]. Il controllo di questa nuova società passa sotto una holding offshore, la SouthWest Energy (HK) Ltd. Hong-Kong (fondata nell’aprile del 2005)[136], che a sua volta appartiene alla SouthWest Energy (BVI) Ltd. Tortola (Isole Vergini Britanniche)[137], della quale sono sconosciuti gli azionisti e sis a solo il nome del presidente: Tewodros Ashenafi[138]. Nonostante la mancanza totale di trasparenza, la società di Tortola è la prima, nella storia, ad ottenere una licenza di sfruttamento petrolifero[139]: 46’000 km2 di acque territoriali nei bacini di Ogaden e di Gambella[140].

Non fila tutto liscio. Nel marzo del 2007, mentre volava su un piccolo Cessna 206 insieme ad un manager di Petronas, Mohamad Bin Mohd Aris, in un viaggio di ispezione ai pozzi di SouthWest e Petronas, l’aereo cade (per motivi tuttora sconosciuti), ed il manager di Petronas muore[141]. Conseguenza diretta dell’incidente: nel settembre del 2010, Petronas vende ad Ashenafi la propria società di trivellazione in Etiopia, la Carigali Overseas Sdn Bhd Kuala Lumpur – ed in questo modo SouthWest diventa la più grande azienda petrolifera del Paese[142].

Nel 2013 Ashenafi ottiene un prestito di 50 milioni di dollari per estendere l’area di sfruttamento della SouthWest[143], ed ha già preannunciato che vuole raccogliere altri 100 milioni di dollari per ottenere il monopolio anche in questo settore[144] ed espandersi anche alle acque territoriali del Somaliland[145]. Oggi, il gruppo Ashenafi è tra i maggiori trader petroliferi africani[146] e progetta ora la costruzione di un oleodotto che possa portare il petrolio ed il gas da Gibuti all’Etiopia[147].

Nel luglio 2016, Tewodros Ashenafi è l’intermediario della privatizzazione del 40% di NTE National Tobacco Enterprise Ethiopia SC – un pacchetto azionario venduto per 10 milioni di dollari al gruppo JTI Japan Tobacco Inc. Tokyo[148]. In cambio del suo aiuto come lobbista[149], Ashenafi è stato nominato direttore di National Tobacco[150]. L’azienda etiope vende in esclusiva la marca di sigarette più diffusa del paese (Nyala), dà lavoro a 1200 persone in fabbrica e quasi 11’000 agricoltori del tabacco, che si dividono tra piccoli contadini e cinque grandi fattorie industriali (Robi, Billate, Hawassa, Wolayta ed East Shoa)[151]. Un anno dopo, Japan Tobacco ha acquistato un altro pacchetto azionario per 1 miliardo di dollari[152], che quindi, oggi, controlla il 71% di NTE[153].

Il crollo del castello di carte

Ashenafi riceve l’incarico di console onorario dal Ministro degli Esteri guatemalteco, Carlos Raúl Morales Moscoso

A questo punto Tewodris Ashenafi fa un passo più lungo della gamba: si trasferisce a Singapore[154], dove costituisce una serie di società finanziarie (Long River Holdings Pte Ltd. Singapore, SW Trustees Private Ltd. Singapore[155], Sino Africa Energy Services (BVI) Ltd. Tortola, NS Prosperity Trustees Pte Ltd., Paramount Secretarial Services Ltd. Hong Kong[156]. Una dopo l’altra, tutte queste aziende hanno raccolto fondi di client e sono ora in bancarotta, inseguite dai creditori[157]. Wikileaks pubblica dei vecchi rapporti segreti dei servizi segreti americani, duplicati da un’azienda privata di spionaggio (Stratfor), secondo cui i contratti petroliferi di SouthWest Holding in Ogaden sono stati facilitati da interventi politici e da compromessi con l’esercito dei ribelli che, al tempo, controllava quell’area geografica[158].

A partire dal 2010, Tewodros Ashenafi è stato nominato Console Onorario del Guatemala in Etiopia, un ufficio dipendente dall’Ambasciata guatemalteca a Londra[159]. Nel suo ruolo ha un partner: l’Ambasciatore del Guatemala a Londra, Acisclo Valladares Molina, che ha nominato Ashenafi e gli ha consegnato un passaporto diplomatico[160]. L’Ambasciatore ha una storia controversa. Lui e suo figlio, l’ex ministro dell’economia guatemalteco Acisclo Valladares Urruela, sono coinvolti in un’inchiesta per il traffico di droga in Florida, da cui l’ex ministro, in cinque anni, avrebbe guadagnato 9,5 milioni di dollari[161]. Suo figlio, parallelamente, è stato accusato di corruzione da parte di un’agenzia delle Nazioni Unite, la CICIG (Comisión Internacional contra la Impunidad en Guatemala)[162]: nel momento in cui è stato emesso un ordine d’arresto ai suoi danni, Acisclo Valladares Urruela è scappato dal Guatemala[163].

Perché mai questa nomina? Si tratta di una scelta sorprendente, poiché il Guatemala ha un solo settore in cui coopera con l’Etiopia (anche se ultimamente ci sono stati contatti per un’eventuale collaborazione commerciale ed industriale[164]), ovvero: nel contrabbando di caffè[165] – una delle specialità dei soci d’affari di Ashenafi[166]. Ma c’è di peggio: un’inchiesta del 2016 di due ONG internazionali, la Sahan Foundation e la IGAD Security Sector Program, ha scoperto un traffico di schiavi tra i rifugiati in fuga dall’Etiopia e dall’Eritrea da un lato, gli Emirati Arabi Uniti ed il Guatemala dall’altro – un traffico guidato in Addis Ababa da un certo Awet Kidane[167], un cui parente è stato un giudice in uno dei processi subiti da Ashenafi per la fusione illegale nel settore delle bevande dell’Etiopia[168]. Molti degli etiopi ed eritrei venduti come schiavi in Guatemala diventano poi soldati delle terribili gang della criminalità organizzata locale, che operano in diversi stati degli USA[169].

Non esiste, per quanto ne sappiamo, nessun indizio su una partecipazione diretta o indiretta di Tewodros Ashenafi a questo crimine che, a chiunque lo commetta, varrebbe un processo ed una condanna da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja, ma è un’esemplificazione perfetta delle estreme conseguenze della strategia politica dei governi dell’Etiopia del dopo-Derg. Si tratta quindi non di una diretta conseguenza giuridica, ma di una responsabilità politica grave e dagli effetti tragici. Nonostante l’Etiopia continui a crescere economicamente, l’umiliazione, la deportazione e la marginalizzazione di intere popolazioni che costituiscono, con i loro diritti inalienabili, un ostacolo alle mire affaristiche di una ristretta oligarchia di persone mosse dalla sete di potere, nemmeno mascherata con motivi ideologici o religiosi, costituisce una Spada di Damocle sulla pace e prosperità possibile di una terra martoriata da secoli di guerra e miseria. E l’unica cosa che si sa, su Damocle, è che la spada prima o poi deve cadere, con conseguenze terrificanti.

[1] https://www.bbc.com/news/world-africa-53233531
[2] https://www.nytimes.com/2020/06/30/world/africa/ethiopia-hachalu-hundessa-dead.html
[3] https://minorityrights.org/2020/07/22/ethnic-cleansing-oromia/
[4] https://teloorma.home.blog/2019/03/26/maalan-jiraa/
[5] https://www.bbc.com/news/world-africa-53233531
[6] https://www.youtube.com/watch?v=Wv3he6CGF3E
[7] http://www.oromoliberationfront.org/OLFMission.htm
[8] https://www.opride.com/longform/opride-oromo-person-year-2017-haacaaluu-hundeessaa/
[9] https://www.theguardian.com/global-development/2020/aug/03/how-a-musicians-death-unleashed-violence-and-death-in-ethiopia
[10] https://www.africanews.com/2018/08/07/ethiopia-govt-agrees-peace-deal-with-ex-terror-group-based-in-eritrea/
[11] https://www.ethiopiaobserver.com/2020/07/03/addis-ababa-on-the-aftermath-of-assassination-of-singer-haacaaluu/ ; https://allafrica.com/stories/202008200173.html
[12] https://edition.cnn.com/2020/07/02/africa/ethiopian-singer-buried-protests-intl/index.html ; https://www.economist.com/middle-east-and-africa/2020/07/05/a-musicians-murder-sparks-mayhem-in-ethiopia
[13] https://www.aljazeera.com/news/2020/7/8/death-toll-in-ethiopia-violence-over-singers-killing-hits-239
[14] https://www.aa.com.tr/en/africa/ethiopia-up-to-80-killed-in-recent-violence-in-oromia/1631291#
[15] https://allafrica.com/view/group/main/main/id/00075016.html
[16] https://www.bbc.com/news/world-africa-44586187
[17] http://www.vita.it/it/article/2019/10/11/il-nobel-per-la-pace-2019-alletiope-abiy-ahmed-ali-una-speranza-per-la/152942/
[18] https://www.politico.eu/article/the-shine-comes-off-ethiopias-pm-abiy-ahmed/
[19] Paul Henze, “Layers of Time: A History of Ethiopia“, Palgrave Macmillan, London 2000
[20] https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/et.html
[21] Laura Provinzino, Anne Lockner, Michele Garnett-McKenzie, “Human Rights in Ethiopia: through the eyes of the Oromo diaspora”, The Advocates for Human Rights, Minneapolis (Minnesota) 2009, pages 13-14 – see in https://www.theadvocatesforhumanrights.org/uploads/oromo_report_2009_b_w_2.pdf: “Il governo etiope si è basato sull’infrastruttura di repressione del suo predecessore. Gli intervistati per questo rapporto hanno denunciato torture di dissidenti da parte dell’attuale regime, comprese violenze fisiche estreme e torture psicologiche. È stata segnalata anche violenza sessuale. Inoltre, secondo quanto riferito dall’EPRDF, sono continuate le esecuzioni extragiudiziali, gli arresti arbitrari, la detenzione prolungata e la detenzione in condizioni carcerarie inadeguate. Le protezioni di base del giusto processo, compresa la notifica delle accuse contro gli imputati, sono assenti e la magistratura deve affrontare le pressioni del governo. L’apparato di sorveglianza statale eretto sotto il Derg continua a comportare restrizioni ai diritti degli etiopi alla libertà di associazione, privacy, movimento e proprietà. I presunti legami con l’OLF possono servire come giustificazione per l’arresto, la detenzione, il licenziamento, l’espulsione o la confisca di proprietà. Il governo continua a monitorare gli etiopi e condurre la sorveglianza attraverso le associazioni di quartiere, o kebeles, che furono istituite dal Dergand e servirono come apparato locale di sicurezza dello Stato. La percezione che tutte le comunicazioni per telefono, posta o e-mail siano monitorate dal governo è pressoché universale. Nuove restrizioni sono state imposte ai finanziamenti esteri delle organizzazioni non governative (…). Un altro impatto delle politiche di federalismo etnico del governo etiope è stato il trasferimento degli agricoltori Oromo. È stata segnalata la convinzione che i programmi di ricollocazione abbiano avvantaggiato economicamente le popolazioni di Tigray e Amhara a scapito degli Oromo. Il trasferimento forzato ha anche messo a dura prova le risorse nella regione di Oromo, con la conseguente negazione del diritto a un alloggio adeguato, acqua, cibo e assistenza sanitaria”.
[22] https://reliefweb.int/report/ethiopia/ethiopia-tops-global-list-highest-internal-displacement-2018
[23] Milkessa Edae, Workineh Dirribsa, Terefe Mitiku, “Hora and Cattle Owners of Maccaa Oromo in Ethiopia: An Analysis from Folkloric Perspective”, International Journal for Multicultural and Multireligious Understanding”, volume 4, issue 4, Department of Oromo Folklore and Literature of the College of Social Science and Humanities at Jimma University, Jimma (Ethiopia) 2017, pages 39-52 – see https://www.readcube.com/articles/10.18415%2Fijmmu.v4i4.87
[24] Milkessa Edae, Workineh Dirribsa, Terefe Mitiku, “Hora and Cattle Owners of Maccaa Oromo in Ethiopia: An Analysis from Folkloric Perspective”, International Journal for Multicultural and Multireligious Understanding”, volume 4, issue 4, Department of Oromo Folklore and Literature of the College of Social Science and Humanities at Jimma University, Jimma (Ethiopia) 2017, pages 39-52 – see https://www.readcube.com/articles/10.18415%2Fijmmu.v4i4.87
[25] https://www.wsj.com/articles/SB10001424052748704458204576073833410410942 ; https://web.archive.org/web/20150903044018/http://www.thereporterethiopia.com/index.php/news-headlines/item/2835-coca-cola-ambo-water-to-be-under-one-umbrella
[26] https://unpo.org/article/11000
[27] Merid W. Aregay, “The early history of Ethiopia’s Coffee trade and the rise of Shawa”, in “The Journal of African history”, volume 29, Cambridge University Press, Cambridge 1988, pages 19-25
[28] https://www.lavazza.it/it/chi-siamo/training-center/coffee-experience/etiopia.html
[29] Ujulu Tesso Benti, “Oromo Indigenous Religion and Oromo Christianity: Contradictory or Compatible? A Comparative Religious Study from a Theological Perspective”, Georg Olms Verlag, Hildesheim (Niedersachsen, Germania) 2018, Chapter 5.11.1, “Buna Qalaa – Coffee Ritual”, pages 268-270
[30] Janet Yedes, Robbin Clamons, Amal Osman, “Buna: Oromo Women gathering for Coffee”, in “Journal for Contemporary Ethnography”, volume 33, issue 6, SAGE Publishing, Thousand Oaks (California) 2004
[31] Keiichiro Matsumura, “Changes beyond the State institutions: Socialist Policies and Land tenure in a Coffee-growing Village, Southwestern Ethiopia”, in “Nilo-Ethiopian Studies”, volume 8/9, Japan Association for Nilo-Ethiopian Studies, Kyoto 2003, pages 13-34 – see in http://www.cc.okayama-u.ac.jp/~kmatsu/Changes%20beyond%20the%20State%20Institution.pdf
[32] Dahay Daniel, “The Comforts of Coffee: The Role of the Coffee Ceremony in Ethiopians’ Efforts to Cope with Social Upheaval during the Derg Regime (1974-1991)”, Thesis in Arts’ History at the Carleton University, Ottawa 2016:  https://www.researchgate.net/publication/319423915_The_Comforts_of_Coffee_The_Role_of_the_Coffee_Ceremony_in_Ethiopians%27_Efforts_to_Cope_with_Social_Upheaval_during_the_Derg_Regime_1974-1991
[33] Endalkachew Lelisa Duressa, “Land Tenure, Labor Allocation and Life of Coffee Farmers in Coffee Producing Areas: The Case of Jimma and Limmu Awrajas since 20th Century”, in “Research on Humanities and Social Sciences”, volume 8, issue 7, Department of History and Heritage Management at the College of Social Science and Humanities of the Bule Hora University, Bule Hora (Ethiopia) 2018 – see https://core.ac.uk/download/pdf/234676279.pdf
[34] https://allaboutethio.com/coffee-production-in-ethiopia-10-best-ethiopian-coffee-distributors-companies.html
[35] https://www.hasbean.co.uk/products/ethiopia-ana-sora-n
[36] https://www.kerchanshe.com/company-profile
[37] https://www.jti.com/news-views/newsroom/jt-acquires-40-ethiopias-nte

[37] https://www.thereporterethiopia.com/content/japan-tobacco-pays-usd-510-mln-acquire-stake-national-tobacco, https://www.africatrendy.com/top-15-richest-ethiopians-their-successful-companies-in-2019/2/ ; https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi ; https://www.jti.com/africa/ethiopia ; https://www.iarbafrica.com/en/fr/news-list/244-japan-tobacco-seals-510-million-monopoly-shares-deal-in-ethiopia
[38] https://www.belex.com/en/news/ethiopia-and-the-discovery-of-gas-and-oil-in-ogaden/
[39] https://www.refworld.org/docid/48abdd6c2f.html
[40] https://www.nazret.com/2018/06/27/ethiopia-to-start-extracting-crude-oil/
[41] https://www.reuters.com/article/ozatp-ethiopia-oil-gas-20100902-idAFJOE6810PD20100902
[42] https://unpaiddebt.org/unpaid-debt-report/
[43] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf ; https://www.weforum.org/organizations/southwest-holdings
[44] https://africasacountry.com/2020/09/the-violence-in-ethiopia ; https://addisstandard.com/analysis-oromia-reeling-from-state-violence-after-security-forces-kill-injure-a-staggering-number-of-protesters/ ; https://www.theelephant.info/features/2020/08/14/the-fracturing-of-the-oromo-and-the-return-of-the-law-and-order-state-in-ethiopia/
[45] https://www.glistatigenerali.com/agricoltura_commercio/il-caso-karuturi-la-crisi-delle-rose-recide-le-speranze-di-milioni-di-persone/
[46] Asafa Jalata, Harwood Schaffer, “The Ethiopian State: Authoritarianism, Violence and Clandestine Genocide”, in “The Journal of Pan-African Studies”, volume 3, issue 6, University of Tennessee, Knoxville (Tennessee) 2010, pages 160-189
[47] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[48] https://www.ethiosports.com/2014/06/21/southwest-holdings-expands-its-investments/
[49] https://et.linkedin.com/in/tewodros-ashenafi-aaa600b
[50] https://www.ethiosports.com/2014/06/21/southwest-holdings-expands-its-investments/
[51] https://et.linkedin.com/in/tewodros-ashenafi-aaa600b
[52] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[53] https://www.rollingstone.com/culture/culture-news/the-most-out-of-control-fraternities-in-america-76664/ ; http://thetartan.org/2013/4/1/news/fourtharticle ; https://www.buzzfeed.com/hillaryreinsberg/the-strange-history-of-wesleyan-universitys-rape ; https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2014/03/the-dark-power-of-fraternities/357580/
[54] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[55] https://www.eastwest.ngo/idea/ewi-director-tewodros-ashenafi-discusses-ethiopias-future
[56] https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi
[57] https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi
[58] https://www.eastwest.ngo/people/board/position
[59] EWI Russian Regional Investor, an annual Report that collects mail main political and economic events of Russia, key economic stories and business deals of each region, on-the-ground reports of regional correspondents, analysis of main economic activities: see https://ethz.ch/content/dam/ethz/special-interest/gess/cis/center-for-securities-studies/resources/docs/RussianRegionalReport_2001.pdf
[60] https://www.eastwest.ngo/
[61] https://et.linkedin.com/in/tewodros-ashenafi-aaa600b
[62] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[63] https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi
[64] https://www.atlanticcouncil.org/about/international-advisory-board/
[65] https://www.cirsd.org/en/about-us/mission
[66] https://www.cirsd.org/en/leadership/president
[67] https://www.anti.media/istrazivanja/dosije/jeremic/ , https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[68] https://www.dnb.com/business-directory/company-profiles.vuk_jeremic_pr_agencija_za_konsalting_beograd.108dbd7acb81f22cae040ee8d1a4d11f.html
[69] https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[70] https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[71] https://www.scmp.com/news/hong-kong/law-and-crime/article/3088112/jailed-ex-hong-kong-official-patrick-ho-set-be, https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[72] https://www.jeuneafrique.com/494889/politique/soupconne-de-corruption-lancien-ministre-senegalais-cheikh-tidiane-gadio-a-ete-arrete-aux-etats-unis/ ; https://www.scmp.com/news/hong-kong/law-and-crime/article/3088112/jailed-ex-hong-kong-official-patrick-ho-set-be
[73] https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[74] https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/3003231/disgraced-hong-kong-official-patrick-ho-gets-3-year, https://edition.cnn.com/2019/03/25/asia/patrick-ho-sentencing-intl/index.html
[75] https://www.scmp.com/news/hong-kong/law-and-crime/article/3088112/jailed-ex-hong-kong-official-patrick-ho-set-be, https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/3088464/back-hong-kong-after-serving-us-prison-term-bribery-very
[76] https://www.caixinglobal.com/2019-04-09/citic-advances-deal-to-buy-czech-assets-of-cefc-101401817.html ; https://www.scmp.com/business/companies/article/2135238/china-detain-cefc-founder-ye-jianming-stocks ; https://www.reuters.com/article/us-china-cefc-probe/chinas-cefc-chairman-investigated-for-suspected-economic-crimes-source-idUSKCN1GD3O9
[77] https://www.caixinglobal.com/2020-04-25/fallen-energy-conglomerate-cefc-declared-bankrupt-101547143.html
[78] https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/ ; https://www.scmp.com/news/hong-kong/law-and-crime/article/3088112/jailed-ex-hong-kong-official-patrick-ho-set-be
[79] https://www.scmp.com/news/hong-kong/law-and-crime/article/3088112/jailed-ex-hong-kong-official-patrick-ho-set-be
[80] https://www.anti.media/en/istrazivanja/files/jeremic/
[81] https://www.cirsd.org/en/leadership/president
[82] The three Prime Ministers are: MELES Zenawi (2000-2012), HAILEMARIAM Desalegn (2012-2018), ABIY Ahmed Ali (2018-still in charge) – see https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/et.html
[83] See: Economy overview in https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/et.html
[84] https://www.cnbcafrica.com/videos/2019/09/05/entrepreneur-ashenafi-on-why-ethiopia-is-potentially-the-fastest-growing-economy-currently/; https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[85] https://cepheuscapital.com/our-people/#technical-advisory-board
[86] https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi
[87] https://cepheuscapital.com/
[88] https://www.avca-africa.org/media/1436/avca-member-interview-cepheus-growth-capital-partners.pdf
[89] https://www.eib.org/en/products/equity/funds/cepheus-ethiopia-sme-fund
[90] https://www.cdcgroup.com/en/about/our-company/
[91] https://www.norfund.no/about-norfund/
[92] https://www.norfund.no/app/uploads/2020/03/Cepheus-press-release-Jan-31-2018.pdf
[93] https://www.ethiosports.com/2014/06/21/southwest-holdings-expands-its-investments/
[94] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[95] https://www.weforum.org/organizations/southwest-holdings
[96] https://businessguide.ezega.com/Default.aspx?action=BussinessDetail&bid=806250
[97] https://www.broad-group.com/data/news/documents/b1mjlf3pwm4l6p, https://www.2merkato.com/news/alerts/3019-southwest-technologies-to-launch-data-center-in-ethiopia
[98] https://www.forbesafrica.com/wp-content/uploads/2019/09/FA-2019-ETHIOPIA-36pags-FORBES-vok_FORBES_Sept2019lr.pdf
[99] https://www.ethiosports.com/2014/06/21/southwest-holdings-expands-its-investments,
[100] https://www.capitalethiopia.com/ispot/foundation-donates-children-rehabilitation-center/
[101] https://www.weforum.org/organizations/southwest-holdings
[102] https://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2014/12/19/news/i_padroni_del_cibo-103273466/?ref=HREC1-6 ; https://www.reuters.com/article/idUSTRE67M0TB20100823
[103] https://web.archive.org/web/20141207033410/http://www.sabmiller.com/docs/default-source/press-releases/2014/merger-to-create-coca-cola-beverages-africa.pdf?sfvrsn=4
[104] https://www.bloomberg.com/news/articles/2016-12-21/coca-cola-to-buy-ab-inbev-stake-in-africa-unit-for-3-2-billion ; https://money.cnn.com/2015/10/13/investing/ab-inbev-sabmiller-beer-merger/index.html
[105] https://www.ethiosports.com/2015/01/04/southwest-sabmiller-establish-liquor-business/
[106] https://allafrica.com/stories/201412011198.html
[107] https://ambaddisabeba.esteri.it/ambasciata_addisabeba/resource/doc/2016/12/servizio_news_-_19.12.2016.pdf
[108] https://addisfortune.net/articles/govt-fully-privatises-ambo-mineral/
[109] https://ambaddisabeba.esteri.it/ambasciata_addisabeba/resource/doc/2016/12/servizio_news_-_19.12.2016.pdf
[110] https://addisfortune.net/articles/govt-fully-privatises-ambo-mineral/
[111] https://addisfortune.net/articles/ambo-coca-colas-bottler-deny-merger/
[112] https://www.foodbusinessafrica.com/ambo-cocas-alleged-merger-in-new-predicament/
[113] https://addisfortune.net/articles/ambo-coca-colas-bottler-deny-merger/
[114] https://www.foodbusinessafrica.com/case-against-coca-cola-and-ambo-water-over-an-illegal-merger-remanded/
[115] https://addisfortune.net/articles/legal-wrangling-over-ambo-coca-merger-backtracks/ ; https://www.africaoutlookmag.com/company-profiles/6-east-africa-bottling-share-company
[116] https://www.africaintelligence.com/eastern-and-southern-africa/1997/04/05/three-charges-against-tamrat,42707-art; https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[117] https://addisfortune.net/articles/legal-wrangling-over-ambo-coca-merger-backtracks/
[118] https://addisfortune.net/articles/coca-intrigue-nigussie-hailu-stops-auction-again/
[119] https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[120] https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[121] https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[122] https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[123] https://www.foodbusinessafrica.com/sabco-settles-ethiopia-shares-case-buys-out-local-shareholders/
[124] https://www.foodbusinessafrica.com/competition-authority-nullifies-coca-cola-ambo-water-merger/
[125] https://www.foodbusinessafrica.com/case-against-coca-cola-and-ambo-water-over-an-illegal-merger-remanded/
[126] https://addisfortune.net/articles/legal-wrangling-over-ambo-coca-merger-backtracks/
[127] https://addisfortune.net/articles/closed-beverage-bottlers-resume-operations/
[128] https://addisfortune.net/articles/closed-beverage-bottlers-resume-operations/
[129] https://allafrica.com/stories/201309260021.html
[130] https://addisfortune.net/articles/closed-beverage-bottlers-resume-operations/
[131] http://sw-oil-gas.com/about/people/board
[132] https://it.wikipedia.org/wiki/SABMiller
[133] https://www.ethiosports.com/2015/01/04/southwest-sabmiller-establish-liquor-business/
[134] https://www.ethiosports.com/2015/01/04/southwest-sabmiller-establish-liquor-business/
[135] https://www.weforum.org/organizations/southwest-holdings
[136] https://opencorporates.com/companies/hk/0961978
[137] https://relationshipscience.com/organization/southwest-energy-hk-ltd-49077082
[138] https://et.linkedin.com/in/tewodros-ashenafi-aaa600b
[139] http://www.businesswirechina.com/en/news/24406.html
[140] http://sw-oil-gas.com/files/downloads/2017_10_(Oct)_-_SWE_Corporate_Presentation.pdf
[141] https://allafrica.com/stories/200704021027.html ; https://addisfortune.news/training-aircraft-crashes-kills-pilot/
[142] http://www.businesswirechina.com/en/news/6561.html ; http://sw-oil-gas.com/files/downloads/2017_10_(Oct)_-_SWE_Corporate_Presentation.pdf
[143] https://www.ft.com/content/ecf9f45c-9f8f-11e2-968b-00144feabdc0
[144] https://www.timesunion.com/business/energy/article/Company-s-quest-Find-oil-in-Ethiopia-get-it-to-4431218.php#photo-4464727
[145] https://www.ft.com/content/ecf9f45c-9f8f-11e2-968b-00144feabdc0
[146] http://www.businesswirechina.com/en/news/24406.html ; https://www.nrgedge.net/company/southwest-energy-hk-ltd
[147] https://www.timesunion.com/business/energy/article/Company-s-quest-Find-oil-in-Ethiopia-get-it-to-4431218.php#photo-4464727
[148] https://www.jti.com/news-views/newsroom/jt-acquires-40-ethiopias-nte
[149] https://www.thereporterethiopia.com/content/japan-tobacco-pays-usd-510-mln-acquire-stake-national-tobacco, https://www.africatrendy.com/top-15-richest-ethiopians-their-successful-companies-in-2019/2/
[150] https://www.eastwest.ngo/profile/tewodros-ashenafi
[151] https://www.jti.com/africa/ethiopia
[152] https://www.jti.com/africa/ethiopia
[153] https://www.iarbafrica.com/en/fr/news-list/244-japan-tobacco-seals-510-million-monopoly-shares-deal-in-ethiopia
[154] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/87268
[155] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/155188
[156] https://offshoreleaks.icij.org/nodes/156128 ,https://offshoreleaks.icij.org/nodes/155188  https://offshoreleaks.icij.org/nodes/234018
[157] https://www.capitalethiopia.com/wp-content/uploads/2019/10/Capital_Oct_27_-Iss-1090_2019.pdf, page 22 ; https://www.docketbird.com/court-documents/McFarland-v-Carter-et-al/Exhibit-s-to-91-Declaration-IWC-3-lbef/caeb-2:2015-ap-02122-00092 ; https://www.docketbird.com/court-documents/Fairfield-Sentry-Limited-In-Liquidation-et-al-v-Kredietbank-Sa-Luxembourgeoise-et-al/Exhibit-Declaration-of-Thomas-J-Moloney/nysb-1:2010-ap-03868-00146-003 ; https://www.capitalethiopia.com/wp-content/uploads/2019/08/Capital_August_18_-Iss-1080_2019-Final.pdf, page 26
[158] https://wikileaks.org/gifiles/docs/82/828549_eth-ethiopia-africa-.html
[159] https://www.minex.gob.gt/DirectorioDetalle.aspx?ID_TIPO=4&ID_REGISTRO=185, https://embassyofguatemala.co.uk/en_gb/the-embassy/
[160] https://www.minex.gob.gt/noticias/Noticia.aspx?id=3744 ; https://embassyofguatemala.co.uk/en_gb/the-embassy/
[161] https://www.plazapublica.com.gt/content/quienes-delataron-acisclo-valladares ; https://www.justice.gov/usao-sdfl/pr/former-guatemalan-official-who-used-drug-trafficking-proceeds-and-other-dirty-cash
[162] https://www.cicig.org/case-information/a-legislative-power-subordinated-to-the-executive-branch/?lang=en
[163] https://apnews.com/article/191f0d1f2237cc99781c8c8e813cfc5a
[164] https://www.minex.gob.gt/noticias/Noticia.aspx?id=4647
[165] https://elordenmundial.com/el-amargo-sabor-del-cafe/
[166] https://addisfortune.net/articles/coca-intrigue-nigussie-hailu-stops-auction-again/
[167] http://eritreanrefugees.org/wp-content/uploads/2016/02/IGAD-Sahan-2015-Trafficking-Report.pdf, page 28
[168] https://www.foodbusinessafrica.com/competition-authority-nullifies-coca-cola-ambo-water-merger/
[169] https://www.businessinsider.com/13-american-gangs-keeping-the-fbi-up-at-night-2012-8?IR=T#ms-13-is-the-gang-that-has-the-fbi-most-worried-7

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CAT: Africa, Imprenditori

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