In attesa delle primarie democratiche, ha votato il New York Times
Le primarie per scoprire chi sarà il candidato dei democratici alla Casa Bianca stanno per iniziare. Si comincia il tre febbraio dall’Iowa, poi ci saranno New Hampshire, Nevada, South Carolina. Il 3 marzo gli Stati interessati saranno tredici e così via. Sentiamo spesso dire che non sta emergendo un nome tanto forte da poter contrastare quello di Trump. Tuttavia il momento della scelta sta per arrivare, scelta che da qualcuno è già stata fatta. Stiamo parlando del New York Times, o meglio degli editorialisti del New York Times. Nel lungo articolo si legge che questi ultimi hanno ascoltato per più di dodici ore tutti i candidati democratici e si sono sorpresi per la somiglianza delle loro proposte su alcune questioni fondamentali. Ciò su cui differiscono i democratici in corsa per la presidenza quindi, non è tanto il cosa ma il come. Da un lato c’è un approccio moderato, dall’altro uno più progressista e, secondo gli editorialisti del New York Times, entrambi i modelli vanno presi in considerazione, perché “se c’è un tempo per aprirsi a nuove idee, quel tempo è ora. Se c’è un tempo per cercare stabilità, quel tempo è ora”. Ecco quindi che i nomi risultati più convincenti sono due, uno legato a un’agenda più moderata, parliamo di Amy Klobuchar, l’altro legato a un’agenda più progressista e parliamo di Elizabeth Warren.
Di quest’ultima si dice che è in grado di raccontare con competenza e credibilità le proprie proposte, proposte che vanno da una legislazione anticorruzione alla politica estera, dall’assistenza sanitaria alla sostenibilità ambientale. Della Klobuchar si parla dell’impegno a ridurre la povertà infantile, a quello sulle politiche abitative, al salario minimo e agli investimenti su scuola e sanità. Quando è arrivata al Senato nel 2007, faceva parte di un gruppo composto sia da democratici che da repubblicani che lavorava sulla riforma delle politiche sull’immigrazione, compresa la proposta di dare la cittadinanza a milioni di immigrati privi di documenti. New York Times Opinion sottolinea quanto sia conosciuta nel Minnesota, il suo Stato, dove è stata eletta tre volte per il Senato e sempre con una differenza delle percentuali sui propri sfidanti a doppia cifra.
Warren o Klobuchar, una delle due, questo è quanto emerge dalle riflessioni degli editorialisti del New York Times perché “il prossimo presidente determinerà la direzione della prosperità americana e del futuro del pianeta, forse in maniera irrevocabile”.
Klobuchar su Twitter commenta l’endorsement ricevuto come un onore e pensa già all’Iowa. “31 contee nello Iowa hanno votato per Barack Obama e poi hanno votato per Donald Trump”, avverte. “Sto correndo come presidente per porre fine alla corruzione di Washington, per ricostruire la classe media, per salvare la nostra democrazia”, dice invece la senatrice del Massachusetts in un video pubblicato in vista delle prime primarie.
Intanto secondo le previsioni di FiveThirtyEight a vincere in Iowa sarà Joe Biden con una probabilità di due su cinque, seguito da Bernie Sanders, con una probabilità di uno su cinque. Biden, Sanders, Buttigieg, Warren sono i nomi in ordine di probabilità di vittoria per le primarie in Iowa il 3 febbraio e in New Hampshire l’11 febbraio, in Nevada Warren sarebbe in terza posizione. Lì si voterà il 22 del mese prossimo, così come in Carolina del Sud, dove il voto è previsto sette giorni dopo. Tra gli Stati interessati alle primarie del tre marzo ci sono anche il Massachusetts e Minnesota, ovvero quelli di Warren e Klobuchar. Lì le primarie democratiche prenderanno una direzione ben precisa e capiremo se le due senatrici saranno ancora in corsa oppure se davvero a spuntarla sarà Joe Biden. Sul piano complessivo infatti, l’ex vicepresidente è sempre in testa a sondaggi e previsioni, seguito da Bernie Sanders e proprio da Elizabeth Warren.
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