Se DiCaprio vincesse l’Oscar inizierebbe un nuovo Medioevo culturale

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28 Febbraio 2016

La notte degli Oscar è arrivata e tutti si chiedono se Leonardo DiCaprio ce la farà. Ammettiamolo tutta questa storia è diventata una barzelletta. Il buon vecchio Leo, senza la faccenda della statuetta sarebbe stato ricordato solo come un grande attore, ma grazie alle vicissitudini che ci hanno portato fin qui, DiCaprio si è trasformato in un fenomeno virale, che avrà celebrità e fama per il resto dei secoli. Ovvio, se nessuno gli assegnerà l’Oscar.

Ripercorrendo la sua storia vediamo che l’attore americano, noto per celebri film e irripetibili performance sul grande schermo, è divenuto ormai una caricatura e l’esempio principale usato da chi vuole indicare chi non conquista obiettivi irraggiungibili. Roba che DiCaprio a pensarci bene, potrebbe diventare anche una figura retorica. Ma dire di lui che è solo un fenomeno virale è dir poco, è più qualcosa che si avvicina ad un eroe epico. Sebbene infatti da anni ormai DiCaprio riceva nomination su nomination, per sfortuna o per una oscura congiura ordita tra i giudici della kermesse e i padroni del web, la star non è ancora riuscita a sgraffignare l’ambita statuetta, tuttavia mantiene una dignità e un distaccato atteggiamento di superiorità (C’è chi si chiede se sia stoico di natura, oppure se lontano dalle telecamere faccia del training spirituale in Tibet, per sfogare la frustrazione). Fatto sta che la star holliwoodiana ha trasformato la sua storia in una epopea, in un poema epico, che non ha niente da invidiare all’Iliade o all’Odissea. Un Ulisse moderno che attende da anni di giungere nella sua lontana e amata Itaca. Che poi, è più importante vincere la statuetta o rimanere un celebrato eroe epico?

E’ giusto però mettersi un attimo nei panni di Leo. Per lui riuscire a conquistare il premio questa sera, sarebbe una grande vittoria. L’omino d’oro potrebbe luccicare sul davanzale della sua finestra e celebrare ad imperitura memoria il suo estro attoriale- anche se diciamolo pure Leo è bravo e non è un premio che fa un attore-. Certo averla avrebbe qualche vantaggio: significherebbe lunghi titoli di coda nei prossimi film, un biglietto da visita per futuri contratti. Quei carati condenserebbero le fatiche dei giorni sui set e le interminabili ore trascorse a leggere pagine di copioni. Insomma, in un oggetto una carriera stimabile. Si e poi?

Magari Leo assopito sul sofà se la guarderebbe giorno e notte per una settimana. Tronfio con un martini in mano se ne vanterebbe con i suoi colleghi di Hollywood che ancora non l’hanno presa.

Ma pian piano l’Oscar diventerebbe un centro tavola, o peggio ancora verrebbe scambiato da amici e parenti come un posacenere kitsch in una sera qualunque mentre mangiano tartine e cocktail di scampi.

E il dorato oggetto andrebbe incontro ad una irreversibile metamorfosi: da cimelio holliwoodiano a soprammobile impolverato.

Se stasera Leonardo DiCaprio vincesse l’Oscar sarebbe la fine. Niente più Gif, niente più ipotesi sul perché DiCaprio non vince l’Oscar. Non ci sarebbero più gruppi di studio e dipartimenti universitari, niente più seminari sul fenomeno DiCaprio. Questa sera se ad Hollywood la statuetta venisse assegnata al nostro beneamato Leo, non avrebbe più senso fare disamine e discorsi. Le aziende di caffè da ufficio chiuderebbero, perché più nessuno dedicherebbe il suo tempo libero a parlare di lui. Aziende pubblicitarie dichiarerebbero bancarotta, perché i creativi in preda crisi di creatività non avrebbero più ragione di ideare ironiche vignette sulla star. Niente più Winnie the Pooh che lotta in una battaglia all’ultimo sangue con Leo, niente più calcoli matematici al MIT su quanto il peso di Jack avrebbe compromesso la stabilità della zattera responsabile del salvataggio di Rose. Niente più scene di dollari svolazzanti dallo yacht, da emulare mentre si manda all’aria l’ultimo lavoro al fast food.

Leonardo DiCaprio con l’Oscar in mano ci farebbe precipitare tutti in un Medioevo moderno, da cui sarebbe difficile uscire.

Non far vincere DiCaprio è un impegno che dobbiamo assumerci come generazione. Pensiamo ai nostri figli, e pensiamo anche a Leo, che inconsapevole crede che l’Oscar sia un momento positivo per la sua storia di attore, quando invece segnerebbe per sempre la sua carriera, in negativo.
Se stasera il migliore attore protagonista fosse Leo, ci perderemmo molto per il resto degli anni a venire.

 

 

 

 

 

TAG: cinema, Cultura, dicaprio, hollywood, leonardodicaprio, oscars, revenant, stars
CAT: America, Cinema

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