JFK: nel 2017 forse la verità
Entro l’ottobre del 2017 l’intera documentazione federale relativa all’uccisione del 35esimo Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, quasi 40mila fascicoli, dovrà essere pubblicata in virtù del JFK Records Act, legge del 1992 che fissò a 25 anni la scadenza per la pubblicazione delle risultanze di anni ed anni di indagini.
A quasi 52 anni dall’omicidio di Dallas gli interrogativi sono ancora molti e la verità soltanto una, ossia quella della Commissione Warren che decretò che Lee Harvey Oswald fu l’unico esecutore materiale dell’assassinio e che inoltre non vi fossero prove per ritenere plausibile l’ipotesi di un complotto – nè statunitense e nè straniero – che coinvolgesse altre persone, gruppi o Paesi. Tuttavia la maggior parte dell’opinione pubblica non ha mai creduto pienamente nelle conclusioni di suddetta commissione d’inchiesta, e pertanto nel corso degli anni si sono diffuse le più svariate teorie sull’omicidio di uno dei Presidenti più amati della storia americana: dall’ipotesi del complotto castrista a quella relativa alla mafia di Chicago, passando per la teoria più affascinante e al contempo bizzarra del complotto organizzato dalla Cia, denominato “The Big Event”, per assassinare Kennedy.
Ipotesi a parte, una squadra di 7 archivisti dei National Archives si appresta a preparare le carte per la pubblicazione, anche se al momento non è ancora certo che le tempistiche siano rispettate: tutto dipenderà dal prossimo inquilino della Casa Bianca che potrebbe essere invogliato da Fbi e Cia ad ostacolare la desecretazione di buona parte dei documenti inerenti alle indagini sull’omicidio di JFK, per far si che non vedano la luce i files relativi ai controversi programmi che la Cia svolse ai tempi di Kennedy, tra cui quello relativo all’uccisione di leader stranieri in cui furono attivi personaggi chiave dello spionaggio.
La stessa coordinatrice di questa unità speciale di bibliotecari, Martha Murphy, ha sottolineato che “come National Archives noi faremo tutto quello che potremo per rendere pubblici questi documenti.Ci sono però dei limiti ai nostri poteri ed il Presidente ha il diritto di decidere che qualche documento venga ancora tenuto segreto”. Sapendo che nel mondo istituzionale statunitense in nome della “sicurezza nazionale” tutto può essere concesso, o in questo caso nascosto, gli osservatori politici americani si mostrano comunque riluttanti circa la pubblicazione della documentazione, specialmente adesso che i rapporti con Cuba si stanno rasserenando.
Di certo l’amministrazione Obama non sarebbe favorevole a pubblicare le evidenze che la Cia e lo stesso John Kennedy progettarono la fallita invasione di Cuba nella Baia dei Porci, o che la stessa agenzia organizzò più volte l’assassinio di Fidel Castro, e pertanto il caso JFK sembra destinato a rimanere ancora aperto.
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