Michelangelo Pistoletto: ecco come l’arte cambia la società

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20 Ottobre 2015

Michelangelo Pistoletto è uno dei maggiori artisti italiani viventi. La sua grandezza non si limita alle intuizioni artistiche – è fra i fondatori della corrente dell’Arte Povera –, ma sfocia prepotentemente nella cultura e nella società, poiché il maestro Pistoletto considera l’arte inscindibilmente legata al cambiamento sociale. «L’arte può contribuire al cambiamento del mondo – racconta nel libro “Io faccio così” di Daniel Tarozzi –, ma bisogna volerlo!».

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A Biella, sua città d’origine, Pistoletto ha acquistato e restaurato un complesso industriale, oggi sede della Città dell’Arte – Fondazione Pistoletto, un collettore di energie artistiche e innovative, che guarda anche alla crescita della comunità. Ospita laboratori per giovani artisti, esposizioni e punti d’incontro per i ragazzi di Biella, che ogni anno si riuniscono lì per la grande manifestazione della Giornata dell’Arte.

 

È stato quindi naturale che un luogo così fertile e vivace fosse la sede del terzo incontro degli Agenti del Cambiamento, un gruppo che Italia Che Cambia ha creato e che riunisce decine di persone, rappresentanti di associazioni, enti e istituzioni, ma anche normali cittadini che vogliono impegnarsi in prima persona per cambiare la propria vita e quella degli altri.

 

Condotta dalle facilitatrici di Comunitazione, la tre giorni si è svolta dal 17 al 19 ottobre ed è stato un intenso momento di confronto e creazione con analisi, dibattiti, workshop, ma anche momenti ludici e conviviali, per stringere amicizie ancora prima che avviare collaborazioni. Oltre ai rappresentanti di Italia Che Cambia e della Fondazione Pistoletto, c’erano delegati di molte realtà del cambiamento italiano, da Arcipelago Scec a Transition Italia, dal Movimento per la Decrescita Felice al Centro Panta Rei, alle ragazze di Invento Innovation Lab, partner di Italia Che Cambia nella partecipazione al bando Che Fare.

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Ma di cosa si è parlato nello specifico? È stato approfondito e sviluppato il programma dell’Accademia del Cambiamento, un percorso formativo composto da incontri informali e laboratori proposto da Italia Che Cambia, che ha l’obiettivo di diventare una vera e propria università permanente di pratiche virtuose. Sono state presentate le novità dell’autunno – per ora ancora top secret – mirate a incrementare in maniera esponenziale la partecipazione dei cittadini a questo grande movimento di cambiamento, attribuendo a ciascuno un ruolo reale, operativo e riconosciuto. Si sono tenuti interessanti workshop sulle tematiche più disparate, dall’agricoltura sinergica all’imprenditoria solidale, dalla consapevolezza interiore alla finanza etica. Infine, non è mancato un momento di confronto con la realtà ospitante, con un tour alla scoperta della Città dell’Arte e un incontro con Michelangelo Pistoletto.

 

Il maestro Pistoletto avrà in questi giorni l’onore di celebrare i settant’anni delle Nazioni Unite con una bellissima installazione, che sarà inaugurata il 24 ottobre al Palais des Nations di Ginevra. 193 pietre, ciascuna proveniente da una nazione diversa, formeranno “The Rebirth”, la rinascita, la promessa del rinnovamento dell’impegno da parte dell’ONU a favorire la pace, i diritti e il benessere. The Rebirth è il celebre simbolo del Terzo Paradiso ideato da Pistoletto: due infiniti intrecciati che formano tre cerchi. I due esterni rappresentano la natura e la scienza. Quello centrale racchiude un mondo ideale in cui i due opposti convergono, in cui la tecnologia e l’economia sono dominate dall’etica, in cui l’equilibrio fra la Terra e i suoi abitanti viene ristabilito.

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Proprio il Terzo Paradiso ha campeggiato per mesi sulla celebre piramide del Louvre a Parigi, dove Pistoletto – unico italiano contemporaneo a farlo – ha esposto le sue opere nel 2013, con la mostra “Anno 1, il paradiso sulla Terra”. È fonte di grande ottimismo e motivazione sapere che il grande movimento del cambiamento ha un ambasciatore così autorevole e sensibile a tematiche quali etica, sostenibilità e solidarietà.

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CAT: Arte, Beni culturali

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