Bioetica
“Effetto Nicholas”: da una morte, centinaia di vite
Il documentario, in onda stasera alle 21.20 su Rai 2, è stato ideato e scritto da Carmen Vogani con Lorenzo Avola, e racconta l’evoluzione dei trapianti d’organi avvenuta nel nostro Paese grazie alla scelta della famiglia Green.
È il 29 settembre 1994 quando un bambino americano di 7 anni, Nicholas Green, in vacanza in Italia, viene colpito da una pallottola mentre viaggia in macchina con la sua famiglia sulla Salerno-Reggio Calabria.
Settantadue ore dopo ne viene dichiarata la morte cerebrale.
Settantadue ore in cui questa vicenda diventa un caso mediatico: una tragedia collettiva che, grazie al coraggio della famiglia Green che decide di donare gli organi del piccolo Nicholas, riesce a sdoganare il tabù della donazione degli organi nel nostro Paese.
Una storia raccontata, in occasione del trentennale della morte di Nicholas Green, da “Effetto Nicholas” (in onda stasera alle 21.20 su Rai 2), il documentario che racconta la tragica vicenda e il suo impatto.
Il documentario, diretto da Edoardo Anselmi e prodotto da Endemol Shine Italy per Rai Documentari, è stato ideato e scritto da Carmen Vogani con Lorenzo Avola, e analizza a fondo quella che è stata una rivoluzione culturale in Italia, raccontando l’evoluzione dei trapianti d’organi nel nostro Paese e di come la scelta della famiglia Green fu da esempio e ispirazione in Italia che, oggi, vanta un’eccellenza medica proprio nel campo dei trapianti. Nicholas salvò la vita a sette persone ma, indirettamente, nei giorni, mesi, anni successivi, ne salvò altre centinaia e centinaia, grazie a quello che venne presto ribattezzato “Effetto Nicholas”.
L’“Effetto Nicholas” è stato così dirompente che a solo un anno di distanza dalla sua morte, i trapianti nel nostro Paese sono aumentati del 25% e, nei dieci anni successivi, la percentuale di donazioni d’organi in Italia risulta triplicata. Questo anche grazie alla risonanza mediatica dell’accaduto, influendo notevolmente, e positivamente, sulla cultura della donazione in Italia.
Al documentario ha aderito il Centro Nazionale Trapianti e la stessa famiglia Green, che ha partecipato al progetto in prima persona con le testimonianze dirette di Reginald Green, il padre di Nicholas, Margaret, la mamma, e della loro figlia Eleanor, che quella terribile notte del 1994 dormiva accanto al fratello maggiore.
Oltre alla famiglia Green, il documentario dà voce agli altri testimoni della vicenda, grazie anche ai diversi materiali d’archivio: dai riceventi di organi ai medici dell’epoca.
Non mancano storie legate al presente: testimonianze di chi ha vissuto la donazione, sia come familiare del donatore che come ricevente, affrontando anche la questione della garanzia dell’anonimato.
Il documentario, infine, ricostruisce la vicenda raccontando il processo per l’omicidio del piccolo Nicholas, che si è concluso in ogni grado di giudizio.
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