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foto de La Voce di Novara

Cronaca

Ennesima aggressione neofascista a giornalista, stavolta a Novara

di Alessandro Milia

Proprio ieri su queste pagine abbiamo parlato della violenza neofascista e della manifestazione che si terrà domani a Roma.
Oggi, a dimostrazione del fatto che la violenza riguarda tutta Italia, è arrivata la notizia di una ennesima aggressione verbale, stavolta a Novara.

5 Novembre 2025

Proprio ieri su queste pagine abbiamo parlato della violenza neofascista e della manifestazione che si terrà domani a Roma.

Oggi, a dimostrazione del fatto che la violenza riguarda tutta Italia, è arrivata la notizia dell’aggressione verbale subita il primo novembre da Luca Galuppini, giornalista de “La Voce di Novara“, durante un’iniziativa indetta dal “Comitato Remigrazione e riconquista”.
Della Remigrazione, tema tristemente attuale, abbiamo parlato qui, sentendo i pareri di esponenti di destra e sinistra.
Tornando alla notizia, come si apprende dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dallo stesso Galuppini sul sito web del suo giornale, il giornalista è stato avvicinato e intimidito verbalmente da uno dei partecipanti della manifestazione, con indosso una collanina raffigurante la svastica, che lo ha seguito per impedirgli di scattare foto e riprendere la manifestazione.
Galuppini ha poi aggiunto:
La situazione ha richiesto l’intervento di Polizia e Carabinieri che hanno evitato ulteriori incidenti. L’atteggiamento nei miei confronti ha assunto fin da subito i contorni di un tentativo di intimidazione, esplicito nel linguaggio e nei gesti. Non un diverbio momentaneo, ma un modo per ribadire che chi racconta certi fatti non è gradito, che la cronaca è tollerata solo finché resta compiacente. La Voce ha, infatti, già dedicato vari articoli al ritorno in città di sigle e simboli riconducibili all’estrema destra. Dalle manifestazioni dell’8 febbraio, in cui erano presenti CasaPound e Rete dei Patrioti con il patrocinio della Provincia, alle affissioni di manifesti di CasaPound negli spazi pubblici comunali, fino alla presenza in queste manifestazioni, compresa quella odierna, della referente novarese del comitato 10 Febbraio, già presente alla commemorazione per Vittorio Doré dove i manifestanti avevano fatto il saluto romano e il “presente” di fronte al cippo del cimitero di Trecate.
Il giornalista conclude:
Cercare di ostacolare chi svolge questo lavoro non significa colpire una persona, ma mettere in discussione un principio costituzionale: la libertà di informazione sancita dall’articolo 21. Senza questo spazio di racconto, ogni dibattito pubblico rischia di ridursi a monologo. La scena di questa mattina restituisce così il ritratto di un clima difficile, quasi sospeso tra diffidenza e ostilità, dove chi documenta appare come un corpo estraneo, un ospite sgradito. Ma proprio nei momenti in cui la piazza si chiude e l’aria si fa pesante, il compito del giornalismo diventa ancora più necessario: esserci, osservare, raccontare. È un dovere verso i lettori, ma anche una forma di resistenza civile, l’unico modo per continuare a difendere il diritto di tutti a conoscere ciò che accade.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia, in apertura del convegno sul diritto di cronaca che si è svolto a Novara, ha dichiarato:
L’aggressione della quale è stato vittima il collega de “La Voce di Novara” durante la manifestazione indetta dal “Comitato Remigrazione e riconquista”,  rappresenta l’ennesimo grave tentativo di intimidazione nei confronti dei giornalisti. Un episodio che solo per l’intervento delle forze dell’ordine non ha avuto conseguenze più gravi e che però sarebbe sbagliato sottovalutare.
Tallia ha anche rivolto un appello alle istituzioni pubbliche affinché vigilino sulla legittimità costituzionale dei promotori delle manifestazioni pubbliche, con particolare riferimento alle norme che vietano la ricostituzione del partito fascista.
Un episodio che si inserisce in un contesto nazionale sempre più preoccupante.
Foto tratta da “La Voce di Novara”

Alessandro Milia antifascismo giornalismo neofascismo violenza
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