Giornalismo
Come procede l’anno Giubilare
Il vaticanista Ignazio Ingrao intervistato dai professori di religione della Diocesi di Porto Santa Rufina
I docenti di religione della Diocesi di Porto Santa Rufina hanno invitato il dott. Ignazio Ingrao per il loro primo incontro di formazione dell’anno, intervistandolo sull’andamento del Giubileo. Ne è scaturito un dialogo denso di spunti e riflessioni.
Come sta andando finora l’organizzazione del Giubileo rispetto alle aspettative?
Il giornalista ha iniziato ringraziando i presenti nella sua duplice veste di genitore e di addetto al mestiere dell’informazione.
La società oggi è analfabeta sui temi religiosi, di volta in volta bisogna spiegare agli ascoltatori e rileggere con loro i simboli della fede, tanto più con il Giubileo che si porta dietro una storia anche delicata, in particolare con gli eventi della Riforma e della Controriforma.
In questo momento si sta svolgendo a Roma il Giubileo dei Rom e dei Sinti, una sfida sui temi dell’accoglienza e di dialogo.
Questo Giubileo è stato segnato dalla malattia, dalla morte di Papa Francesco e dal Conclave con l’elezione di Papa Leone, una criticità ma anche una grande grazia.
La cifra di Papa Francesco era quella non di una Chiesa trionfante dei grandi raduni ma di una Chiesa dei poveri e con i poveri.
Se si fa un confronto con il Giubileo del 2000, lì c’era stata una preparazione da tre anni prima e una organizzazione molto più complessa.
Tuttavia anche per questo Giubileo c’era grande attesa.
Ricordiamo l’evento dell’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, un primum nella storia giubilare.
Papa Francesco che attraversa la Porta Santa in carrozzina, anche questo è stato un segno per tutti coloro che si misurano con l’esperienza della malattia e della disabilità.
Si sono svolti i primi Giubilei settoriali previsti, fino al Giubileo delle Forze Armate.
Poi è sopravvenuta la malattia di Papa Francesco.
Il Giubileo è andato avanti ma c’è stato un calo di partecipazione ed alcuni eventi sono stati annullati o messi in stand-by.
Con il Concistoro abbiamo avuto un momento importante, con tutto il Mondo presente con i cardinali elettori e non a Roma.
Dopo l’elezione di Papa Leone il Giubileo ha avuto un nuovo inizio.
Questo ha sicuramente segnato una nuova speranza, una nuova attesa sulla Chiesa.
Il Giubileo dei Giovani è stato un evento importante.
Può essere sbagliato fare paragoni, in particolare con il 2000. Anche i ragazzi sono profondamente cambiati in questi 25 anni.
Come sta andando il Giubileo?
È un Giubileo eccezionale, storico per questo evento della morte del Pontefice, evento occorso una sola altra volta in questi sette secoli di storia giubilare.
Possiamo dire che fino adesso ha funzionato.
Ci portiamo dietro la speranza e lo stupore.
Osserviamo una società come la nostra, profondamente secolarizzata, ma che si affaccia agli eventi. Sorprende il numero di persone che a Santa Maria Maggiore visita la tomba di Papa Francesco, con un flusso ininterrotto e l’attesa di un’ora di fila.
Sono domande che sono consegnate a noi come giornalisti ma anche a voi come educatori.
L’esperienza religiosa ha dei percorsi, l’Anno Santo ha sollecitato a confrontarsi con queste proposte.
Quali sono i flussi dei pellegrini?
Si è parlato di 32 milioni di pellegrini.
C’è stato un calo, poi una crescita molto grande dopo l’elezione.
Nell’udienza generale papa Leone con la papamobile arriva fino a piazza Pia, percorrendo tutta via della Conciliazione.
Ci sono molti peruviani, sudamericani, ricordiamo il suo saluto in spagnolo che ha colpito molto i latinoamericani. Anche molti statunitensi.
Una osservazione. L’organizzazione dei Giubilei con l’impostazione dei “Giubilei di categoria” come è stato fatto nel 2000 parla con il territorio, con la città, forse possiamo chiederci se ci possa essere un’altra formula.
È chiaro che una famiglia se viene a Roma, con i costi importanti, non può venire ai vari Giubilei di categoria, ma come nucleo familiare.
Poi ci sono stati gli eventi delle canonizzazioni di Frassati e Acutis.
Tematica: la speranza. È un tema che è stato compreso pienamente?
Più che compreso, è un tema che è stato avvertito. Come vivere la speranza oggi in un mondo oppresso dalla disumanità.
Le persone, i pellegrini, l’hanno sentito sulla propria pelle.
La speranza per i credenti non è un semplice ottimismo ma è radicata nella fede nella Risurrezione.
C’è un segno di continuità tra i due Papi, anche diversi per storia, il primo ha vissuto sempre in un contesto urbano, l’altro ha visitato 50 paesi, ha vissuto la missio ad gentes; entrambi sanno cosa significa trasmettere la speranza cristiana, farsi carico delle domande che vengono da credenti e non credenti.
Sappiamo che ci sono state narrazioni fuorvianti critiche sul Giubileo, come può il giornalismo narrarlo in maniera giusta?
Io sono un cattolico che fa il giornalista, non un giornalista cattolico, ho il compito di parlare nel servizio pubblico alla varietà di chi ascolta; il Giubileo si porta dietro una storia complessa, questo pesa anche nella memoria collettiva, nel dialogo ad esempio, delicato, con la Riforma, un momento delicato di frizioni storiche; i Papi hanno sempre cercato di farne un momento di dialogo; la criticità è l’indulgenza; non è semplice attualizzarla; il tema del perdono invece ci può unire.
Quando facciamo una telecronaca sull’apertura della Porta Santa i 5 milioni di persone che la seguono non sono tutti cattolici.
Lo sforzo il Giubileo non è né un’occasione per spennare i pellegrini o mostrare la Chiesa trionfante ma può essere un’occasione per entrare in dialogo con tutti; il tema del dialogo; pensiamo che Re Carlo d’Inghilterra, Capo della Chiesa Anglicana, pregherà con Papa Leone XIV, non era mai successo. Abbiamo avuto anche altri momenti ecumenici.
Il tema dell’ambiente, della tutela dell’ambiente, è un tema profondamente giubilare, che richiama al comando di Lv 25 sui campi che dovevano essere lasciati a riposo; a Castelgandolfo è stata inaugurato il complesso “Laudato Si’”; alle porte di Roma si stanno attrezzando campi con l’agrivoltaico, la Città del Vaticano diventerà il primo Stato interamente ecosostenibile.
Le polemiche ci sono sempre, pensiamo anche al tema degli LGBTQ+ (NB: è stato un pellegrinaggio, non giubileo settoriale); ricordiamo che nel 2000 Roma aveva ospitato il primo Gay Pride, era una provocazione.
La Chiesa che faticosamente, comunque, cerca di camminare, di dialogare, sono fatti positivi.
Quale messaggio i docenti di religione possono tramettere ai nostri ragazzi?
Questa è una società analfabeta sui temi religiosi, bisogna consegnare ai ragazzi gli strumenti per leggere la storia. Si è rotta quella catena di trasmissione della fede all’interno delle famiglie. Sono stati scritti libri che hanno segnato la fuga dei quarantenni dalla chiesa. I ragazzi non sanno neanche farsi il segno della Croce. I temi e le parole del Giubileo, indulgenza, peccato, perdono, vita eterna, sono concetti ignoti, estranei, confusi oggi; ci sono anche colleghi che remano dalla parte opposta.
Poi c’è il tema del rispetto dell’altro, che porta un’altra cultura o altre religioni o altre esperienza affettive, bisogna prevenire i linguaggi di odio.
Noi possiamo far molto come comunità educante in generale.
Questo progetto educativo dovrebbe coinvolgere scuola e famiglie; dare una testimonianza di rispetto, di dialogo. È un tema molto delicato.
Dobbiamo interrogarci come la reazione a favore del popolo palestinese può sfociare in derive antisemite.
È bello veder tanta gente che scende in piazza e chiede tanta umanità ma attenzione a non far sviluppare sentimenti di antisemitismo; così come bisogna rispettare L’Islam.
Papa Leone ha tanto garbo, gentilezza, mitezza, prudenza e ha una parola chiara, incisiva.
È simile a Mattarella su questi tratti, è la forza dei miti, testimonianza controcorrente. Per essere dei leaders non c’è bisogno di strillare.
Ci colpisce tanto la dimestichezza di Leone nel prendere in braccio i bambini, anche questo è magistero di una chiesa vicina, di una chiesa che inverse nel rapporto interpersonale.
Si è trovato in una situazione complessa, bisogna dargli tempo.
Leggete la Dilexit te, ci sono delle differenze e delle linee che emergono, nella continuità.
Leggete il suo ultimo discorso alla FAO
https://www.vatican.va/content/leo-xiv/it/speeches/2025/october/documents/20251016-fao.html
Occasione per riprendere Sant’Agostina e Santa Monica, La Città di Dio, Le Confessioni e presentare queste figure e questi contenuti agli studenti.
Il tema dell’amore, il tema dell’unità che emerge nei contenuti di Agostino.
Sta lavorando su una enciclica sull’antropologia teologica, tema dell’intelligenza artificiale.
Il Pontefice ha parato con Putin, con Trump, con Herzog, notiamo come nei 20 punti di Trump per l’accordo della prima fase per la Risoluzione del conflitto a Gaza c’è qualcosa dei punti di Leone.
Per la Santa Sede la soluzione in Terra Santa è quella dei due popoli e dei due Stati.
Il ruolo dei docenti di religione diventa prezioso e strategico per una presenza educante, valoriale e testimoniale nel mondo della scuola e nella società nella quale la Chiesa convocata per gli eventi giubilari è chiamata a porsi in ascolto e dialogo.
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