Giornalismo
Wall street ko. Trump: “i dazi non c’entrano, è colpa di Biden”
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Mediobanca ha annunciato una offerta pubblica di scambio «sulla totalità delle azioni di Banca Generali», vale a dire un pacchetto del 13,1%. L’offerta, «per un valore di 6,3 miliardi di euro», intende imprimere – si legge nella comunicazione dell’istituto – una «forte accelerazione» al piano di trasformazione di Mediobanca «in un leader nel wealth management», che diverrebbe «business prevalente, oltre che prioritario».
L’incontro che si è tenuto dentro San Pietro, prima dell’inizio del funerale di Papa Francesco tra Il presidente americano, Donald Trump, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, suscita qualche speranza. Il risultato più visibile è un post di Trump sul suo social media Truth in cui ammette che forse Vladimir Putin lo ha preso in giro e minaccia sanzioni bancarie e secondarie contro la Russia. È la pressione più forte che Trump abbia esercitato finora sul presidente russo.
(IlFoglio)
Il gradimento di Trump è ai minimi storici. Secondo i sondaggi a neanche 100 giorni dal suo insediamento, appena 4 americani su 10 approvano il suo operato, in calo rispetto ai mesi precedenti. Si tratta del dato più basso nei primi mesi di mandato di qualsiasi presidente.
(FanPage)
Un blackout da record spegne la Spagna. Il paese in ginocchio, si bloccano gli aeroporti, stop ai treni, la metro si ferma ovunque, nelle strade non funzionano i semafori. I supermercati vengono presi d’assalto, si va a caccia di acqua e carta igienica, di radioline portatili e batterie. Il governo dichiara lo stato d’emergenza, vengono schierati 30mila uomini tra elementi della polizia e della Guardia Civil. Caos anche in Portogallo e nella Francia meridionale.
In Canada i liberali del premier Mark Carney hanno vinto le elezioni. Non è ancora chiaro se riusciranno a formare un governo di maggioranza (per cui sono necessari 172 seggi) o dovranno limitarsi a un governo di minoranza. Carney, ex governatore della Banca centrale canadese, ha condotto la campagna elettorale all’insegna della forte opposizione ai dazi imposti da Donald Trump e alle sue minacce di annessione del Paese.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso a Latina in vista del primo maggio ribadisce che i salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia. Nonostante l’occupazione e la produttività siano cresciuti i salari reali sono inferiori a quelli del 2008, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024.
Putin propone una tregua unilaterale dall’8 al 10 maggio per le celebrazioni della vittoria sul nazifascismo. Zelensky definisce l’iniziativa una “manipolazione” e propone di fermare la guerra per 30 giorni, ma il portavoce del Cremlino ritiene “impossibile” la proposta. Nel frattempo il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, torna a minacciare Svezia e Finlandia, “colpevoli” di aver aderito alla Nato.
Giorgia Meloni ha dichiarato che il governo finanzierà con 650 milioni di euro misure finalizzate a rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro. L’annuncio della presidente del Consiglio è arrivato al termine di un Consiglio dei ministri, convocato il giorno prima del primo maggio e simbolicamente dedicato proprio ai lavoratori. Sembrava dovesse approvare un provvedimento con alcune norme specifiche, stando a quanto era stato fatto trapelare dai ministeri dell’Economia e del Lavoro: invece il governo si è limitato a definire l’ammontare delle risorse che intenderà utilizzare.
(il Post)
Nei primi tre mesi dell’anno, che coincidono con i primi 100 giorni dell’amministrazione Trump, il Pil Usa si è contratto dello 0,3% rispetto alla crescita del 2,4% del trimestre precedente e contro le aspettative di un’espansione dello 0,3%. Si è trattato del primo calo del prodotto interno lordo Usa da tre anni, sulla scia delle crescenti tensioni commerciali, con le esportazioni nette che hanno subito una flessione di quasi 5 punti percentuali rispetto al Pil e le importazioni che sono balzate di oltre il 40%. Per Trump i dazi non c’entrano, la colpa è di Biden.
(La stampa )
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