Immigrazione
Papa Leone XIV loda i vescovi Usa sui migranti: prudente stoccata a Trump
La Conferenza episcopale Usa ha recentemente rilasciato un comunicato in cui esprimono serie preoccupazioni sul trattamento dei migranti da parte dell’amministrazione Trump. Papa Leone XIV ha echeggiato questi sentimenti.
“Apprezzo moltissimo quanto detto dai vescovi. È una dichiarazione importante. Inviterei in particolar modo tutti i cattolici e tutte le persone di buona volontà ad ascoltare quello che hanno detto. Credo che dobbiamo cercare maniere di trattare la gente con umanità rispettando la loro dignità”. Con queste parole Papa Leone XIV ha commentato il recente comunicato della Conferenza episcopale americana sulla situazione dei migranti negli Usa.
I vescovi americani hanno votato quasi unanimemente il messaggio (216 sì, 5 no, 3 astensioni) nel quale si legge fra l’altro il dissenso dalla “campagna indiscriminata di deportazione” e una preghiera per “la fine alla retorica di disumanizzante e di violenza”. Si tratta di parole abbastanza dure sulla gestione dei migranti dell’amministrazione di Donald Trump anche se il nome del presidente non viene menzionato nel comunicato.
I comunicati dell’intera Conferenza episcopale sono atipici. L’ultimo in tempi recenti è avvenuto nel 2013 durante l’amministrazione di Barack Obama. In quel caso l’immigrazione era anche al centro del messaggio poiché i vescovi incoraggiavano una riforma comprensiva sull’immigrazione. Allo stesso tempo però i vescovi dissentivano da un aspetto dell’Obamacare, la riforma sanitaria approvata nel 2010, perché includeva nelle polizze la copertura sulla contraccezione. Nel 2013 i vescovi avevano dunque virato sia a sinistra che a destra.

Alcuni si aspettavano una reazione della Conferenza episcopale molto prima considerando la campagna brutale dell’amministrazione Trump sulle deportazioni che dura da parecchi mesi. Il cardinale Mark Seitz della diocesi di El Paso, Texas, ha spiegato a Amna Nawaz della Pubblic Broadcasting System (Pbs) che non è facile per i 300 vescovi raggiungere un consenso, specialmente considerando la lingua precisa del comunicato. C’è poi da ricordare che i vescovi americani hanno due correnti tra conservatori che supportano la politica di Trump e quelli che vi si oppongono. Il loro presidente è l’arcivescovo di Oklahoma City Paul Coakley, eletto poche settimane fa. L’arcivescovo Coakley, considerato conservatore, ha sconfitto il centrista Daniel Flores, vescovo di Brownsville, Texas, il quale è stato eletto vicepresidente.
La Conferenza dei vescovi americani in molti aspetti riflette idee politiche dei fedeli che pendono anche se non in maniera schiacciante a destra. Nell’elezione presidenziale del 2024 hanno supportato Trump invece di Kamala Harris (55%-43%). La politica di Trump però ha avuto un effetto e in un recente sondaggio del Pew Research Center solo il 42% dei cattolici adesso approva l’operato di Trump.

Si capisce dunque la riluttanza della Conferenza episcopale e di Papa Leone XIV di indirizzare frecciate direttamente a Trump per non inasprire i rapporti con la Casa Bianca. Ciononostante alcune voci dell’amministrazione hanno reagito dandoci un’idea della posizione del governo. La prima è stata quella di Tom Homan, considerato lo zar della campagna di deportazione, il quale ha semplicemente detto che la Chiesa si sbaglia. Inoltre Abigail Jackson, vice portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che il presidente Trump “sta mantenendo la sua promessa di deportare i criminali alieni illegali”.
Il problema della reazione della Jackson è che tutte le informazioni venute a galla ci indicano che la stragrande maggioranza degli individui deportati non sono criminali. Le retate hanno anche coinvolto individui con cittadinanza americana che sono stati trattati come criminali. Inoltre per cercare di raggiungere i milioni di deportati promessi in campagna elettorale gli arresti avvengono quasi dappertutto, incluso luoghi pubblici, posti di lavoro, e persino fuori dalle aule dei tribunali dove i migranti si recano per completare le loro pratiche di residenza legale. I numerosi video in circolazione ci danno un’idea della disumanizzazione discussa dai vescovi e da Papa Leone. Il Pontefice ha riconosciuto che se ci sono “persone negli Usa senza diritto legale, ci sono misure appropriate. Ci sono i tribunali. C’è un sistema giudiziario”. In effetti, il Papa ha giustamente additato al problema fondamentale della politica sui migranti di Trump. Con l’approvazione della Corte Suprema i diritti civili e umani non vengono rispettati poiché gli individui arrestati vengono condannati dagli agenti senza nessun rispetto dei diritti invocati dal Papa.
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Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications.
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