Un render del Ponte sullo Stretto. Secondo Codacci Pisanelli, autorevole strutturista italiano, il progetto non sta in piedi.

Italia

Ponte sullo Stretto, Codacci Pisanelli al Fatto: “Una fretta assurda, vanno rifatti tutti i calcoli”

7 Agosto 2025

A commento dell’approvazione del Ponte sullo Stretto, Il Fatto Quotidiano pubblica il 7 agosto un’intervista a Emanuele Codacci Pisanelli, considerato il massimo esperto italiano di ponti sospesi, che smonta punto per punto il progetto del ponte sullo Stretto: “Il sì non risolve gli enormi problemi tecnici”.

Secondo l’ingegnere, il progetto presentato è identico a quello del 2011, solo con una relazione tecnica aggiornata. “Il progetto è vecchissimo: se si fa questo, viene annullato qualsiasi calcolo fatto fino ad oggi”, spiega. Le modifiche annunciate – cavi diversi, acciaio nuovo, pendini con resistenza superiore – lo renderebbero un progetto differente, da rifare da capo. “È una superficialità che mi sorprende e una fretta che non è comprensibile: troppe fughe in avanti”.

I problemi non riguardano solo i materiali. Sulla pavimentazione, ad esempio, il progetto non indica lo spessore, che può variare da 4 a 15 millimetri: “Cambiano le masse di impalcato, e quindi anche le verifiche sismiche”. La verifica sismica, aggiunge, va fatta dopo che si è stabilita la pavimentazione, non il contrario.

Tra i punti più critici, anche l’aerodinamica del ponte, che non è ancora stata simulata in galleria del vento. “Non è chiaro neanche il comportamento aeroelastico del ponte. Cambia anche tutta l’azione del vento: è tutta un’altra cosa rispetto al progetto del 1992, che non è mai stato testato, non si sa come si comporta”.

Altra questione centrale: il ponte dovrà sostenere anche il passaggio ferroviario, ma le pendenze previste – fino al 4% – non sono compatibili con le norme ferroviarie internazionali. “Mica si può andare in un treno inclinato del 4% che va dritto”, ironizza Codacci. Secondo le specifiche UIC, la differenza di altezza tra una rotaia e l’altra non può superare i 3 mm: oggi il progetto prevede fino a 60.

Sottolinea poi che il Comitato tecnico-scientifico per lo Stretto di Messina ha fatto 68 osservazioni tecniche, ma il ministero ha autorizzato l’inizio delle “fasi esecutive” senza aver approvato l’intero progetto. “È un’assurdità: che succede se il progetto non viene approvato? Rimani con le gallerie aperte?”.

Infine, sui contratti in mano al consorzio Eurolink e al Cipess, Codacci osserva: “C’è chi sospetta che si punti a blindare il contratto con la via libera del Cipess”. Eurolink è ancora in causa con lo Stato per i ritardi del 2012, e intanto i contratti sono già aggiornati: “Si potrà scegliere se continuare il contenzioso o firmare”.

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