Mondo
Siria, forse ritrovato il corpo di padre Paolo Dall’Oglio
La notizia proviene dal vescovo caldeo di Qamishli, monsignor Nidal Thomas, ma al momento non vi sono conferme. Prudente il nunzio apostolico in Siria, mentre la sorella del religioso si è mostrata scettica
Il corpo di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano scomparso nel 2013 a Raqqa, in Siria, potrebbe essere stato finalmente ritrovato. La notizia, riportata dal settimanale Oggi e rilanciata da diverse testate italiane, proviene dal vescovo caldeo di Qamishli, monsignor Nidal Thomas, che ha riferito del ritrovamento in una fossa comune nei pressi di al-Suluk, nella Siria settentrionale. Il corpo, secondo quanto trapelato, sarebbe in avanzato stato di decomposizione, ma ci sarebbero “elementi compatibili” con il gesuita italiano.
Non ci sonoal momento conferme da parti di fonti locali. Francesca Dall’Oglio, sorella di padre Paolo, ha dichiarato a Rainews che «in questi anni ci sono state spesso fake news, questa per me non è una notizia vera» . Si parla di un corpo con abiti religiosi, «ma mio fratello indossava abiti civili, quando è stato rapito», ha precisato.
Il nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari, ha confermato di aver ricevuto informazioni analoghe e ha dichiarato: «Seguiamo la vicenda con grande attenzione, ma serve una verifica ufficiale da parte delle autorità competenti. La prudenza è d’obbligo». In attesa dell’identificazione definitiva tramite esame del DNA, la notizia riaccende una ferita mai rimarginata nella Chiesa e nella società civile italiana.
Padre Paolo Dall’Oglio era nato a Roma nel 1954 ed era entrato nella Compagnia di Gesù nel 1975. Dopo aver studiato arabo e islamistica, si era stabilito in Siria, dove nel 1982 aveva riscoperto le rovine del monastero di Deir Mar Musa, trasformandole in un centro di dialogo tra cristiani e musulmani, conosciuto in tutto il Medio Oriente. Convinto sostenitore della convivenza interreligiosa e critico del regime di Bashar al-Assad, venne espulso dalla Siria nel 2012.
Nel luglio 2013 tornò clandestinamente a Raqqa, allora in mano a gruppi jihadisti, per tentare di negoziare il rilascio di ostaggi e per continuare la sua missione di pace. Fu rapito il 29 luglio e da allora si persero le sue tracce. Per anni si sono rincorse voci sulla sua sorte, ma nessuna conferma ufficiale era mai arrivata.
Oggi, a distanza di quasi dodici anni, la speranza di riabbracciarlo si trasforma forse in un commiato. Se confermato, il ritrovamento del corpo potrebbe finalmente restituire alla sua famiglia e al mondo una verità dolorosa ma necessaria.
Vedi qui sotto il docufilm realizzato nel 2024, in occasione del 70esimo della nascita di p. Dall’Oglio e l’intervista al regista Fabio Segatori.
Devi fare login per commentare
Accedi