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Trump schiera la Guardia Nazionale a Washington D.C. Un’emergenza fasulla?
Donald Trump ha schierato la Guardia Nazionale a Washington D. C. sostenendo che i reati nella capitale sono fuori controllo. I dati però ci dicono che i crimini sono al punto più basso in 30 anni.
“La nostra capitale è stata invasa da bande violente e criminali assetate di sangue, folle vaganti di giovani selvaggi, maniaci drogati e senzatetto”. Così il presidente Donald Trump mentre cercava di giustificare il bisogno di schierare la Guardia Nazionale a Washington D.C. Come spesso fa, il presidente Usa annuncia emergenze per giustificare azioni che fanno pensare a un regime autoritario. Tutti i problemi vanno risolti con la forza e secondo l’attuale inquilino della Casa Bianca bisogna agire con la mano dura per mostrare anche la sua potenza personale.
Ogni Stato americano ha la propria Guardia Nazionale sotto il comando del governatore. L’uso di questi riservisti si concentra su emergenze naturali come inondazioni, uragani, e in pochi casi anche per mantenere la pace in casi di manifestazioni che non possono essere gestite dalla polizia locale. Washington D.C. non è uno Stato come forse meriterebbe di essere ma i suoi 700 mila residenti sono serviti dal sindaco, rimanendo però sotto il controllo del Congresso e la Guardia Nazionale sotto il comando del presidente. Trump ne sa qualcosa nel bene e nel male. Durante il suo primo mandato lui usò la Guardia Nazionale per rispondere a manifestazioni principalmente pacifiche durante il periodo caldo dell’uccisione di George Floyd nel maggio del 2020 a Minneapolis nello Stato del Minnesota. A quei tempi Trump era adiratissimo con le autorità del Minnesota per le manifestazioni e chiese all’allora ministro della Difesa Mark Esper se si potesse sparare ai manifestanti.
Il crimine nella capitale statunitense è sceso al punto più basso in 30 anni. Dal 2023 al 2024 il tasso di reati è diminuito del 35 percento. Difficile capire la logica di Trump che sembra essere stato influenzato da qualche attacco che avrà visto riportato dalle notizie. Il presidente Usa ha le sue definizioni di ciò che richiede l’uso della Guardia Nazionale. Durante gli assalti al Campidoglio del 6 gennaio 2021, incitati proprio da Trump, la Guardia Nazionale non fu chiamata per tre ore. Il presidente ha accusato Nancy Pelosi di essere stata responsabile dichiarando falsamente che l’allora speaker controllasse la Guardia Nazionale. Infatti, come lui sapeva e sa bene adesso, il comandante della Guardia nazionale di Washington D. C. è proprio lui, il presidente. Non solo Trump aspettò tre ore permettendo il saccheggio del Campidoglio ma nel primo giorno del suo secondo mandato ha concesso la grazia a tutti coloro che erano stati condannati per l’insurrezione del 6 gennaio. Per Trump non erano criminali ma “patrioti” perché dopotutto erano lì per bloccare la certificazione del suo avversario, Joe Biden, il vincitore dell’elezione del 2020.
Se Trump da presidente controlla la Guardia Nazionale di Washington D. C. non copre lo stesso ruolo con quelle dei cinquanta Stati che sono sotto il comando dei rispettivi governatori. Ma anche qui Trump è riuscito a fabbricare un’emergenza a Los Angeles, prendendo il comando della Guardia Nazionale della California. Il governatore Gavin Newsom ha protestato, denunciando Trump, e vincendo nella prima causa. Poi la Corte di Appello favorì Trump e 5000 agenti rimasero a Los Angeles per difendere gli agenti dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement) come pure le strutture federali. Per dare manforte alla Guardia Nazionale Trump inviò anche 700 Marines, senza considerare che questi soldati non hanno addestramento per mantenere l’ordine pubblico come lo sono gli agenti della polizia locale e statale. La presenza della Guardia Nazionale e dei Marines colora la situazione di emergenza come se gli Stati Uniti fossero invasi da nemici stranieri. L’uso dell’esercito sembra essere favorito da Trump anche all’estero per risolvere il problema della droga. Il New York Times ha riportato recentemente che Trump ha firmato una direttiva che autorizzerebbe l’uso di forze militari americane in America Latina per spazzare via i cartelli di droga.
“Abbiamo altre città che sono in pessimo stato. Non perderemo le nostre città”, ha continuato Trump durante il suo annuncio di dispiegare la Guardia Nazionale a Washington D. C. Il presidente Usa ha specificamente nominato Los Angeles, Baltimora, Oakland, New York e Chicago, che guarda caso, sono tutte governate dai democratici. L’uso della Guardia Nazionale a Washington D.C., a Los Angeles, e potenzialmente in altre città dovrebbe rivelare la forza di un presidente. In realtà si tratta di distrarre dai problemi del Paese. I più recenti sondaggi ce lo confermano. Secondo il New York Times la media dei sondaggi ci rivela che il 52 percento degli americani disapprova l’operato di Trump e il 44 percento approva. Ma vi sono altre nubi: gli americani non si fidano di Trump (53 % vs. 31%).
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Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications.
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