Il palinsesto dell’Isis, dal contenitore mattutino al prime time
Interessante puntata, venerdì scorso, di MELOG-cronache meridiane, un programma radiofonico di Gianluca Nicoletti su Radio24.
Con la solita lingua viperina che lo contraddistingue, il giornalista romano ha dedicato la mezz’ora quotidiana di parole e riflessioni all’Isis, analizzandone un aspetto finora poco considerato. . Certo, è cosa risaputa la bravura e l’audacia dell’Isis nell’usare internet, YouTube, gli effetti di montaggio hollywoodiani e via dicendo.
Ma in quest’ultimo tempo, ad avviso di Nicoletti, il Regno Nero dell’Isis ha cambiato ulteriormente passo, creando una sorta di palinsesto in cui inserire, con cadenza programmata, nuovi tasselli al terrore Occidentale.
In un climax di tensione ed incubi, infatti, il Califfato sta avendo un’escalation di immagine senza precedenti nella storia: le decapitazioni singole, le decapitazioni di massa, i prigionieri singoli per strada, i prigionieri di massa per strada, l’infante che ammazza, le donne stuprate, ed ora l’ultimo sfregio: la devastazione di antichi reperti nei templi della cultura di Mosul, con tanto di piccone che infierisce contro una povera piramide millenaria.
Il palinsesto è chiaro, evidente, detonante. Una risalita dal basso da cui iniettare agli odiati occidentali l’incubo dell’Isis che avanza, non soltanto fisicamente e geograficamente ma anche nella barbarie nei confronti di luoghi sacri (addirittura islamici) e storici.
Mai nella storia v’era stata tanta programmazione; una lucida costruzione del male dal lunedì alla domenica, in prime time o in seconda serata. Un palinsesto luciferino non si era mai visto prima; benvenuti nel Regno Nero 2.0.
@giulio_serra
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