Dieci frasi di Jean Rostand per prenderla con “Biologia”

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14 Marzo 2019

Figlio di padre celebre, quell’Edmond Rostand che regalò al mondo alcuni dei versi d’amore più belli mai scritti col suo Cyrano, Jean Rostand sceglie una carriera orientata in tutt’altra direzione ottenendo un successo altrettanto importante nel campo della divulgazione scientifica.

Biologo e filosofo riservato, ironico e sopra le righe, passò tutta la sua “vita ad osservare la vita” nel piccolo laboratorio costruito vicino alla casa paterna, rifiutando di far parte della più vasta comunità scientifica parigina.

Il suo pensiero divertente, tagliente e strutturato su una solida razionalità scientifica rappresenta un rarissimo esempio di come si possa sorridere della vita per ciò che essa è nella sua essenza più naturale, togliendo qualsiasi tipo di spazio ad interpretazioni sulla superiorità di certe forme d’esistenza rispetto ad altre.

Per approfondire: Jean RostandPensieri di un biologo, Edizioni del Borghese (1968)

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• Tutta la diversità umana è il prodotto della varietà quasi infinita delle combinazioni di geni. Noi tutti siamo formati della stessa polvere cromosomica, nessuno di noi ne possiede un solo granello che possa rivendicare come suo. È il nostro insieme che ci appartiene e ci fa nostri: noi tutti siamo un mosaico originale di elementi banali.

• Illudersi di migliorare l’ereditarietà umana migliorando l’ambiente sociale è quasi tanto ingenuo quanto credere che si potrebbe far nascere un bambino bianco da genitori neri dopo averli verniciati di bianco.

• La prova inconfutabile dell’intelligenza del cavallo consiste nel fatto che questo nobile animale aveva paura dell’automobile fin dal tempo in cui gli uomini non facevano che riderne.

• Tutto quello che un individuo è, in bene o in male, lo è per aver ricevuto dai suoi genitori alcune molecole e per aver subìto alcune influenze esterne. Le nostre ricompense o i nostri castighi derivano sempre dalla chimica e dalla sorte.

• Si libererà l’energia dell’atomo, si viaggerà fra gli astri, si prolungherà la vita, si guarirà la tubercolosi e il cancro, ma non si troverà il segreto per farsi governare da uomini meno indegni.

• La sola cosa di cui sono veramente sicuro è che noi siamo della stessa stoffa delle bestie; e se abbiamo un’anima immortale, bisogna che ve ne sia una anche negli infusori che stanno nel retto delle rane.

• La mente più alta non ha forse la prerogativa per comprendere l’universo; ma l’ultimo dei cuori che soffrono ha il diritto di accusarlo.

• Ci deve pur essere qualcosa di vero nella reincarnazione, visto che certe donne di trentacinque anni ricordano avvenimenti di cinquant’anni fa.

• La società ha senza dubbio il diritto di proteggersi contro i protoplasmi antisociali; ma bisogna bene che sappia che, quando crede di punire un uomo, non punisce mai che un uovo o delle circostanze.

• Opera dell’uomo, la scienza è sicuramente incerta, relativa, soggettiva, frammentaria, provvisoria. Ma constatandolo, che cosa guadagna l’anti-scienza?

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CAT: Biologia, Filosofia

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