PHMuseum Days: la cultura riparte anche da qui
Dal Binario Centrale del DumBO di Bologna un bell’esempio di ripartenza culturale, ma non solo, della città.
Innanzitutto DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna), che è un esperimento di per se, uno spazio di rigenerazione urbana creativa e condivisa. Sono quasi 40.000 metri quadrati dell’ex scalo merci Ravone disposizione (temporanea) della città per eventi destinati a cultura, arte, sociale, musica e sport.
In questa affascinante ambientazione post-industriale si sta svolgendo in questi giorni (dal 23 al 26 Settembre la prima edizione del festival di fotografia PhMuseum Days. Il tema scelto è “A New Beginning / Un Nuovo Inizio”, ad indicare sia una nuova avventura per PhMuseum, ma soprattutto una ripartenza post pandemia ed un’occasione per ripensare il decennio appena iniziato.
Molte sfide ci attendono nei prossimi anni, dalla crisi climatica e più in generale ambientale, ai temi dell’uguaglianza, della giustizia sociale e dell’innovazione scientifica e tecnologica. Troviamo riferimenti a tutti questi aspetti nelle fotografie degli artisti ospitati. Tra questi il fotografo argentino Alejandro Chaskielberg il cui progetto Natur-e riflette sul rapporto fra uomo, natura e tecnologia, o la fotografa brasiliana Angelica Dass con il suo progetto Humanae (che ricorda molto Humans, il documentario di Yann Arthus Bertrand), dove l’artista cerca di dimostrare che ciò che definisce l’essere umano è la sua ineluttabile unicità. E ancora il richiamo alla “solastalgia”, ovvero le implicazioni che la perdita degli ecosistemi possono avere sulla nostra salute mentale, al centro del lavoro di Ligia Poplawska.
L’even to è curato e organizzato da PhMuseum, un incubatore di talenti della fotografia, e ambisce a diventare un appuntamento annuale tra i più interessanti sul calendario europeo e a fare di Bologna una delle città di riferimento per la fotografia contemporanea.
PhMuseum è un altro esempio della fertilità culturale del capoluogo emiliano: nata nel 2012 PhMuseum sulla base di una provocazione e cioè trasferire il concetto di museo su un piano digitale. Così nasce il primo museo online dedicato alla fotografia contemporanea, con l’intento di creare uno spazio gratuito al servizio della collettività e accessibile da ogni angolo del pianeta per diffondere e promuovere la cultura visiva in un momento storico in cui l’immagine è lo strumento principale di comunicazione, anche grazie a social e smartphone.
Molte sono state le iniziative organizzate in questi anni, dai concorsi fotografici alle mostre online, dalla formazione a distanza a masterclass di alto livello.
PhMuseum è una community di 51.000 fotografi raggiunti da più di 600.000 visitatori
all’anno, ma anche un incubatore di nuovi talenti ed un punto di riferimento per photo editor, curatori e galleristi di tutto il mondo.
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