Un Monza troppo brutto per essere vero

:
29 Dicembre 2022

Contro il Torino di Juric prestazione incolore e molle, preoccupa lo stato di forma ad una settimana dalla ripresa del campionato

Per il Monza di Galliani e Raffaele Palladino si tratta un’amichevole, certo. La partita contro i granata giocata all’UPower Stadium a soli sette giorni dalla ripresa del campionato ha tuttavia destato parecchie perplessità. Innanzitutto la formazione. A centrocampo Rovella con Ranocchia ha fatto acqua da tutte le parti. Izzo con Marlon e Pablo Marì in difesa ha perennemente sofferto la mancata copertura dei quattro di centrocampo. Donati a destra, Carlos a sinistra sono rimasti isolati. Petagna e Colpani non sono mai stati pericolosi, anche per mancanza di adeguati rifornimenti. Al Monza è mancato il gioco, che fin qui era stata la sua arma vincente. La formazione di Juric ha affondato quando voleva e i brianzoli non sono riusciti a creare neanche un’azione pericolosa.

Poco mordente e agonismo assente. Una squadra sperimentale, decapitata del suo centrocampo, ha pagato dazio ad un Toro in palla che ha occupato il campo in modo ordinato.
All’Upower stadium non c’è partita infatti. Il Monza soccombe in ogni angolo del campo per oltre 70 minuti.
Juric è l’allenatore granata cui s’ispira il mister biancorosso. Va ricordato che Palladino aveva chiesto nell’ultima di campionato il 13 Novembre scorso, per il rinnovato precampionato invernale, prestazioni “con squadre che possano metterci in difficoltà”. Obiettivo raggiunto. Il primo tempo con il Torino è sostanzialmente inguardabile, per i brianzoli.

Una sola vera occasione ad inizio partita: con Machin messo davanti la porta. Poi è stato un monologo granata. Senza eccellere, i torinisti hanno avuto il totale controllo della partita per oltre 70 minuti. Al 26′ del primo tempo, un pasticcio nella difesa del Monza porta Marlon, pressato alto dall’attacco granata, a rinculare scagliando la sfera verso il portiere; scavalcato suo malgrado e trafitto con la più classica delle autoreti. Al 38′ bis di Vojvoda che dal vertice sinistro dell’area fa partire una palla a giro che batte il portiere brianzolo alla sua destra. Gol fantastico.
Ranocchia Rovella e Donati non riescono mai a fare filtro e neppure a ripartire. Carlos Augusto questa volta è troppo solo e non incide.

Il centrocampo brianzolo non vince un contrasto perché si vede che manca quell’affiatamento che solo il giocare insieme con continuità può darti. Squadra slegata dunque: con Colpani Petagna mai in grado di essere pericolosi.

La squadra è lunga, porta troppo la palla, non riesce mai a giocare in velocità. Se con il Lione il Monza è riuscito a fare gioco, infatti, con Juric ha trovato un team in grado di pressare e raddoppiare. Il Monza, lo dice il campo, non può permettersi di cedere contemporaneamente Sensi, Pessina, Ciurria, Caprari e Caldirola.
Nella ripresa il copione non cambia. Ancora un gol -autogol della difesa protagonista di nuovo Marlon, che incespica sul pallone regalandolo a Vlasic dentro l’area di rigore: basta spingere per fare il 3-0. Due minuti e altra prodezza di Vlasic che mette a segno una nuova perla, con una penetrazione sul vertice alto di sinistra e con un tocco morbido da biliardo infila il 4 -0 . Il Monza in ginocchio riesce ad avere, nell’ultimo quarto d’ora, almeno una reazione nervosa. È Rovella a penetrare in area granata dopo una rincorsa palla al piede, dove viene steso. Da dischetto trasforma Caprari.
Toro pieno di giovani con Miranchuk sugli scudi, insieme a Vlasic, Monza ancora imballato ma poco credibile con questa formazione. Da mercoledi prossimo si fa sul serio. E sarà tutta un’altra partita, per il Monza, a Firenze. Occorreranno ferocia agonistica, determinazione e concentrazione. Tutte quanto non s’è visto in campo contro l’ottimo Torino di Juric.

TAG:
CAT: calcio

Nessun commento

Devi fare per commentare, è semplice e veloce.

CARICAMENTO...