Benigni cita Borges senza saperlo?

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2 Settembre 2021

A Roberto Benigni è stato conferito il prestigiosissimo “Leone d’oro” alla carriera, un premio molto ambito, che ha ampiamente meritato. Alla consegna,  l’attore toscano ha tenuto un discorso toccante, dentro al quale ha inserito, da par suo, un ringraziamento speciale a Nicoletta Braschi, la sua musa ispiratrice, oltre che moglie. Tra le frasi che le ha rivolto, a colpire di più sono state le parole: “Conosco una sola misura del tempo: con te o senza di te”. Orbene, si ha che il mainstream (quella robetta che orienta l’opinione pubblica sui social) spinge a credere che Benigni abbia prodotto una bella citazione per farne dono alla sua compagna di vita. La frase, però, non è data dal pensiero romantico del toscano, ma è tratta dal verso di una poesia di Louis Borges, dal titolo “È l’amore”. L’autore argentino, infatti, scrive: “Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo”.

Benigni ignorava il verso? Probabile. Ne era a conoscenza e ha fatto ancora una volta il furbastro, come è solito fare, esagerando con il suo patetismo da rimorchio? Altrettanto probabile.

Se mai, come sembra, il nostro bravo cineasta si fosse ispirato chiaramente a Borges, un poeta che in teoria dovrebbe conoscere bene, considerate le citazioni che ne ha fatto in passato, inserendolo anche nel film “La tigre e la neve”, perché non dirlo? Perché tentare di far passare in sordina quello che sembra addirittura una copia sfrontata, essendo l’operazione di camuffamento del verso borgesiano davvero troppo risibile per poter assurgere ad autentico e passionale omaggio benignesco?

Eppure, Benigni si è reso popolare in quanto creatura comica rivestita di una genuina, onesta e spontanea foggia intellettuale, fortemente caratterizzante e difficilmente riscontrabile. Un talento puro, innato, rivelatore di un animo predisposto alla naturale ricerca della purezza, ovunque fosse, ovunque si potesse scorgere per offrirla in meraviglia sotto forma di spettacolo. Da sempre, però, l’arte, per sua natura, non può essere privata della suo timbro etico. Se consumata con un secondo fine, neanche troppo nascosto, o contraffatta, crea un disagio di fondo sia in chi la produce e la diffonde, sia al pubblico a cui è destinata. E Benigni, con la sua frase ad effetto, presa in prestito da Borges senza dichiararlo, al di là della commozione scenica, qualche imbarazzo lo avrà creato.

 

 

 

 

TAG: Benigni e Borges, Braschi, Leone dìoro, Nicoletta, roberto benigni
CAT: Cinema

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