The Sinner, Jessica Biel in una serie tv che è già cult

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20 Aprile 2020

Vittima di un pomeriggio primaverile, costretto in casa dalla pioggia (e dall’isolamento Covid-19), ho iniziato a vagabondare tra le offerte di Netflix. Molto spesso è un processo che richiede dai 30 ai 60 minuti. Momenti in cui rimango attonito, col telecomando in mano, incerto su cosa vedere.

In questo girovagare mi è saltata agli occhi l’immagine sfuggente di Jessica Biel, che non rivedevo da parecchio tempo. E così ho iniziato a vedere The Sinner, una serie tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice tedesca Petra Hammesfahr, di cui, tra l’altro, la Biel è anche produttrice esecutiva.

La Serie

Tutto ha inizio a Dorchester, nello stato di New York. Una famiglia sta trascorrendo una normalissima giornata americana. Cora Lacey (Jessica Biel) lavora nella ditta del marito Mason Tannetti (Christofer Abbott) e si prende cura del figlio Laine. Un quadretto del tutto normale se non fosse che un sabato al lago Cora, in preda ad un momento di rabbia – accoltella un ragazzo seduto sulla sabbia proprio davanti a lei. Sette colpi che non lasciano scampo al giovane e generano il panico nella spiaggia popolata da turisti.

Subito lo spettatore si chiederà come mai Cora ha compiuto quel gesto, sorprendendo tutti. Ed è qui che inizia il viaggio a ritroso nella storia di una persona che si dimostrerà del tutto traumatizzata sin dall’infanzia. Il detective Harry Ambrose (Bill Pullman) si trova ad indagare sul caso, e scoprirà ogni giorno qualcosa di più sulla vita di Cora, qualcosa che traspare dalle sue tormentate giornate passate in cella, dagli inespressivi colloqui con cui egli stesso cerca di capire il perché di un gesto così violento.

 

 

I peccati

In questo alternarsi di presente e passato è certo che le sorprese per la famiglia Tannetti sono sempre più fumose e amare. Cora è una peccatrice, lo è sempre stata e questo ha finito per condizionare la sua vita. La sua bellezza, la sua condotta amorevole verso il marito e il figlio, la sua semplicità quotidiana, vengono d’un tratto spazzate via da quel sabato mattina al lago. Ma non è l’unica a soffrire. Già, perché anche chi gli sta vicino a modo proprio è destinato a portare un peso talvolta insormontabile. Il detective Ambrose, un matrimonio fallito alle spalle, ha un rapporto del tutto instabile e corrosivo con un’amante, Phoebe (sorella di Cora) è legata al proprio letto per una malattia che la affligge da quando è nata, Mason è sconcertato per quanto è successo e si trova solo ad affrontare un futuro del tutto incerto. Sembra che ogni personaggio abbia almeno un piccolo peccato da espiare e le scene mostrano le varie sofferenze, viste sotto una luce tenue che più che ammorbidire, rende tutto ancor più evanescente e opaco come se a guardare ci fosse un unico grande occhio con la vista offuscata.

Il primo episodio della serie finisce e non vedi l’ora di iniziare il secondo. Questo è sinonimo di una buona sceneggiatura, che con tempi e modi adeguati intrattiene lo spettatore fino a farlo immedesimare come un ennesimo peccatore che osserva le scene da co-protagonista. Irresistibile per gli amanti del genere thriller, The Sinner ha riscosso notevole successo; ha infatti ricevuto 2 nominations alla 75esima edizione dei Golden Globe Awards: una per la Miglior Miniserie o Film per la TV e una per la miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per Jessica Biel, la quale ha anche ricevuto una nomination agli Emmy Awards nella stessa categoria.

TAG: Dorchester, Edicola New York, Jessica Biel, serie tv, The Sinner, thriller
CAT: Cinema

Un commento

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  1. andrea-lenzi 4 anni fa

    “…Questo è >sintomo< di una buona sceneggiatura…"?

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