Milano
“Ogni goccia conta”: a Milano l’acqua al centro di un convegno con Sala e Prodi
MM S.p.A., Gruppo CAP e Comune di Milano insieme per “Ogni goccia conta”: il convegno ha chiamato a raccolta istituzioni, accademici ed esperti per una nuova cultura dell’acqua.
«La storia di Milano è fortemente legata all’acqua. L’acqua è un motore di resilienza urbana e cultura», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala dal palco della Sala Alessi di Palazzo Marino, dove il 17 giugno si è tenuto il convegno “Ogni goccia conta”, promosso da MM S.p.A., Gruppo CAP e Comune di Milano. L’iniziativa, moderata dalla giornalista Tiziana Ferrario, ha radunato voci istituzionali e scientifiche per affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la gestione sostenibile della risorsa idrica, in un contesto globale in cui, secondo l’ONU, la domanda d’acqua aumenterà del 20–30% entro il 2050.
Milano si propone come modello virtuoso: «A Milano abbiamo perdite del 12%, sicuramente ottimo rispetto alla media italiana che è del 40%. Abbiamo posizionato 52 case dell’acqua, dove i milanesi possono prendere acqua naturale o gasata ipercontrollata gratis, il che ha a che fare anche con il risparmio della plastica. Un obiettivo nella gestione dell’acqua è resistere ai fenomeni esterni, come ad esempio le bombe d’acqua. Come e cosa fare? Cambiare investimenti per il ripristino/ammodernamento della rete idrica, continuare con il drenaggio, anche implementando il verde pubblico, mettere a sistema tutte le competenze».
La portata strategica della questione è stata sottolineata da Romano Prodi: «John F. Kennedy diceva che chiunque riesca a risolvere i problemi dell’acqua merita due Nobel: uno per la Pace e uno per la Scienza. Aveva ragione. Non bastano i buoni propositi: i grandi progetti di redistribuzione idrica possono essere realizzati solo con il coinvolgimento delle grandi imprese. I conflitti legati all’acqua sono ormai una realtà, sia a livello nazionale che internazionale. Se esistesse un Nobel per l’agricoltura, dovremmo assegnarlo anche a chi lavora per un uso efficiente dell’acqua dolce. L’acqua, insomma, non è solo una risorsa: è la base stessa della convivenza pacifica e dello sviluppo sostenibile».
Simone Dragone, presidente di MM S.p.A., ha evidenziato i progressi ottenuti a livello locale: «Stiamo affrontando gli effetti del cambiamento climatico, che richiedono interventi urgenti e importanti: sono queste le parole chiave. Come MM abbiamo ridotto le perdite dal 15% all’11,3%, un risultato positivo rispetto alla media nazionale, ma non ci vogliamo accontentare. Puntiamo su un uso circolare dell’acqua: ogni anno ne restituiamo decine di milioni di metri cubi all’agricoltura. Stiamo anche sviluppando progetti per usarla come fonte energetica, sfruttando le acque reflue per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici. L’acqua è una risorsa strategica per la transizione sostenibile».
Un messaggio di responsabilità sistemica è arrivato anche da Yuri Santagostino, presidente di Gruppo CAP: «Le aziende del servizio idrico integrato si trovano oggi ad affrontare sfide cruciali. I depuratori possono diventare centri di produzione energetica altamente efficienti e hub di sperimentazione per progetti di economia circolare. Il PNRR ha rappresentato un’occasione preziosa: il sistema idrico italiano ne ha beneficiato in modo capillare e Gruppo CAP ha potuto contare su circa 100 milioni di euro tra fondi diretti e indiretti. Tuttavia, siamo consapevoli che i fondi del PNRR si esauriranno nel 2026: da qui la necessità di adottare a livello di sistema Paese una visione di lungo periodo».
Due le tavole rotonde tematiche. La prima, “Per una Governance dell’Acqua”, ha esplorato il ruolo dei soggetti pubblici nella regolazione e negli investimenti. La seconda, “Il futuro del servizio idrico integrato, tra Europa e dimensione locale”, ha rilanciato la necessità di un’integrazione tra innovazione tecnologica, ricerca e resilienza climatica.
A chiudere, il keynote dello scienziato Andrea Boccaletti, tra i massimi esperti globali di risorse idriche: «Quando parliamo di acqua non possiamo dire di farlo davvero se non viene fatto riferimento a tre grandi temi: Il primo è di natura economica. L’acqua e la sua gestione sono una piattaforma economica. Il secondo punto è politico: ignorare la dimensione politica dell’acqua è un errore. Infine, il terzo punto riguarda la capacità progettuale che può derivare da una buona governance. Dobbiamo quindi guardare all’acqua non solo come risorsa da gestire, ma come elemento fondamentale per ripensare il nostro modello di sviluppo».
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