Anche i colossi dell’energia in campo contro i cambiamenti climatici

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8 Novembre 2016

Gli effetti del riscaldamento del pianeta sono indiscutibili e gli ultimi due anni sono stati importanti per il clima, perché caratterizzati da un impegno crescente in materia da parte delle istituzioni, della società civile, come delle imprese.

L’adozione, il 12 dicembre 2015, dell’Accordo di Parigi, a conclusione della COP21, è stato un evento storico poiché supportato da un consenso politico globale (195 Paesi, responsabili del 95% dei gas climalteranti globali). I 195 paesi firmatari hanno sottoscritto l’impegno a limitare l’aumento della temperatura media terrestre “ben al di sotto dei 2°C”, sforzandosi di rimanere al di sotto degli 1,5°C. È davvero possibile un salto tanto ambizioso?

La principale novità dell’Accordo, peraltro, ha riguardato il superamento della suddivisione tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo, che era stata alla base del Protocollo di Kyoto e dei negoziati storici sui cambiamenti climatici: ora tutti i Paesi aderenti si impegnano a contenere le emissioni di gas climalteranti per ridurre, appunto, l’aumento della temperatura globale.

Ma cosa fanno i colossi del mondo energetico per perseguire obiettivi sostenibili e ambiziosi come questo? La Oil and Gas Climate Initiative (OGCI) ha annunciato un investimento di un miliardo di dollari nel corso dei prossimi 10 anni, per sviluppare e accelerare la diffusione commerciale di tecnologie innovative a basse emissioni. Nell’OGCI confluiscono oggi grandi gruppi del mondo petrolifero: BP, CNPC, Pemex, Reliance Industries, Repsol, Royal Dutch Shell, Saudi Aramco, Statoil, Total e Eni, l’unica italiana. I gruppi insieme rappresentano un quinto della produzione di petrolio e gas a livello globale.

La scommessa comune? Energie rinnovabili, riduzione delle emissioni e proprio lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale. Uno degli obiettivi dell’investimento per i prossimi anni – al fine di limitare le emissioni – è inoltre quello di identificare modi diversi per ridurre l’intensità energetica nei settori dei trasporti e dell’industria, andando ad integrare i programmi già esistenti per le tecnologie low carbon delle singole società.

Le aree di interesse inziali di OGCI riguarderanno l’accelerazione dell’introduzione di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio, e la riduzione di emissioni di metano da parte dell’industria petrolio e gas al fine di massimizzare i benefici climatici del gas naturale, che sembra avere un ruolo fondamentale per la transizione energetica.

OGCI Climate Investments lavorerà inoltre a stretto contatto con gli altri attori industriali interessati per aumentare l’efficienza energetica in tutte le modalità di trasporto. Secondo il gruppo, infatti, l’industria petrolio e gas esercita un’influenza significativa in questi settori e per questo il suo lavoro di collaborazione può generare risultanti importanti a livello ambientale.

TAG: cambiamento climatico, climatchanghe, COP21Paris, Energia, eni, OGCI, Oil and Gas Climate Initiative
CAT: clima, energia

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