Cuba, oggi: ciò che resta del sogno – e dell’incubo

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24 Febbraio 2021

Per distruggere un popolo non serve necessariamente la guerra. In un mondo globalizzato, nel quale l’interscambio commerciale porrebbe ovunque le basi per la sconfitta della fame e della miseria, le sanzioni economiche sono uno strumento eccezionale per condannare un popolo alla fame: impedendogli di vendere i prodotti di cui abbonda ed impedendogli di comprare quelli di cui difetta, e proibendogli di progredire scientificamente e tecnologicamente. Al mondo esistono attualmente pochi esempi di questo tentativo di annientare un popolo, primo fra tutti quello portato avanti con ferocia nel Kurdistan dalla Turchia, cui si accodano tante tristi storie di brutale repressione ad opera di regimi tirannici.

Ma c’è un caso particolare, che è quello di Cuba: un Paese piccolo ed inoffensivo, contro cui, per oltre 60 anni, gli Stati Uniti hanno scatenato tutta la rabbia possibile. Un Paese che ha avuto il torto di scegliere una strada rigidamente autarchica (ed antidemocratica) per risolvere tre problemi gravissimi: l’endemica arretratezza produttiva; il forte indebitamento commerciale, che stava strozzando l’economia ed impedendo ogni forma progresso; la presenza al potere di una feroce tirannia guidata dalla mafia e dall’industria e dei servizi segreti americani. Una scelta punita con delle sanzioni che non hanno paragoni in nessun’altra regione del pianeta. Punita non perché fosse antidemocratica, ma perché era rifiutava l’egemonia americana.

Trent’anni dopo la fine dell’Unione Sovietica, i tempi sono maturi per sfatare alcuni luoghi comuni. Cose in cui abbiamo avuto piacere di credere e che, magari, sono state oggetto di decenni di propaganda – come l’esistenza del comunismo a Cuba. Una favola raccontata dall’America del maccartismo, poi trasformata in tragica rappresentazione teatrale dal confronto tra l’URSS di Nikita Kruscev e Leonid Breznev da un lato, e l’America da John Fitzgerald Kennedy in poi.

Cuba è una dittatura, ma al contrario degli altri regimi che si sono succeduti nel Centro e nel Sudamerica, non è gestita da una oligarchia che affama un popolo, non è una cosca mafiosa ma, al contrario, è nata proprio come tentativo estremo (e riuscito) di emanciparsi dal destino cui la Dottrina Monroe, che considera legittima l’ingerenza politica e militare di Washington in tutti i paesi del continente[1], ha condannato il Cile di Pinochet, l’Argentina di Videla, il Nicaragua del clan Somoza ed altre feroci dittature militari, che hanno sterminato migliaia di persone e le hanno tenute nella miseria e nella paura, solo per compiacere gli Stati Uniti[2].

Oggi, più di 60 anni dopo la rivoluzione, Cuba sta ancora cercando la sua “terza via”, accettando, una alla volta, le premesse pratiche del post-capitalismo, ed aprendosi non agli USA, di cui giustamente diffida, ma all’Unione Europea ed al nostro sistema di mercato. È il momento di capire come vadano veramente le cose all’Avana.

Cosa c’era veramente nelle puntate precedenti

Cuba, e solo 50 miglia a Nord, l’estrema propaggine della Florida[3]

Cuba, sogno di generazioni, musica e spensieratezza, poesia, povertà e rivoluzione. A poche miglia dalle coste statunitensi, Cuba ha un posto unico nell’immaginario collettivo, ma è anche stata, al di là dei luoghi comuni di 500 anni di invasione europea, uno snodo centrale nelle ambizioni di conquista di tutti gli Stati coloniali. Dopo aver sfruttato i giacimenti d’oro, i conquistadores sono passati al tabacco, al caffè ed infine alla canna da zucchero, il principale motore economico dell’isola[4]. Ma sono storie di occupazione militare, di umiliazioni, di schiavitù. In questi secoli di storia trascorsi da quando, nel 1492, Cristoforo Colombo ci gettò le ancore, ai cubani, dell’enorme ricchezza della splendida isola, non rimane nulla.

Anche se l’indipendenza dalla Spagna è stata dichiarata nel 1868 (ma riconosciuta soltanto nel 1898), fino al 1959 l’isola è stata o in perenne guerra civile, o una colonia degli Stati uniti, ed il suo governo, la dittatura di Fulgencio Batista, null’altro se non la corrotta amministrazione dell’ennesimo potere coloniale[5], soggiogata dagli interessi criminali della mafia italiana e dai servizi segreti deviati americani[6]: “de facto c’erano due Cuba, una in cui l’élite viveva magnificamente e comodamente, e un’altra in cui nemmeno le cose più necessarie per la sopravvivenza erano disponibili”[7]. E per andare avanti, o facevi parte degli aguzzini, o eri una vittima[8].

Finché non è arrivato il 1° gennaio del 1959 e la rivoluzione, guidata da Fidel Castro[9] ed un gruppo di fedelissimi, tra cui il fratello Raúl  ed Ernesto “Che” Guevara, ha scacciato oligarchi e mafiosi[10]. Nell’intento di riformare contemporaneamente economia e società, Castro ha nazionalizzato le banche e le industrie, ha sequestrato i beni immobili degli stranieri e dei sostenitori di Batista[11] (fino a quel momento con l’avallo silente di Washington), e poi, il 17 maggio 1959, ha promulgato la Riforma Agraria che ha tolto la terra ai latifondisti, ed allora sono iniziate le tensioni[12].

La Riforma impone che le aziende di produzione agricola possano mantenere un massimo di 402 ettari (tranne pochissime eccezioni per la canna da zucchero, per cui sono state date licenze per 1342 ettari, ma a patto di trasformare le aziende in cooperative di cubani) e, per il resto, la terra è stata frazionata in parcelle da 27 ettari e distribuita ai braccianti e ai mezzadri[13]. Per gli Stati Uniti, la cui filiera agricola, per diverse produzioni, era dipendente dai prodotti cubani a basso costo, è un disastro[14]. Capendo come questo fosse il nodo centrale di tutta la rivoluzione, il Consiglio Rivoluzionario istituì la INRA (Istituto Nazionale della Riforma Agraria)[15] e la mise in mano a Fidel Castro, personalmente, ed ai suoi più stretti collaboratori[16].

Castro promulga una legge mineraria che segue il solco di quella agricola: 25% di prelievo fiscale sugli utili delle industrie minerarie straniere, 100% di dazio doganale sui beni d’importazione[17]. Il lusso diventa un pericolo, e nessuno più guadagna abbastanza per permetterselo: tra il 1959 e il 1975 più di 600.000 cubani abbandono l’isola per Miami per l’esattezza, sperando di ricostruire la Cuba ricca e decadente degli anni di Batista[18]. Tutte cose che, per un’America intrisa di maccartismo, odorano di dittatura del proletariato e, quindi, di Unione Sovietica.

 

19 aprile 1961: Fidel Castro, in mezzo ai suoi commilitoni, festeggia la vittoria dopo lo sbarco alla Baia dei Porci[19]

Nonostante Fidel Castro lo neghi (dicendo di volere un Paese senza debiti con l’estero e senza aristocrazia terriera, nel maggio 1960 i petrolieri di Esso Standard Oil, di Texaco Oil e Shell bloccano le importazioni di petrolio per Cuba e rifiutano di lavorare il grezzo che viene dall’URSS[20]. Il 6 luglio 1960 Washington impone misure restrittive per l’importazione di zucchero cubano[21]. Le due misure portano Castro a nazionalizzare le banche[22] e gli Stati Uniti a dichiarare l’embargo totale (ad eccezione di cibo e medicine)[23].

Solo a quel punto, con le spalle al muro, la rivoluzione cubana si è rivolta a Mosca: Washington ha interrotto le relazioni diplomatiche[24] e, come è sempre accaduto, gli USA organizzano un colpo di Stato per togliere di mezzo il Castrismo. Nell’aprile 1961 forze composte da esuli cubani armati dagli USA sbarcano a Cuba, nella Baia dei Porci, ma vengono annientate: all’ultimo momento il Presidente Kennedy non se l’è sentita di dichiarare guerra formalmente, ma da quel punto in poi l’isolamento di Cuba è divenuto irrevocabile[25].

Se gli effetti economici sono nefasti, quelli sociali sono stupefacenti. Cancellato il gioco d’azzardo e la prostituzione, nascono un sistema sanitario gratuito e la previdenza sociale, il governo inaugura un massiccio programma di istruzione forzata che, in cinque anni, riduce il numero di analfabeti dal 25% al 4% della popolazione, e porta una generazione, che viveva in strada o nei campi, a studiare nelle università[26], cancellando scuole private e differenze di ceto[27]. Prima della rivoluzione, in campagna, quasi il 90% dei contadini era in miseria, senza acqua corrente e senza elettricità, senza assistenza medica[28]. Dopo la rivoluzione, 150’000 famiglie sono diventate di proprietari terrieri, e le infrastrutture di welfare sono state completate a tempo di record – prima fra tutte l’assistenza medica, resa possibile dalla promozione degli studi universitari gratuiti ed aperti a tutti[29].

Tutto questo in una situazione in cui il cibo e l’energia scarseggiano, in cui l’industria pesante manca del tutto, in cui l’embargo americano rende impossibile la crescita economica, ma per lo meno Cuba (grazie al sostegno sovietico) non ha debiti e regola i prezzi in modo certosino, almeno fino a quando non muore Fidel Castro[30]. Ma il sogno di riscatto legato alla creazione dei piani quinquennali e del Central Planning Board fallisce a causa della mancanza di materie prime e dell’interscambio commerciale, costringendo lo Stato a ridurre costantemente il tenore di vita, almeno fino al 2011, quando Raúl Castro ha dato gratuitamente terreni dello Stato ai contadini, per aumentare le riserve di cibo[31], ed ha iniziato un programma d’incoraggiamento per la creazione di piccole imprese[32].

Con la fine dell’Unione Sovietica (che riforniva i cubani con i fertilizzanti) l’agricoltura è regredita di secoli, e perfino gli zuccherifici hanno iniziato a chiudere[33]. Solo in questo secolo, grazie a nuovi investimenti canadesi e dell’Unione Europea, e ripartendo dalla pesca, le cose hanno iniziato ad andare leggermente meglio[34]. L’apertura al turismo ha anche convinto il governo a permettere l’apertura di negozi statali con merci d’importazione per chi ha in mano valuta straniera[35].

Cosa resta di 30 anni di alleanza con l’Unione Sovietica

28 gennaio 1974: Leonid Breznev all’aeroporto José Martí dell’Avana saluta Fidel Castro[36]

Diffidate della propaganda filo-americana: fino allo sbarco nella Baia dei Porci, l’Unione Sovietica aveva guardato con diffidenza alla rivoluzione cubana. Dopo quel giorno, Fidel Castro ha scritto a Nikita Kruscev per chiedere aiuto, e solo in quel momento l’atteggiamento del Cremlino è cambiato, e l’URSS ha inviato armi, tecnici ed istruttori per insegnare ai cubani a difendersi[37]. Se nel decennio precedente quasi il 70% dell’interscambio commerciale cubano era con gli USA, dopo la Baia dei Porci è sceso al 4%, e le cose sono rimaste così fino allo scioglimento dell’Unione Sovietica, nel 1991[38].

A quel punto le relazioni tra URSS e Cuba di erano già deteriorate molto. In cambio degli aiuti commerciali, petroliferi e militari, l’Unione Sovietica ha preteso ed ottenuto che soldati cubani combattessero ovunque, nel mondo, per difendere regimi alleati con Mosca: 50’000 in Angola, 15’000 in Etiopia, e poi Libia, Algeria, Mozambico, fino ad essere soli a Grenada quando, nel 1983, un’operazione di propaganda del Cremlino si è conclusa con uno sbarco americano in un’isoletta presidiata solo dalle truppe cubane[39]. Ma Fidel era diventato estremamente critico fin da quando, alla fine della crisi dei missili nucleari sovietici a Cuba, Kruscev aveva accettato di abbandonare l’isola in cambio della rinuncia americana ai missili in Turchia e ad una generica promessa che gli USA non avrebbero invaso Cuba[40]. Quando, il 2 aprile del 1989 Mikhail Gorbaciov si è recato all’Avana, l’atmosfera del forum era tutt’altro che idilliaca[41].

Con il passare degli anni, l’insofferenza del governo cubano nei confronti dell’atteggiamento coloniale dell’URSS è cresciuto, fino al giorno in cui l’Avana è rimasta sola. A quel punto, il Castrismo ha dovuto prendere delle decisioni pragmatiche: fino ad allora la piena occupazione era stata garantita da stipendi bassissimi ed eccesso di personale nelle imprese statali[42] e lo zucchero, anche se in una valuta quasi inutilizzabile come il rublo, lo compravano i russi[43].

Prodotto Interno Lordo (PIL) di Cuba negli anni, miliardi di dollari[44]

Dopo il 1991, Cuba ha aperto ai turisti, ed il peso dello zucchero sul volume delle esportazioni è sceso drasticamente – di colpo sono state le rimesse dei parenti che vivono all’estero una risorsa fondamentale (oltre la metà della bilancia commerciale), perché il governo ha consentito di pagare in dollari[45]. Il risultato: dal 1991 ad oggi il PIL cubano cresce in media del 6% all’anno[46]. Quanto alle misure contro la disoccupazione, queste sono sempre meno necessarie: oggi il turismo dà lavoro a quasi il 60% della popolazione attiva e contribuisce con oltre il 40% alla somma del Prodotto Interno Lordo di Cuba[47].

Lo stipendio medio a Cuba si aggira sui 27 euro al mese (circa 900 pesos), ma per 60 anni questo non è stato un problema, perché ogni cittadino cubano, intestatario di un Libretto di Approvvigionamento, aveva diritto all’acquisizione gratuita del cibo e dei beni di prima necessità[48]. Questa misura poteva funzionare finché (come nei paesi del Patto di Varsavia) lo Stato era proprietario del patrimonio immobiliare, industriale, agricolo e finanziario[49] e finché la possibilità di lavorare per un’azienda straniera era legata a speciali permessi trimestrali[50]. Nel Novembre 2020 il governo ha ammesso la privatizzazione e cancellato il libretto. Il risultato è che oltre 550’000 cubani, oramai alla fame, hanno lasciato l’isola in cerca di lavoro[51], e gli altri sono furiosi e indignati – specie se vedono su Instagram le foto di Tony Castro, nipote di Fidel, che vive nel lusso decadente che suo nonno aveva deciso di combattere[52].

Il più lungo e ingiusto embargo della storia dell’umanità

30 marzo 2011, Havana. Da sinistra: Jimmy Carter, sua moglie Rosalynn, Fidel Castro[53]

L’embargo contro Cuba è ingiustificabile, seguendo qualunque convenzione internazionale. Cuba non possiede armi di distruzione di massa, non finanzia né supporta atti di terrorismo, non è collegata a nessun gruppo di criminalità organizzata, e non è certo un regime più antidemocratico dei molti che gli Stati Uniti appoggiano da decenni. Ma a Washington questo non basta: nel 1996 il Congresso USA ha approvato il Helms-Burton Act, a causa del quale, chiunque, anche al di fuori degli Stati Uniti, abbia la spudoratezza di commerciare con Cuba, si espongono ad atti di ritorsione giuridica, finanziaria e militare da parte degli Stati Uniti[54].

La rabbia degli Stati Uniti, dovuta al fatto che l’Avana si rifiuta di accettare il dominio americano e si rifiuta di perseguire una politica economica di indebitamento, non è finita nemmeno con la conclusione della Guerra Fredda e la scomparsa dell’Unione Sovietica: oggi Washington ha rapporti di amicizia ed alleanza con regimi sanguinari e dispotici come la Turchia, l’Arabia Saudita, gli Emirati, ma continua a sbattere la porta in faccia ai cubani.

Nel 1996 Fidel Castro ha cercato anche l’aiuto della Chiesa cattolica, invitando il Papa, e la vista del 1998 di Giovanni Paolo II è stata un successo travolgente[55]. Nel maggio del 2002 l’ex presidente Jimmy Carter ha visitato Cuba e si è speso per la fine dell’embargo, e poi ha visitato Cuba diverse volte, facendo amicizia con Castro[56]. Niente da fare. Nell’ottobre 2011 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 187 voti favorevoli, 2 contrari (Israele e Stati Uniti) e 3 astensioni (i piccoli stati di Palau, Isole Marshall e Micronesia) una mozione per chiedere agli Stati Uniti la cessazione dell’embargo[57]. Nel 2017 è avvenuto il 24° voto contrario, con 191 voti favorevoli e 2 contrari (Stati Uniti e Israele), ed il voto si è ripetuto, uguale, ogni anno[58], nonostante tutto il mondo (l’Unione Europea per prima[59]) continui a ripetere che l’embargo sia un tentativo di genocidio[60]. Finché verrà dato ad un singolo Stato il potere di dire NO, Cuba resta spacciata[61].

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la visita a Cuba nel 2016[62]

Nel gennaio 2005, finalmente, l’Unione Europea ha sospeso l’embargo[63]. Gli Americani si sono limitati ad un emendamento (2002) che permette alle aziende di vendere cibo, ma lo hanno fatto per “motivi umanitari”, lamentando il fatto che Cuba, non potendo comprare il petrolio da nessun altro Paese, abbia iniziato ad acquistarlo dal Venezuela[64]. Il loro umore è peggiorato ancora quando, nell’ultimo decennio, il governo castrista ha iniziato a sviluppare rapporti commerciali con la Cina[65]. Tutti palliativi: lo Stato ha sempre meno soldi, e negli ultimi dieci anni l’effetto è stato quello di veder gravemente decadere il livello del personale e delle infrastrutture del sistema sanitario[66] e del sistema scolastico[67].

Solo Barack Obama ha seriamente tentato, nonostante gli mancasse la necessaria maggioranza al Congresso, di cambiare le cose[68]. In seguito ad uno scambio di prigionieri, il 17 dicembre 2014 sono state riallacciate le relazioni diplomatiche ufficiali e sono state fatte aperture significative sul turismo[69]. Al suo arrivo alla Casa Bianca, Donald Trump ha cancellato tutto[70], e poi ha promulgato una raffica di 190 nuove sanzioni economiche[71], alcune delle quali supportate da misure militari (che impediscono alla Corporación Panamericana SA di trasportare petrolio venezuelano e gas russo nel porto dell’Havana[72]), cui si aggiunge l’ordine di congelamento dei fondi di coloro che, dopo la morte di Fidel Castro e la liberalizzazione della legge cubana, hanno iniziato ad investire nell’immobiliare cubano attraverso i paradisi fiscali[73].

Già, perché da tantissimo tempo, ormai (dai primi anni 80), il governo dell’Avana ha iniziato a fondare società offshore per potersi procacciare valuta forte: le ricerche effettuate dalla ICIJ sui documenti sottratti alla fiduciaria panamense Mossack y Fonseca hanno portato alla luce come diverse aziende cubane abbiano iniziato, attraverso una rete di entità fondate a Panama, nelle Isole Vergini, nelle Isole Cayman ed alle Barbados, a svolgere alcune transazioni commerciali al di fuori da Cuba[74]. Anche in questo caso si tratta di un modus operandi speciale: le 13 società offshore identificate da ICIJ[75], tutte già liquidate (tranne una), non sono servite ad arricchire qualche oligarca, ma per portare dollari ed euro nelle casse esangui dello Stato[76], oppure acquistare petrolio e medicine in barba alle sanzioni USA[77].

Una cosa che la destra americana non poteva sopportare: nelle ultime ore della sua presidenza, Trump ha dato un ulteriore giro di vite contro le aziende controllate dallo Stato e dall’esercito cubano (FAR Fuerzas Armadas Revolucionarias), quindi la holding GAESA (Grupo de Administración Empresarial SA[78]) ed alcune sue società controllate, tra cui le aziende che commercializzano il caffè, la catena di alberghi di Stato e le agenzie di supporto alla promozione del turismo e delle comunicazioni, delle proprietà immobiliari, del commercio e del trading petrolifero[79].

Una scommessa chiamata ZEDM

La Mariel Special Development Zone è il più grande polo di investimenti stranieri nel Paese[80]

Nella lotta per la sopravvivenza, Cuba non è sola, e non è vero che sia appoggiata soltanto dal regime dittatoriale venezuelano – come vorrebbe far credere la propaganda americana: a partire dal marzo 2014, e quindi dall’introduzione delle riforme liberali della Ley de Inversión Extranjera, che hanno aperto la porta alle aziende di tutto il mondo[81], è partita una gara di solidarietà internazionale sostenuta da tutti i Paesi del Sudamerica, dall’Unione Europea e dalle banche di investimento allo sviluppo[82]. A novembre dello stesso anno, all’inaugurazione della ZEDM (Zona Especial de Desarrollo Mariel[83]), ovvero di un terminal di container ed infrastrutture di stoccaggio ampio 465 Km2, a soli 50 Km dall’Avana[84], c’era tanta gente importante: la presidentessa del Brasile Dilma Rousseff, il dittatore venezuelano Nicolás Maduro, i capi di Stato della Bolivia (Evo Morales), di Haiti (Michel Martelly), della Guyana (Donald Ramotar) e della Giamaica (Portia Simpson-Miller)[85].

Alla faccia delle accuse di bolscevismo, ZEDM[86] gode di una serie di esenzioni e riduzioni fiscali[87]) e continua ad essere implementata, con un impegno statale di 300 milioni di dollari all’anno, per ampliare la zona logistica, creare uffici per le aziende estere, una nuova dogana con annesso ufficio immigrazione, una filiale della BFI Banco Financiero Internacional, una caserma dei pompieri, un’azienda di security, alcune di catering e di logistica[88]. Tra il 2014 ed il 2020, nonostante la pandemia[89], sono state create 55 nuove aziende (ed 11’700 posti di lavoro[90]) in settori chiave come l’agroalimentare, l’edilizia, le industrie farmaceutiche e biotecnologiche, le energie rinnovabili (con ulteriori investimenti in edilizia industriale nella Isla de la Juventud[91]), macchinari elettrici e meccanici, prodotti chimici, materie plastiche, metallurgia ed apparecchi medici[92].

Un passo alla volta, ZEDM ha cambiato profondamente il sistema cubano. A partire dal 2019, l’80% del denaro circolante tra le aziende presenti a ZEDM può essere impiegato in investimenti diretti sul territorio cubano[93] – e senza intermediazione o controllo da parte dello Stato[94]. La Banca Centrale di Cuba permette l’apertura di conti in diverse valute – e questo ha portato con sé la convertibilità del pesos, ma anche la possibilità di usare euro e dollari nella vita di tutti i giorni[95].

I risultati si vedono: BioCubaFarma[96] ha creato una società a capitale misto, locata nello ZEDM (la CIGB-Mariel), che ora commercia i migliori prodotti biotecnologici cubani nel resto del mondo[97]. La multinazionale vietnamita Thai Binh Global Investment Corporation[98] produce nello ZEDM i pannolini ed i salva-slip per tutta l’isola[99]. Il gruppo belga BDC, in collaborazione con l’UCI (Università di Scienze Informatiche) ha iniziato la digitalizzazione del mercato interno cubano, ma soprattutto produce nuovi sensori e devices audiovisivi per il mercato americano[100]. Ed è sbarcata allo ZEDM anche la BAT British American Tobacco, che ha fondato una joint venture con i produttori di tabacco cubani (la Brascuba Cigarrillos SA[101]), il cui scopo è decuplicare il volume di esportazione dei prodotti del tabacco cubano[102].

I progetti situati all’interno del settore A di ZEDM – la parte più vicina al porto – sono legati a tre settori: logistica, biotecnologia e manifattura[103]

Ma non basta: il Prodotto Interno Lordo cubano supera appena i 90 miliardi di dollari l’anno[104], ed equivale (più o meno) quello della Sicilia[105], dello Schleswig-Holstein[106] o della Galizia[107]. Le entrate medie pro capite non raggiungono i 10’000 euro all’anno[108], ma la povertà sta crescendo di pari passo con l’aumento della disoccupazione e con il divieto di esportazione dei prodotti cubani, che sta portando sempre più persone a tentare di lasciare il Paese[109]. Per tentare di evitare questo, il governo, oltre a procedere progressivamente verso una democratizzazione della società e della politica, verso un’implementazione tecnologica ed infrastrutturale, può avvalersi di alcune aziende di assoluta eccellenza che, nonostante le sanzioni, sono sopravvissute e, negli ultimi anni, hanno preso a crescere costantemente sia sul mercato interno che su quello estero.

Habanos SA Avana

Tutti i grandi marchi del tabacco cubano (Bolivar, Cohiba, Montecristo, Partagás, H.Upmann, Romeo y Julieta e altri) appartengono ad un’unica azienda, la Habanos SA[110], leader mondiale dei sigari fatti a mano, il cui fatturato continua a crescere al ritmo del 2% annuo ed ha oramai ampiamente superato il limite di mezzo miliardo di dollari[111]. L’azienda è nata nel 1994[112] dalle ceneri di Cubatabaco, che era la sigla risultata dalla legge di nazionalizzazione rivoluzionaria del 1962[113], entrata progressivamente in crisi a causa dello scadimento della qualità, a sua volta dovuto al fatto che i migliori artigiani abbandonavano l’isola in cerca di salari migliori altrove[114]. Per sostenere la commercializzazione e la distribuzione globale dei suoi prodotti, il 50% è stato venduto (2000) alla Altadis SA Madrid[115] che, nel 2008, è stata comprata da Imperial Tobacco[116].

Biotechnology and Pharmaceutical Industries Group (BioCubaFarma) SA Avana

BioCubaFarma è un incubatore per 32 piccole aziende farmaceutiche e 65 laboratori scientifici, sparsi in tutta l’isola, che coordinano 80 linee di produzione di altrettanti farmaci che godono di un crescente successo in Europa ed in Asia[117], tra cui diversi prodotti per il trattamento del Covid-19 che stanno attualmente completando la fase dei test e delle sperimentazioni cliniche[118], e questo, come spiega il direttore Eduardo Martínez Diaz[119], nonostante l’attivo boicottaggio promosso da Donald Trump: “All’inizio, si concentravano nel tagliarci le catene di fornitori e nel’ostacolare gli interscambi con ricercatori di altri paesi, anche negli USA. Negli ultimi mesi hanno anche puntato ad impedire i pagamenti per le importazioni di cui abbiamo bisogno, minacciando ritorsioni contro le banche”[120].

Per fortuna, l’Unione Europea sostiene questi progetti e, nel novembre del 2020, la ONG MediCuba Europa ha firmato un accordo con BioCubaFarma per co-finanziare lo sviluppo di questi medicinali, per i quali sono già stati versati 300’000 euro[121]. La società britannica SG Innovations ha annunciato (agosto 2020) la creazione di BioFarma Innovations Ltd. Londra[122], che ha richiesto la licenza non solo per i prodotti legati al Covid-19, ma anche di tutti gli altri farmaci innovativi studiati dai cubani nell’ultimo decennio[123].

Gaviota Grupo de Turismo SA Avana

Il gruppo turistico prende il nome da un piccolo peschereccio (“gaviota”) e da 33 anni organizza viaggi e periodi più lunghi di studio e lavoro, e possiede più di 100 alberghi[124]. Dato che le cose vanno bene, Gaviota raddoppierà la sua capacità entro il 2025, in parte grazie all’acquisizione del gruppo Habaguanex SA L’Avana ed all’apertura anche di hotel di gran lusso[125]. Oltre agli alberghi, grazie a Transgaviota il gruppo organizza escursioni, cure termali, scuole di immersione[126], ma si tratta si infrastrutture vietatissime dalle autorità americane, perché contribuirebbero a finanziare un indistinto terrorismo[127]. Una vera beffa, se si pensa che alcuni di questi bellissimi alberghi su spiagge immacolate si trovano a pochissima distanza dal centro di detenzione e tortura di Guantanamo che, per Washington, è tuttora una struttura accettabile per un paese che si autodefinisce democratico[128].

Havana Club Internacional SA Avana

Fondata nel novembre 1993, è una joint venture tra l’azienda di Stato CubanaExport (50%)[129] e la multinazionale francese Pernod Ricard (50%), ed è un prodotto di enorme successo, e non solo in Francia[130]. Nel 2007, Havana Club International SA[131] ha inaugurato una nuova distilleria di rum a San José[132] per soddisfare la crescente domanda: Havana Club è il terzo marchio internazionale di rum al mondo e il leader mondiale dei rum di qualità superiore[133]. L’azienda esporta in oltre 120 paesi, esclusi gli Stati Uniti, dove Havana Club è vietata a causa dell’embargo commerciale[134]. Prima della rivoluzione cubana, Jose Arechabala SA (JASA), una società familiare, possedeva il marchio e produceva “Havana Club” – Né JASA né i suoi proprietari hanno mai ricevuto un risarcimento per il sequestro ordinato dal governo cubano[135].

ETECSA Empresa de Telecomunicaciones de Cuba SA Avana [136]

É la compagnia telefonica pubblica di Cuba, fondata nel 1994. Dal 2006 il 51% delle azioni appartenevano ad un’impresa privata a capitale cubano, il 29,9% alla TIM Telecom Italia, e la quota rimanente a società finanziarie, sia cubane che straniere[137]. Nel gennaio 2011 TIM è scesa al 27% a Telecom Italia, vendendo il 2,9%, 706 millioni di dollari, alla Rafin SA Habana[138]. Oggi, ETECSA appartiene al Ministero dell’Informazione ed a Rafin[139]. ETECSA è stata a lungo usata come strumento di controllo e repressione nei confronti dei cittadini critici nei confronti del sistema[140], ed ancora oggi, dopo le promesse di un profondo cambiamento, il blocco dell’applicazione di messaggi Telegram ha giustamente scatenato le organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani[141].

Compañía Turística Habaguanex SA (Habaguanex) Vieja

Fondata nel 1994, è nata da un’idea di Eusebio Leal Spengler[142], il più grande storico cubano ed uno degli intellettuali più famosi del continente[143]. Habaguanex SA offre un’esperienza di ospitalità storica di alto significato architettonico, culturale e storico, principalmente a L’Avana Vecchia, che dal 1982, grazie ad Eusebio Leal ed ai soldi investiti dall’azienda per il ripristino degli edifici da restaurare, è patrimonio mondiale dell’UNESCO[144]. Haguanex conta su 300 strutture di valore monumentale, inclusi ristoranti, negozi, mercati, caffetterie e 16 hotel e ostelli che raggiungevano 546 camere[145]. Uno dei luoghi più famosi è il birrificio La Factoría, situato in Plaza Vieja, acquisito nel 2012 dopo che il suo vecchio proprietario, Meyci Wess, è stato arrestato e condannato per aver guidato un clan mafioso[146]. Siccome, nel 2016, Habaguanex è stata integrata in GAESA, ora si trova sulla lista nera delle sanzioni USA e non può essere utilizzata[147].

Un futuro nell’unica direzione possibile

1° maggio 2018: Cuba scende in strada per festeggiare la Festa Internazionale dei Lavoratori, sei decenni dalla rivoluzione e la speranza comune in un futuro migliore[148]

È un caso di serpe che si mangia la coda. Washington dice che abrogherà le sanzioni se Cuba sarà un Paese democratico, L’Avana promette la democrazia se Cuba sarà libera dalle sanzioni. Intanto, però, a partire dall’ottobre del 2020, il neoeletto presidente Miguel Diaz-Canel[149] ha annunciato che, dopo la riforma monetaria (e l’abrogazione del peso convertibile, che pesa come un macigno sulle casse dello Stato, poiché cambia 1 Peso per 1 dollaro), e la scomparsa del “libretto di approvvigionamento”, ci sarà la liberalizzazione dell’intero commercio (agroalimentare, farmaceutico, automobilistico, immobiliare e bancario), che verrà adeguato ai canoni del Fondo Monetario Internazionale[150].

É ovvio che il processo di unificazione monetaria e dei tassi di cambio sarà accompagnato da misure economiche come la riforma dei salari e delle pensioni, che aumenteranno per far fronte all’inflazione prevista, contestualmente all’eliminazione di quelli che il governo considera “sussidi non necessari” (come il libretto di approvvigionamento). La situazione di Cuba, che soffre di un deficit cronico nella bilancia dei pagamenti, è esacerbata dalla pandemia (che ha azzerato il turismo) e dall’inasprimento delle sanzioni inflitte dagli Stati Uniti negli ultimi due anni[151].

A Febbraio 2021, il governo cubano ha autorizzato l’attività privata nella maggior parte dei settori[152], portando a compimento gli accordi presi sette anni fa con Barack Obama[153], sperando che Joe Biden riprenda il dialogo interrotto da Donald Trump. Dal luglio 2019, finalmente, anche internet è diventato libero ed è a disposizione di chiunque[154]. I costi rimangono elevati, ma scenderanno nel tempo. I cubani hanno fame di notizie e le autorità hanno capito di non poter fermare l’onda[155]. Ora si tratta di capire se anche una delle potenze più conservatrici ed antidemocratiche della storia (gli Stati uniti) saranno capaci di saltare oltre la propria ombra ed aiutare i cubani ad essere liberi, indipendenti ed autorizzati a cercare nella pace la propria felicità.

[1] https://web.archive.org/web/20120108131055/http://eca.state.gov/education/engteaching/pubs/AmLnC/br50.htm
[2] https://unsaltoneltempo.jimdofree.com/julio-velasco/le-dittature-in-america-latina/
[3] https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/02/scheda-cuba.shtml
[4] Trento A., “Castro e Cuba: dalla rivoluzione a oggi”, Giunti, Firenze 1997; https://www.britannica.com/place/Cuba
[5] Salim Lamrani, “Washington contre Cuba. Un demi-siècle de terrorisme”, Le Temps des Cerises, Montreuil 2005
[6] https://www.dailymotion.com/video/xsoirq
[7] Howard I. Blutstein. “Area Handbook for Cuba”, US Government Printing Office, Washington DC, 1976. Page 185; https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf
[8] Umberto Melotti, “La rivoluzione cubana”, I Corvi, Edizioni Dall’Oglio, Milano 1967; Lorenzo Bartoletti, “La Rivoluzione Cubana e Fidel Castro: un comunista imperfetto”, Dissertazione, Università LUISS, Milano 2017 – see in https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf
[9] https://www.istitutocapialbi.edu.it/zanzara/cronaca/175-fidel-castro-tiranno-o-liberatore.html
[10] https://www.treccani.it/enciclopedia/rivoluzione-cubana_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
[11] http://it.granma.cu/cuba/2019-05-16/una-riforma-che-ha-illuminato-la-terra
[12] Huberman L., “Cuba: Anatomia di una rivoluzione”, Einaudi, Torino 1961; http://www.granma.cu/idiomas/italiano/cuba/16mayo-reforma.html ; Tesi di Laurea “La Rivoluzione Cubana e Fidel Castro: un comunista imprefetto” di Bartoletti Lorenzo https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf
[13] http://it.granma.cu/cuba/2019-05-16/una-riforma-che-ha-illuminato-la-terra ; Trento A., Castro e Cuba: dalla rivoluzione a oggi, Firenze, Giunti, 1997
[14] Tesi di Laurea “La Rivoluzione Cubana e Fidel Castro: un comunista imprefetto” di Bartoletti Lorenzo https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf ; F. Sergeev. Guerra segreta contro Cuba. M., “Progress”, 1982. p.31-33
[15] http://www.granma.cu/idiomas/italiano/cuba/16mayo-reforma.html
[16] Tesi di Laurea “La Rivoluzione Cubana e Fidel Castro: un comunista imprefetto” di Bartoletti Lorenzo https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf
[17] E. A. Grinevich, B. I. Gvozdarev. Washington vs L’Avana: la rivoluzione cubana e l’imperialismo statunitense. M., “Relazioni internazionali”, 1982. p. 40-42
[18] https://www.ilpost.it/2016/03/24/i-cubani-di-miami/ ; https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2015/06/01/miami-laltra-cuba-che-sogna-di-avere-una-chance-sul-suolo-yankee/
[19] https://m.notimerica.com/politica/noticia-invasion-bahia-cochinos-fallido-intento-eeuu-derrocar-fidel-castro-20170417083600.html
[20] E. A. Grinevich, B. I. Gvozdarev. Washington vs L’Avana: la rivoluzione cubana e l’imperialismo statunitense. M., “Relazioni internazionali”, 1982. p. 45
[21] E. A. Grinevich, B. I. Gvozdarev. Washington vs L’Avana: la rivoluzione cubana e l’imperialismo statunitense. M., “Relazioni internazionali”, 1982. p. 40-42
[22] E. A. Grinevich, B. I. Gvozdarev. Washington vs L’Avana: la rivoluzione cubana e l’imperialismo statunitense. M., “Relazioni internazionali”, 1982. p. 40-42
[23] E. A. Grinevich, B. I. Gvozdarev. Washington vs L’Avana: la rivoluzione cubana e l’imperialismo statunitense. M., “Relazioni internazionali”, 1982. p. 46
[24] https://www.treccani.it/enciclopedia/rivoluzione-cubana_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
[25] https://www.treccani.it/enciclopedia/rivoluzione-cubana_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
[26] Castro J., I miei fratelli Fidel e Raúl . La storia segreta, Miami, Fazi, 2010; Tesi di Laurea “La Rivoluzione Cubana e Fidel Castro: un comunista imprefetto” di Bartoletti Lorenzo https://tesi.luiss.it/20145/1/077552_BARTOLETTI_LORENZO.pdf
[27] https://www.britannica.com/place/Cuba/Political-process
[28] Libro “Perchè la Rivoluzione Cubana?” e “Censimento di Popolazione e Casa” del 2012, Annuario Statistico di Cuba 2017 e “Mesa Redonda” della TV ; http://it.granma.cu/cuba/2019-05-16/una-riforma-che-ha-illuminato-la-terra
[29] Libro “Perchè la Rivoluzione Cubana?” e “Censimento di Popolazione e Casa” del 2012, Annuario Statistico di Cuba 2017 e “Mesa Redonda” della TV ; http://it.granma.cu/cuba/2019-05-16/una-riforma-che-ha-illuminato-la-terra
[30] https://www.britannica.com/place/Cuba
[31] https://www.britannica.com/place/Cuba/Demographic-trends
[32] https://www.britannica.com/place/Cuba
[33] https://www.britannica.com/place/Cuba/Agriculture-forestry-and-fishing
[34] https://www.britannica.com/place/Cuba/Agriculture-forestry-and-fishing
[35] https://www.britannica.com/place/Cuba/Political-process
[36] https://www.nytimes.com/1974/01/29/archives/brezhnev-begins-visit-to-havana-trip-soviet-leaders-first-to-last.html
[37] https://dic.academic.ru/dic.nsf/ruwiki/683934
[38] https://www.britannica.com/place/Cuba/Trade
[39] https://www.britannica.com/place/Cuba/Local-government
[40] https://rg.ru/2017/09/09/rodina-karibskij-krizis-razviazka.html ; https://cubanos.ru/texts/kk09 ; https://function.mil.ru/news_page/country/more.htm?id=11415875@cmsArticle
[41] https://www.gazeta.ru/science/2019/04/02_a_12279439.shtml
[42] https://www.britannica.com/place/Cuba
[43] https://cubanos.ru/texts/kk09
[44] https://www.indexmundi.com/g/g.aspx?c=cu&v=65&l=it
[45] https://www.britannica.com/place/Cuba
[46] https://www.sapere.it/enciclopedia/Cuba.html
[47] https://www.sapere.it/enciclopedia/Cuba.html
[48] https://www.quotedbusiness.com/thm-17-economia/paese-173-cuba/art-5971-i-cubani-non-avranno-piu-il-libretto-di-approvvigionamento
[49] Nei commenti: https://www.marcopolo.tv/vivere-cuba
[50] https://www.marcopolo.tv/vivere-cuba
[51] https://www.tpi.it/esteri/cuba-stipendio-medio-28-euro-mese-20190422297050/
[52] https://www.tpi.it/esteri/tony-castro-instagram-cuba-fidel-20190107228506/ ; https://www.instagram.com/tonycastro.u/
[53] https://theconversation.com/jimmy-carter-in-cuba-46109
[54] https://www.govinfo.gov/content/pkg/PLAW-104publ114/pdf/PLAW-104publ114.pdf
[55] https://www.sapere.it/enciclopedia/Cuba.html
[56] https://theconversation.com/jimmy-carter-in-cuba-46109
[57] https://web.archive.org/web/20151117142718/https://it.notizie.yahoo.com/cuba-per-la-ventesima-volta-onu-condanna-embargo-171700215.html ; https://lenta.ru/articles/2020/10/20/cuban_sanctions/
[58] https://undocs.org/A/71/L.3
[59] https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&mode=XML&reference=A4-1996-0329&language=EN
[60] https://news.un.org/en/story/2019/11/1050891 ; https://www.un.org/en/ga/62/plenary/cuba/bkg.shtml
[61] http://www.cubavsbloqueo.cu/sites/default/files/InformeBloqueo2016ES.pdf
[62] https://lenta.ru/articles/2020/10/20/cuban_sanctions/
[63] https://www.sapere.it/enciclopedia/Cuba.html
[64] https://www.britannica.com/place/Cuba/Trade
[65] https://lenta.ru/articles/2020/10/20/cuban_sanctions/
[66] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1380757/ ; https://www.acpjournals.org/doi/abs/10.7326/0003-4819-132-2-200001180-00010?journalCode=aim
[67] https://www.quotedbusiness.com/thm-18-strategie-regole/paese-173-cuba/art-918-finisce-l-era-dei-castro-si-apre-un-cambiamento-epocale
[68] https://lenta.ru/articles/2020/10/20/cuban_sanctions/
[69] https://www.bbc.com/news/world-us-canada-30516740 ; https://www.pwc.com/us/en/financial-services/regulatory-services/publications/assets/2014-cuba-sanctions.pdf ; https://web.archive.org/web/20141218093615/https://ijsbergmagazine.com/international/article/14183-un-nouveau-chapitre-souvre-entre-les-etats-unis-et-cuba/
[70] https://rg.ru/2020/09/23/ssha-uzhestochili-sankcii-protiv-kuby.html ; https://lenta.ru/articles/2020/10/20/cuban_sanctions/ ; https://www.notiziegeopolitiche.net/cuba-nuove-sanzioni-da-parte-dellamministrazione-trump/
[71] Per gli americani che si recano a Cuba, sono state introdotte nuove restrizioni all’uso degli hotel di proprietà del governo cubano. Inoltre, ai cittadini statunitensi è vietato portare a casa rum cubano o sigari – anche queste merci sono nella lista delle restrizioni annunciate nel settembre del 2020, see also: https://rg.ru/2020/09/23/ssha-uzhestochili-sankcii-protiv-kuby.html ; https://www.agi.it/estero/news/2020-09-23/trump-cuba-florida-9746253/ ; https://www.lifegate.it/cuba-trump-sanzioni-obama
[72] https://www.reuters.com/article/us-usa-cuba-sanctions/u-s-blacklists-cuban-firm-tied-to-venezuela-sanctions-evasion-idINKBN1Y029I
[73] https://offshoreleaks.icij.org/search?c=CUB&cat=3
[74] https://www.cubacenter.org/articles-and-events/2016/5/10/panama-papers-reveal-cuban-linked-offshore-accounts ; https://thecubaneconomy.com/articles/2016/05/panama-papers-reveal-cuban-linked-offshore-accounts/
[75] https://offshoreleaks.icij.org/search?c=CUB
[76] https://www.cubacenter.org/articles-and-events/2016/5/10/panama-papers-reveal-cuban-linked-offshore-accounts ; https://thecubaneconomy.com/articles/2016/05/panama-papers-reveal-cuban-linked-offshore-accounts/
[77] https://af4-california-production.imgix.net/files/V/W/j/d/r/K/khIvi7saiM/entry-KPrNVgRP-337379.pdf?ixlib=php-1.2.1&s=da00dcad92e8129b618f5304079020f4
[78] https://www.todocuba.org/que-es-y-como-funciona-gaesa-el-poderoso-consorcio-militar-que-controla-la-economia-cubana/
[79] https://www.notiziegeopolitiche.net/cuba-nuove-sanzioni-da-parte-dellamministrazione-trump/
[80] http://www.cubadebate.cu/noticias/2021/01/10/frente-a-grandes-obstaculos-cuba-persiste-en-atraer-inversion-extranjera-para-su-desarrollo/
[81] http://juriscuba.com/legislacion-2/leyes/ley-no-118-ley-de-la-inversion-extranjera/
[82] http://www.zedmariel.com/es/novedades/ra%C3%BAl-y-dilma-inauguran-primera-fase-de-la-terminal-del-mariel
[83] http://www.zedmariel.com/es/novedades/ra%C3%BAl-y-dilma-inauguran-primera-fase-de-la-terminal-del-mariel
[84] https://paradisifiscali.org/new/fihav-2014-dedicata-agli-investimenti-stranieri-a-cuba/
[85] http://www.zedmariel.com/es/novedades/ra%C3%BAl-y-dilma-inauguran-primera-fase-de-la-terminal-del-mariel
[86] http://www.zedmariel.com/es/
[87] http://www.zedmariel.com/es/incentivos
[88] http://www.zedmariel.com/es/infraestructura
[89] http://www.zedmariel.com/es/novedades/visitan-ra%C3%BAl-d%C3%ADaz-canel-y-marrero-la-zona-especial-de-desarrollo-mariel-enclave
[90] http://www.zedmariel.com/es/novedades/visitan-ra%C3%BAl-d%C3%ADaz-canel-y-marrero-la-zona-especial-de-desarrollo-mariel-enclave
[91] https://paradisifiscali.org/new/fihav-2014-dedicata-agli-investimenti-stranieri-a-cuba/
[92] https://www.mglobale.it/analisi-di-mercato/tutte-le-news/economia-cubana-e-opportunita-per-imprese-italiane.kl
[93] http://www.cubadebate.cu/especiales/2020/11/09/ganar-ganar-la-formula-de-hacer-negocios-con-el-mariel/
[94] http://www.cubadebate.cu/especiales/2020/11/09/ganar-ganar-la-formula-de-hacer-negocios-con-el-mariel/
[95] http://www.cubadebate.cu/especiales/2020/11/09/ganar-ganar-la-formula-de-hacer-negocios-con-el-mariel/
[96] https://www.biocubafarma.cu/ ; http://it.granma.cu/cuba/2020-03-16/biocubafarma-garantira-la-produzione-dei-22-medicinali-per-il-trattamento-del-covid-19
[97] http://www.zedmariel.com/es/novedades/visitan-ra%C3%BAl-d%C3%ADaz-canel-y-marrero-la-zona-especial-de-desarrollo-mariel-enclave ; https://www.presidencia.gob.cu/es/noticias/leccion-de-biocubafarma-en-la-adversidad-brillan-los-saberes/
[98] https://thaibinhtrading.com/pages/about-us/
[99] http://www.zedmariel.com/en/thai-binh-global-investment-corporation ; http://www.zedmariel.com/es/novedades/visitan-ra%C3%BAl-d%C3%ADaz-canel-y-marrero-la-zona-especial-de-desarrollo-mariel-enclave
[100] http://www.zedmariel.com/en/bdc-tec-sa ; https://www.procuba.cu/empresa/bdc-tec-s-a/ ; https://www.youtube.com/watch?v=arAB8fOuDsg ; https://www.odoo.com/it_IT/customers/bdc-international-s-a-be-766774
[101] http://www.brascuba.cu/es/ ; http://www.brascuba.cu/es/la-empresa/historia/la-fusion
[102] http://www.cubadebate.cu/especiales/2020/11/09/ganar-ganar-la-formula-de-hacer-negocios-con-el-mariel/
[103] http://www.cubadebate.cu/especiales/2020/11/09/ganar-ganar-la-formula-de-hacer-negocios-con-el-mariel/
[104] https://www.cia.gov/the-world-factbook/field/gdp-official-exchange-rate
[105] https://www.istat.it/it/files//2018/12/Report_Conti-regionali_2017.pdf
[106] https://de.statista.com/statistik/daten/studie/5041/umfrage/entwicklung-des-bruttoinlandsprodukts-von-schleswig-holstein-seit-1970/
[107] http://www.ige.eu/estatico/estat.jsp?ruta=html/gl/OperacionsConxunturais/ContabilidadeTrimestral.html
[108] https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/cuba/#economy
[109] https://it.livingorganicnews.com/cuba-is-poor-who-is-blame-castro-948920 ; https://www.peopleforplanet.it/cuba-2020-tra-il-mito-e-la-disperazione-si-sogna-la-fuga/
[110] http://www.habanos.com/es/unicos-desde-1492/
[111] http://it.granma.cu/cuba/2020-02-26/limpresa-mista-habanos-sa-ha-entrate-superiori-a-500-milioni-di-dollari
[112] https://www.cubancigarwebsite.com/brand/cubatabaco
[113] https://www.cubancigarwebsite.com/brand/cubatabaco
[114] https://www.tabaccherialucatorto.it/categoria-prodotto/marchi/habanos/
[115] https://www.altadis.com/
[116] https://www.altadis.com/sobre-altadis/quienes-somos/
[117] https://www.biocubafarma.cu/  ; https://www.biocubafarma.cu/nosotros/quienes.php
[118] https://www.biocubafarma.cu/noticias/noticia-post.php?id=184 ; http://www.cubainformazione.it/?p=61419 ; http://www.zedmariel.com/en/employment-agencies-list/biocubafarma ; http://www.opciones.cu/cuba/2016-05-20/alista-biocubafarma-nuevos-proyectos-en-la-zed-mariel/
[119] https://www.biocubafarma.cu/nosotros/directivo.php?id=1
[120] http://www.cubainformazione.it/?p=60428 ; http://www.cubainformazione.it/?p=59616 ; http://www.acn.cu/cuba/74186-impide-bloqueo-de-ee-uu-produccion-de-candidatos-vacunales-cubanos-contra-la-covid-19
[121] http://www.cubainformazione.it/?p=58543
[122] https://www.bfieurope.com/about
[123] https://www.cubainformazione.it/?p=55443 ; https://www.ice.it/it/news/notizie-dal-mondo/156401 ; https://thisisgravity.co.uk/team/martin-bellamy/
[124] https://www.gaviotahotels.com/  ; https://www.tripadvisor.it/Hotels-g147270-zfb12753-Cuba-Hotels.html ; https://www.gaviota-grupo.com/about-us?section=nosotros
[125] https://www.prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=426115&SEO=grupo-turistico-de-cuba-gaviota-cumplio-33-anos
[126] https://www.revistaviajeros.es/cuba/hoteles/gaviota-un-mundo-de-ofertas-para-todos-los-gustos
[127] https://www.govinfo.gov/content/pkg/FR-2017-11-09/pdf/2017-24449.pdf ; https://www.state.gov/cuba-restricted-list/list-of-restricted-entities-and-subentities-associated-with-cuba-effective-january-8-2021/
[128] https://www.youtube.com/watch?v=z6ACE-BBPRs ; https://www.youtube.com/watch?v=2VN4hewhWvY
[129] https://www.linkedin.com/company/havana-club-international-s.a./?originalSubdomain=it ; https://havana-club.com/en/the-brand/#our-story
[130] http://it.granma.cu/cuba/2016-10-04/il-rum-cubano-havana-club-e-molto-apprezzato-in-francia ; https://www.pernod-ricard.com/en ; https://www.pernod-ricard.com/en/media/press-releases/havana-club-trademark-renewal-usa/
[131] http://www.havana-club.cu/
[132] http://www.havana-club.cu/site/fab
[133] http://www.siporcuba.it/cn-avv-nuovohavanaclub.htm
[134] https://www.linkedin.com/company/havana-club-international-s.a./?originalSubdomain=it
[135] La società ha un contenzioso aperto con Bacardi-Martini, che ha venduto il brand Havana Club in America negli anni 1990, see also: https://law.justia.com/cases/federal/appellate-courts/F3/203/116/474886/
[136] http://www.etecsa.cu/
[137] https://docplayer.it/4995409-Etecsa-societa-mista-cubano-italiana.html
[138] https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2011/01-31-ec.html
[139] https://www.accessnow.org/keepiton-open-letter-cuba-telegram/
[140] https://docplayer.it/4995409-Etecsa-societa-mista-cubano-italiana.html ; https://forum.termometropolitico.com/271426-telecom-italia-etecsa-affari-cubani.html ; https://forum.termometropolitico.com/472533-telecom-cuba.html
[141] https://www.accessnow.org/keepiton-open-letter-cuba-telegram/
[142] https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/08/05/cuba-piange-eusebio-leal-luomo-salvato-lavana/
[143] http://www.habananuestra.cu/ ; https://www.cubatreasure.com/habaguanex-sa/
[144] https://diariodecuba.com/cuba/1484132726_28030.html
[145] https://www.cubatreasure.com/habaguanex-sa/ ; https://web.archive.org/web/20090602134543/http://www.tribuna.co.cu/etiquetas/2009/enero/5/habaguanex.html
[146] https://www.cibercuba.com/noticias/2017-01-12-u157374-desaparecera-definitivamente-habaguanex-s ; https://diariodecuba.com/cuba/1484132726_28030.html
[147] https://www.miamiherald.com/news/nation-world/world/americas/cuba/article201834119.html
[148] http://it.granma.cu/cuba/2018-05-02/labbraccio-di-un-popolo-alla-sua-storia-e-al-suo-futuro
[149] Anche se si è dimesso dalla presidenza, Raúl Castro, 90 anni quest’anno, è rimasto il segretario generale del Partito comunista (l’unico partito) e ha mantenuto il suo posto come capo delle forze armate, che controllano una larga fetta dell’economia nazionale, see also:  https://www.quotedbusiness.com/thm-18-strategie-regole/paese-173-cuba/art-918-finisce-l-era-dei-castro-si-apre-un-cambiamento-epocale
[150] https://www.quotedbusiness.com/thm-17-economia/paese-173-cuba/art-5971-i-cubani-non-avranno-piu-il-libretto-di-approvvigionamento
[151] https://www.quotedbusiness.com/thm-17-economia/paese-173-cuba/art-5971-i-cubani-non-avranno-piu-il-libretto-di-approvvigionamento ; https://www.quotedbusiness.com/thm-17-economia/paese-173-cuba/art-6826-autorizzata-l-imprenditoria-privata-nella-maggior-parte-dei-settori
[152] https://www.cigaraficionado.com/article/cuban-government-approves-expansion-of-private-business
[153] https://www.quotedbusiness.com/thm-12-mobilita/paese-173-cuba/art-1565-cuba-apre-il-sistema-ferroviario-agli-operatori-esteri ; https://www.quotedbusiness.com/thm-17-economia/paese-173-cuba/art-6826-autorizzata-l-imprenditoria-privata-nella-maggior-parte-dei-settori ; https://www.cigaraficionado.com/article/cuban-government-approves-expansion-of-private-business
[154] https://www.quotedbusiness.com/thm-1-innovazione/paese-173-cuba/art-2846-cuba-svolta-digitale-wifi-libero
[155] https://www.quotedbusiness.com/thm-1-innovazione/paese-173-cuba/art-2846-cuba-svolta-digitale-wifi-libero

TAG: cuba, economia, sanzioni
CAT: commercio internazionale, macroeconomia

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