Più locale, più digitale

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4 Marzo 2018

I negozi diventeranno tutti vetrine di Amazon? È una pratica ormai consuetudinaria quella di recarsi in un grande magazzino, osservare un prodotto e confrontarne il prezzo con quanto presentato online (il cosiddetto showrooming): schermare i cellulari come al cinema o far pagare l’entrata sono evidentemente strategie inopportune e impraticabili.

Ecco perché, di fronte alla pressione che l’e-commerce pone nei confronti della dimensione locale del commercio, occorre rispondere con “più locale e più digitale”, maggiore attenzione al cliente ed uso più accorto della Rete.

Tutte le piattaforme digitali, ed in particolare Google e Facebook, hanno messo da tempo nel mirino il ricco e capillare mercato della pubblicità locale ed ecco perché chiunque abbia un negozio, uno studio professionale, un esercizio commerciale può e deve preoccuparsi di come usare al meglio il marketing digitale. Le care e vecchie directory debbono pertanto rientrare in una contemporanea lettura del target e in un realistico approccio volto a seguire i clienti laddove essi, oggi, assumono informazioni e formano le proprie decisioni.

La prima e più concreta cosa da fare è attivare la presenza sulle mappe di Google così da essere presenti sul supporto di chi usa Google Maps come navigatore ed ancor più di chi fa ricerche su Google: grazie all’iscrizione su Google My Business si potrà raggiungere una posizione elevata nella pagina dei risultati di ricerca, ragionevolmente irraggiungibile con un sito proprietario.

Per poter fare tutto questo è necessario appunto iscriversi a Google My Business e:

– aggiornare il numero di telefono, l’indirizzo e il numero civico della sede, ben sapendo che l’accuratezza e la congruenza con altri dati presenti sul sito o su directory esterne influiscono sull’ordinamento dei risultati di ricerca: è il cosiddetto “Fattore NAP“;
– aggiungere eventuali altre sedi;
– osservare quante persone vedono la scheda e quante, da lì, cliccano sul numero di telefono;
– legare tale account ad un account pubblicitario di Google Adwords e sfruttare le campagne che invitano a telefonare, anche con l’Estensione di Chiamata nell’annuncio, così da rendere inutile la visita ad un sito;
– pubblicare post temporanei;
– aggiungere, ma in questo caso il servizio è a pagamento, foto e video degli interni.

Anche Facebook presenta la stessa opportunità sia grazie all’offerta di campagne pubblicitarie che possono essere indirizzate ad invitare gli utenti a recarsi presso il punto vendita e attraverso l’invio di un messaggio.

Gli stessi post oggi, nel formato editoriale, possono poi oggi essere configurati con una call to action esplicitamente adeguata per gli esercizi commerciali locali: l’integrazione con Facebook Messenger è un esempio di come il social network abbia ormai terminato il percorso strategico che lo ha portato ad essere un servizio decisamente mobile-first.

Sia Google che Facebook stanno, attraverso queste modalità, creando le condizioni perché non sia più necessario, soprattutto per una piccola impresa locale, avere un sito Internet per appoggiarvi le iniziative di ingaggio nei confronti dei propri clienti e offrendo soluzioni esaustive e sufficienti per poter cogliere ogni occasione che possa derivare della navigazione degli utenti in mobilità e quindi maggiormente propensi quindi a visitare un esercizio commerciale sul territorio.

Se volete continuare ad essere aggiornati sull’uso del marketing digitale in una dimensione locale, vi invito a seguire il Gruppo Facebook gratuito The Vortex Local [link].

TAG: innovazione
CAT: commercio, Innovazione

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