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La legalizzazione della marijuana

di Alfio Squillaci
16 Luglio 2015

Lo schieramento è ampio, il dibattito maturo: la legalizzazione della marijuana prima o poi passerà. Pare che abbia anche impieghi terapeutici. Massì, soprattutto dopo le follie proibizioniste.  La “cultura della droga” però  mi è estranea, da sempre. Non dico l’eroina, per carità e non certo la cocaina dei fighetti, ma neanche uno spinello. Mai. Avevo la letteratura: mi bastava quella come eccitante, perturbante, stordente. Cocaina purissima, e ti faceva sballare come poche. Sotto le armi si spinellavano come matti; dicevano che li faceva stare in piedi. Mah! Quando mi offrivano qualche canna, solo una volta la portati alla bocca, per sfidarli. Mi sembrò una cosa leggera dopotutto, una lieve raspatina allo sterno. Nulla più. Era il tempo in cui mi davo un’aria da duro con il mio mezzo toscano. Mi riempivo di cordiale sulle altane, e nelle polveriere ci davo sotto con il sigaro e Baudelaire.

Ho visto uno dei  primi morti di droga in qualche spoglio giardinetto di Milano, alla fine degli anni ’70, in un’alba livida di pieno inverno. Il morto sulla panchina con l’ago ficcato nell’avambraccio e un prete che lo benediva. Ma morire così. Ma perché? La droga (la cocaina e la morfina) era ai tempi di Pitigrilli una cosa di destra: da gerarchi, da attricette, da fottutissime contesse russe in esilio in riviera. Negli anni Settanta cambiò improvvisamente di segno: divenne da compagni, di sinistra, liberatoria e libertaria, grazie al pop, al rock, alla cultura alternativa, dei paradisi artificiali (ma Baudelaire non era Michaux e non era così allocco, basta leggerlo).

Dicevano che favoriva la creatività specie tra chitarristi e rockers. Arbasino in una sua notarella sfotté a sangue questa spiegazione. Se un chitarrista rock seppur di genio ha bisogno dell’eroina per tirare quattro accordi cosa doveva fare Haendel per ispirarsi per le sue polifonie? Ficcarsi un DC9  nel deretano? Ma mentre i cantanti pop andavano a Poona, mentre un pezzo del Sessantotto prendeva la tangente arancione, la delinquenza organizzata in silenzio applaudiva: le si apriva un mercato immenso che dura tuttora. Ho visto scassapagliari diventare ricchissimi. Prima dovevano far saltare migliaia di saracinesche di salumerie per fare i soldi che adesso procurava loro un pacchetto di roba bianca. Lucy in the sky with diamonds? Grazie, grazie, picciotti, continuate così, diceva intanto la mafia.

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