L’Italia rifà strade e case, ma sa che la Liberazione è ancora lontana

23 Aprile 2021

Il paese va incontro alle riaperture con un moderato ottimismo. Più delle dichiarazioni dei virologi sono indicatori i lavori di manutenzione che hanno letteralmente invaso il paese. Segno lampante, pulsante, di un organismo vivente che accenna a muoversi. Ristrutturazioni materiali e nuove scommesse e prospettive.

È un’atmosfera cauta e pervasa di consapevolezza che la battaglia non sia finita. A parte le diatribe e le polemiche, dai tempi di riapertura ai ritardi dei vaccini, c’è una convergenza che accomuna anche mondi molto lontani tra loro. E cioè che bisognerà mantenere misure di attenzione a lungo. L’orizzonte della liberazione è lontano e richiederà un lavoro di costanza e resistenza, giorno per giorno.

Con questa convinzione ci si appresta prima di tutto a riprendere la vita sociale e l’incontro a  lungo rimandato in attesa di nuove norme di sicurezza. Una rivitalizzazione che sancirà nuovi progetti e nuove alleanze per la sopravvivenza come singoli e comunità. In attesa di una resa dei conti più radicale, fondata sulla visione implicita dell’utilizzo dei sostegni europei e delle riforme.

L’attesa è quella di vedere realizzata, e quindi chiarita, la strada che per molti rappresenta il tentativo, a volte anche disperato, di sopravvivenza. A  quali idee, condizioni, risorse reali sia ispirata la visione di un futuro possibile

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CAT: costumi sociali

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