Le donne educatrici del mondo: l’abbandono del materialismo

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8 Marzo 2020

La donna in un tempo antico, ha avuto un ruolo di fondamentale tra la materia e lo spirito, tracciandone le linee per unire questi due aspetti dell’essere umano.

Le “muse”, indovine erano chiaroveggenti che effondevano nell’umanità bellezza e creatività.

Attraverso la donna si è creata tutta la tendenza verso il bello e il buono. Erano le donne che trasmettevano all’umanità, la direzione morale attingendola dallo spirito.

Dalla seconda metà dell’ultimo millennio A.C. in Grecia, Egitto, e nell’impero Romano, nel maschio fluirono potenti, razionali, che andarono a sostituirsi all’azione, frutto di ispirazioni del mondo femminile.

L’umanità smise di esser ispirata dalle donne, e cominciò a diventare “razionale”. Perse il contatto con la guida femminile, e venne addestrata dalla mente maschile. Iniziò cosi a diffondersi il materialismo.

Da quel momento la donna andò incontro ad un periodo di discesa sociale.

Venne accantonata, disprezzata, violentata moralmente, fisicamente  e associata impropriamente a forze oscure, subendo la supremazia del maschio, smarrendo anche quella connessione con il mondo spirituale.

L’oppressione maschile, gli fece perdere le sue facoltà, facendola scadere sia socialmente, che spiritualmente.

Se l’umanità avesse continuato ad essere condotta da un mondo spirituale che operava tramite il femminile, la società fondata dagli uomini, non avrebbe conseguito l’obiettivo dell’individualità.

Questa “fase” dettata da una precisa volontà di portare nel mondo la dominazione del concetto materiale, richiede una grande spregiudicatezza che doveva “necessariamente” interrompere quell’epoca della società “matriarcale”, basata sulla saggezza spirituale che dominava l’umanità.

l mondo femminile, riportava le leggi all’interno della consapevolezza dell’essere umano. In realtà il “matriarcato” era  l’edificazione e la conduzione della coscienza morale umana secondo indicazioni provenienti dal mondo spirituale. Un’ “educazione” occulta, tramite il femminile.

L’avvento dell’uomo come conduttore del mondo, interruppe la possibilità di venire educati, da una forza spirituale, libero dalle leggi divine, ma anche più solo, abbandonato a se stesso, cercando quindi la soddisfazione di sé tramite beni materiali.

Il tempo del mondo guidato dalle madri può essere paragonato  ad un tempo in cui l’umanità era bambina, ed era irresponsabile. Il mondo femminile riusciva ad indicare la direzione da seguire.

Mentre il tempo degli uomini, può definirsi come il tempo dell’adolescenza dell’umanità, del rifiuto alla guida spirituale rimettendo i loro impulsi, alle loro necessità interiori.

E’ possibile dire che l’infanzia è meglio dell’adolescenza?

Entrambi “fasi” della vita, servono per costruire l’individualità, ma una volta diventati adulti, non si può più tornare indietro. Il passato come un periodo necessario al proprio sviluppo.

In futuro vi sarà una guida per questa umanità?

Un maschio e una femmina, consapevoli dei loro ruoli, come adulti, cammineranno insieme, portando con sé il frutto del loro lavoro, intraprendendo obbligatoriamente un processo di collaborazione consapevole nella ragione e anche nello spirito.

Le qualità femminili non possono essere dimenticate,bisogna farle nuovamente riaffiorare, ripristinare le condizioni affinché la donna possa avere il suo giusto ruolo, senza sovrapporsi a quello dell’uomo.

L’uomo deve riconoscere la donna come colei che può allontanarlo dal materialismo, attraverso la forza dell’ispirazione e della speranza. Il ruolo dell’uomo sarà di accogliere i contenuti femminili, conferendo loro una forma.

In gioco c’è un futuro migliore, per i nostri figli, maschi e femmine, in un mondo liberato dalla competizione di genere, dal sessismo, dall’ingiustizia e soprattutto dalla violenza contro le donne.

Insegnare ai maschi, che crescono ad avere rispetto per le donne, ma anche  alle ragazze ad avere rispetto per se stesse.

Abbandonare il «senso di colpa» di pretendere un ruolo e ruoli che la cultura materialistica ha voluto assegnare senza averne il diritto.

Il ruolo della donna, educatrice e madre, è sicuramente fondamentale per la costruzione di una società più equa e sicuramente più ricca nello spirito.

Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che se negli Usa ci fossero più donne al lavoro il Pil aumenterebbe del 5 per cento.

Affrontare questi temi con i propri figli, uomini del domani, è necessario.

Una madre che lavora, che si batte per i propri diritti, che pretende rispetto sia in casa che fuori, che esige il giusto compenso, che non deve cercare di fare tutto da sola e che si oppone alla violenza, è sicuramente la medicina che può far crescere uomini «equi e solidali» senza la frustrazione e la crisi di identità dovuta alla perdita del ruolo dominante.

Non bisogna mai stancarsi di infondere dosi quotidiane di principi come l’uguaglianza, rispetto di sé e dell’altro, accoglienza, parità tra i sessi e dei generi, non violenza, dialogo, libertà.

Le madri disattente, o disinteressate, o anche renitenti all’educazione possono portare solo uno squilibrio nel modo di vedere il mondo, sicuramente di non permettere la crescita di una società basata sull’uguaglianza.

Mai appoggiare il modello sociale che consegna agli uomini il ruolo dominante, mentre alle donne quello di compagne, in quel caso il danno futuro è sicuro.

TAG: avv Monica Mandico, diritti delle donne, Diritti Sociali
CAT: costumi sociali, diritti umani

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