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Costume

Un ministro piccolo piccolo

di Flavio Pasotti
24 Marzo 2019

Era servita su un piatto d’argento. Sua eccellenza il ministro degli Interni poteva fare ciò che gli chiede una parte del suo elettorato e togliere la cittadinanza al terrorista, a me basterebbe un bel processo in tempi rapidi e senza attenuanti di infermità mentale ma va bene il compromesso. E contemporaneamente fare ciò che una parte significativa del paese accetterebbe togliendo un argomento agli avversari (ach, avversari è una parola grossa: a trovarli…) e cioè dire che chi nasce in Italia e a scuola studia Giulio Cesare, Mazzini, Garibaldi (o se preferisce si potrebbe dire Cattaneo) e, financo, l’uso corretto dei congiuntivi (cosa non da tutti, diciamocelo) allora è italiano come il compagno di banco senza carta bollata da 250 euro e documenti vari a 18 anni.
Sarebbe stato un atto di realismo politico, sarebbe stato un segnale forte per tutti, avrebbe tolto argomenti a terroristi e lupi solitari, avrebbe anticipato di qualche anno ciò che già accadrà per legge a quei ragazzi ma lo avrebbe fatto portandoseli tutti dalla nostra parte, avrebbe spiegato all’Europa che l’Italia è un paese civile più di altri, anche più di qualche incoronato nordico anche se lasciata da sola con gli sbarchi, dove l’accoglienza non è una bandiera politica ma qualcosa che intimamente e silenziosamente ognuno di noi compie in modo più o meno consapevole magari negandolo poi al bar con una battutaccia triviale tra compari.
Avrebbe dato a quei ragazzi un senso per lo studio della storia del “loro” paese, non di quello che acquisiranno in una questura con poliziotti stanchi di fare i passacarte dietro un vetro. Molti di loro forse non se ne sarebbero accorti come non se ne accorgono la grandissima parte dei nostri figli ma, tra qualche anno, quando inevitabilmente nella vita ci si guarda indietro e si pensa al suo senso più personale e intimo non vi sarebbero stati dubbi e anzi si sarebbe guardato come “stranieri” a coloro che con le medesime origini delle prime generazioni sparano qualche volta non solo letteralmente sui vicini di casa.
Io capisco quei genitori che per proteggere il figlio e dargli subito qualcosa che altri nelle stesse condizioni non possono avere hanno chiesto il riconoscimento del suo valore: hanno fatto bene e bene farà il Presidente della Repubblica a seguire l’iter con attenzione. Ma quale potenza avremmo dispiegato come italiani contro il terrorismo, contro l’intolleranza, a favore della nostra collettiva sicurezza se avessimo riconosciuto che una intera generazione di giovani è a tutti gli effetti italiana?
Invece arrivò il dileggio, sciocco umanamente e pericolosissimo per ognuno di noi dato che viene dal ministro degli interni. La volevate dare un po’ di acqua in cui nuotare con più complicità a questi pesci del terrorismo? Bravi, avanti così e avranno anche i giochi d’acqua.

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