Lo stupro è doppio se la colpa è sempre delle donne
A Roma, nel quartiere Prati, un uomo, un militare “italianissimo” di 31 anni, ha stuprato una giovane sedicenne. La vittima lo ha riconosciuto senza dubbio alcuno, dopo che la squadra mobile lo ha individuato grazie alle immagini delle telecamere. Il militare avrebbe persino tentato di accordare una versione dei fatti con la ragazzina, prima di fuggire. Il presunto stupratore ha, come spesso accade in casi analoghi, cercato di convincere le forze dell’ordine di aver consumato un rapporto consensuale.
Così, il web, attraverso i social network, ci ha riservato l’ennesima dimostrazione di come una certa cultura e mentalità sessista sia ancora tristemente radicata nel nostro Paese. “Queste ragazzine girano nude a 16 anni”, “Se l’è cercata, cosa ci faceva in giro da sola a mezzanotte?”, “Ma come se vestono a Prati? Aaaaa… ste zoccolette!”, questi alcuni dei molti commenti apparsi su Facebook alla notizia dello stupro, peraltro catturati in uno screenshot pubblicato anche dal gruppo 99 Posse il primo di luglio. Giovanna Martelli, Consigliere del Presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, ha espresso la sua amarezza nei confronti dell’accaduto, pronunciando poche e semplici ma necessarie parole: “lo stupro è doppio se la colpa è sempre delle donne”.
Dei tanti commenti letti in questi giorni di dibattito su tale sconcertante vicenda di violenza prima fisica e poi verbale, riporto qui la riflessione scritta dall’attore Massimiliano Loizzi sul suo profilo Facebook, perché racconta di speranza e di futuro, uno migliore, in cui gli individui possano essere davvero liberi e uguali, e di come non ci si debba arrendere ad un Paese che comunque resta ancora oggi fondato sul maschilismo.
aspetto una bimba, nasce a settembre
e fra quindici anni, avrà 15 anni
e non le dirò mai o mai vorrei dirle
di cosa vestirsi e come comportarsi
o quantomeno non le dirò mai
parole che non direi al suo fratellino
Libero, che fra quindici anni avrà 17 anni.
Non vorrei mai dirle e non le dirò mai
chi amare, nè come o quando amare
non le chiederò di essere mamma, santa o Troia
la lascerò giocare come vuole,
con le bambole o col pallone
non le insegnerò nulla
che non insegnerei anche a suo fratello
ma a suo fratello insegnerò
che non deve sempre e per forza essere “maschio”
che non deve sempre mostrarsi tale
che nulla gli appartiene per diritto di casta
che può giocare con le bambole o col pallone
e che dovrà prendersi cura di sua sorella
perché è sua sorella, non perché sia femmina
e lei di lui
e nessuno dovrà mai prendersi cura di lei
che lei non voglia
questo solo forse le insegnerò.
So già come molti risponderanno:
magari in un altro mondo ma noi viviamo qui…
vedrai quando avrà 15 anni se la penserai così…
ma queste son le stesse persone
o a loro molto vicine
chi mi dicevan da ragazzino che poi sarei cambiato
che avrei smesso di sognare
che avrei trovato un lavoro “vero”
che i ribelli muoiono a vent’anni
anche quando non muoiono
son le stesse persone o a loro molto vicine
che ormai non più ragazzino
mi dicevan che non avrei mai avuto figli
che mi sarei dovuto sposare per avere una famiglia
che i ribelli muoiono sempre e con loro le rivoluzioni
che con i figli sarei cambiato,
non sarei stato più lo stesso
che il mondo va così, è così che deve andare…
E allora
non insegniamo ai bambini
la nostra morale che tanto fa male
non insegniamo alle giovani donne
a portarsi lo spray, a sapersi difendere, ad avere paura
non insegniamo mai più ad usar la fellatio
nella réclame d’un gelato
non insegniamo la frase “oggetto del desiderio”
non insegniamo il concetto di colpa
perché non può esserci colpa
se non si vuol essere seri a quindici anni
Insegniamo ai nostri bambini ad essere uguali
a giocare alle bambole con il pallone
insegniamo ai maschietti a non esser maschietti
insegniamogli un’altra morale
una favola con un altro finale
che non sia solo e soltanto
e vissero sempre felici e contenti
ma che sia Biancaneve
ad ammazzare la strega
a scoparsi se vuole tutti quei nani
e a mettere a nanna il principe sul pisello
Aspetto una bimba
arriva a settembre
fra quindici anni avrà quindicianni
che vada in giro dove vuole,
quando vuole,
come vuole
e con chi vuole
io le racconterò di Alice
che nel paese delle stoviglie
portò la rivoluzione
Massimiliano Loizzi – Mercanti di Storie
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