LEGALITA’ & ETICA PUBBLICA: IL BINOMIO VINCENTE

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8 Dicembre 2014

I gravissimi fatti di Roma dimostrano in modo inequivocabile ed evidente che l’Italia non può più andare avanti così; la “cultura della legalità” – rincorsa negli ultimi tempi un po’ più da vicino dal nostro Legislatore (norme sulla trasparenza D. Lgs n.33 del 14 marzo 2013 ; norme anticorruzione; norme sulle incompatibilità; norme sui costi della politica; norme sulla “corruzione privata; ancor prima norme sulla responsabilità degli enti decreto 231/2001) – rischia di rimanere un dato meramente formale se non è accompagnata da una profonda rivoluzione culturale che recuperi il senso dell’etica, prima ancora di quello della legalità, delle relazioni intercorrenti tra mondo degli affari e mondo politico.

La “cultura della legalità” impone, quale imperativo categorico, che i rapporti tra operatori economici e operatori politici, nonché i rapporti interni ad entrambe tali categorie, siano improntati non al soddisfacimento di vantaggi direttamente od indirettamente personali, ma esclusivamente a vantaggio della leale concorrenza per gli uni e dell’interesse pubblico per gli altri.

Non è più possibile tollerare che i percorsi per l’affidamento di commesse economiche né per la designazione in incarichi di responsabilità di governo/amministrazione della Res Publica debbano passare esclusivamente dalle conoscenze personali, dall’amico, dall’amico dell’amico. Tutto ciò è odioso ed intollerabile, non rende giustizia al merito, produce forti ed irreparabili danni all’economia locale e nazionale e, quindi, a tutti noi cittadini che assistiamo impotenti ed attoniti a questa devastazione etica, valoriale, culturale. BASTA deve essere la parola d’ordine. BASTA si può dire in tanti modi: col voto; con l’espressione quotidiana di disprezzo di tale sistema; con la denuncia pubblica delle situazioni sospette; con l’esercizio degli strumenti di partecipazione già esistenti e a disposizione di tutti i cittadini, quali l’accesso civico; ( segnaliamo a tal proposito un’interessante iniziativa www.adottaunapa.it che fornisce oggi  al cittadino l’occasione di essere motore di un rapido processo di “messa in trasparenza” di una P.A. talvolta  reticente e mal disposta ad adeguarsi) ; con il sostegno morale alla Magistratura grazie alla quale nulla sarebbe emerso degli scandali che hanno tristemente scandito questi ultimi anni di basso impero.

Sottovalutare il problema etico vuol dire aprire la strada alla illegalità. La “cultura della legalità” è, dunque, prima di tutto un recupero dell’eticità del nostro agire che deve informare la vita di ogni singolo cittadino fin dall’infanzia e che passa pertanto necessariamente dalla riorganizzazione anche dei programmi scolastici e dalla valorizzazione della figura del docente fin dalle scuole primarie. Decliniamo dunque il nostro BASTA in tutti i possibili modi e tempi; esigiamo da noi prima di tutto e dai nostri figli, nipoti, parenti, amici, conoscenti, comportamenti corretti; rifiutiamo offerte di vantaggio indebite per noi e per le persone a noi vicine; pretendiamo correttezza e trasparenza da chiunque. Diciamo il nostro NO ALL’ITALIA DEI FURBI !

TAG: Cultura, etica pubblica, legalità, pubblica amministrazione, responsabilità
CAT: P.A.

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