Per i giornali lo straniero “cattivo” fa sempre più notizia di quello “buono”

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31 Agosto 2015

Due fatti di cronaca avvenuti a distanza di poche ore, entrambi nel mezzogiorno d’Italia. Ed entrambi con protagonisti (la prima volta nel ruolo di vittima, la seconda in quella di presunto colpevole) due cittadini stranieri. Eppure i modi di raccontarli sono molto diversi.
Il fatto più recente di cui si parla è avvenuto in una villetta di Palagonia, in provincia di Catania, nella notte tra sabato e domenica. Due anziani coniugi sono stati uccisi, probabilmente nel corso di una rapina, e essere fermato è stato un 18enne ivoriano, ospite del Cara di Mineo, trovato in possesso di un telefono cellulare rubato e con indosso gli abiti di una delle vittime. Nell’occasione i giornali online non mancano di sottolineare la nazionalità del presunto omicida.
Titola il sito di Repubblica, edizione Palermo:

“Coniugi uccisi a Palagonia, fermato l’ivoriano

 

Il Messaggero:

“Catania, coppia massacrata in casa: la polizia ferma un profugo ivoriano ospitato al Cara di Mineo”

 

Il Fatto Quotidiano:

Catania, uccisa per rapina coppia di 70enni. Migrante fermato per omicidio indossava i vestiti della vittima

 

Tgcom:

Catania, coppia uccisa in casa: fermato un 18enne ivoriano, caccia ai possibili complici

 

Fa eccezione il sito del Corriere della sera, edizione di Palermo:

Lui sgozzato e lei giù dal balcone: coppia assassinata nel Catanese
Il secondo fatto di cronaca risale a poche ore prima, e avviene in un supermercato di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli. Qui un ucraino di 38 anni tenta di sventare una rapina ma viene freddato con un colpo di pistola da uno dei due rapinatori (italiani?) davanti alla figlia di due anni.

In questo caso, però, nessun titolista sembra fare caso al fatto che si tratti di uno straniero. La nazionalità non sembra più essere un elemento essenziale dal punto di vista giornalistico, è un’informazione come tante, come il colore dei capelli, che si può tranquillamente omettere. Difatti non compare quasi mai nei titoli, quelli che tutti condividono via social e che, statisticamente, buona parte dei lettori si limita a leggere in un pezzo di cronaca. Per la quasi totalità dei siti web a essere ucciso è “un cliente”. Il fatto che si trattasse di un lavoratore di nazionalità ucraina lo si scopre solo nell’occhiello. E a volte nemmeno in quello.

Il Fatto Quotidiano:

“Napoli, ucciso cliente di un supermercato: aveva tentato di sventare rapina” 
Tgcom:

Napoli, tenta di sventare una rapina in un supermercato: ucciso davanti alla figlia
Il Messaggero:

Napoli, rapina a supermarket finisce nel sangue: ucciso un cliente

 

Fa ancora una volta eccezione il Corriere (edizione Napoli):

Tenta di sventare rapina: ucraino ucciso sotto gli occhi della figlia
Invece il sito di Repubblica, edizione di Napoli, non fa cenno alla nazionalità né nel titolo (“Ucciso davanti alla figlia mentre faceva la spesa: aveva cercato di sventare rapina”), né nell’occhiello (“A Castello di Cisterna: l’uomo di 38 anni ha tentato di bloccare i banditi che hanno esploso colpi di pistola e l’hanno ferito a morte”).  Bisogna invece arrivare alla seconda riga del pezzo, dove di parla di “Anatolij Korov, un 38enne di origini ucraine”.
A dimostrazione che quando si parla di non italiani (che essi siano profughi, clandestini o immigrati in piena regola) lo straniero “cattivo” fa sempre più notizia di quello “buono”. Non solo per Salvini ma anche per i giornali.

@carlomariamiele

TAG:
CAT: Criminalità, discriminazioni

2 Commenti

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  1. cincinnato 9 anni fa

    Qui si vorrebbe dimostrare – molto arditamente – che alcune testate come “Il fatto quotidiano” o “Repubblica”, di indubbia intonazione progressista e buonista, usino due pesi e due misure a seconda che lo straniero sia vittima o carnefice, sottacendo la provenienza nel primo caso ed enfatizzandola nel secondo. Ciò si desumerebbe dai titoli on line delle succitate testate per gli articoli dedicati ai fattacci orrendi qui sopra rammentati. Nulla di più errato. Posso supporre che sulle edizioni cartacee, che mi guarderei bene dall’acquistare salvo per incartarci le patate, abbiano dato e stiano dando maggior completezza alla notizia evidenziando la nazionalità di Anatolij Korov il cui sacrificio deve essere giustamente ricordato. Sono altresì persuaso, e temo che solo un colpevole distratto non concorderebbe, che Il fatto e Repubblica condividano con Galantino e Boldrini la volontà, addirittura l’obbligo, di accogliere tutti, che non riscontrino più clandestini ma solo profughi, che siano entusiasti promotori di una società multiculturale e multirazziale, che un ivoriano (presunto colpevole…) non faccia primavera, che di fatto incentivino scafisti e negrieri… Con questa inadeguata e imposta accoglienza all’italiana è solo questione di tempo, poi si centuplicheranno le famiglie massacrate dal “profugo” di turno.

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    1. carlomm77 9 anni fa

      Nel merito ti posso dire che qui non si cerca di dimostrare niente. si mettono a confronto due modi di titolare fatti di cronaca, mettendo in risalto o meno una caratteristica del protagonista dei fatti stessi. Non c’entra la presunto schieramento politico delle testate, lo fanno tutti.
      Ancora, il fatto che si tratti delle edizioni online e non di quelle cartacee è semmai una aggravante, visto che sono proprio quelli gli articoli più letti e condivisi, che contribuiscono a formare l’opinione pubblica, mentre i giornali oggi hanno un carattere sempre più residuale.
      Sulle tue considerazioni politiche, invece, mi astengo da commenti.

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