
Beni culturali
Leonardo da Vinci lascia ancora il segno: scoperta una firma nascosta in un disegno del Louvre
Certe notizie sembrano uscite da un romanzo, o da una sceneggiatura ben scritta. Ma quando riguardano Leonardo da Vinci, non stupiscono più di tanto. Perché se c’è un artista capace di restare contemporaneo anche mezzo millennio dopo la sua morte, è proprio lui, Leonardo.
Risale a pochi giorni fa, una nuova scoperta che ha fatto sobbalzare storici dell’arte, appassionati e semplici curiosi: una firma nascosta — piccola, quasi invisibile — è stata individuata in un disegno anatomico custodito al Museo del Louvre di Parigi, grazie a un’indagine tecnologica che ha del miracoloso.
Il disegno, finora considerato opera di bottega o comunque di scuola leonardesca, che raffigura un braccio maschile, studiato nei minimi dettagli muscolari e tendinei, è opera del grande maestro.
Il colpo di scena è arrivato quando un’équipe di esperti dell’École Pratique des Hautes Études, in collaborazione con il laboratorio scientifico del Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France (C2RMF), ha deciso di sottoporre l’opera a una scansione multispettrale. In parole povere: hanno illuminato il disegno con fasci di luce infrarossa e ultravioletta, per catturare ciò che l’occhio umano non può vedere.
E lì, tra le ombreggiature del bicipite, è comparsa una minuscola scritta capovolta: “Da Vinci”, tracciata con l’inchiostro bruno che Leonardo usava nei primi anni del Cinquecento. Non una firma da esibire, ma un segno quasi intimo, come se l’artista avesse voluto lasciare un messaggio solo per chi, secoli dopo, avrebbe avuto gli strumenti per scoprirlo. Una specie di “easter egg” rinascimentale.
La notizia è stata accolta con entusiasmo quasi infantile dal mondo dell’arte. Non capita tutti i giorni che Leonardo torni a parlare in prima persona. Gli studiosi hanno confermato, con un misto di rigore e meraviglia, che il tratto del disegno, la qualità dell’analisi anatomica e la composizione sono pienamente compatibili con la mano del Maestro. Ma è quella firma nascosta, che sfugge alla fretta e premia l’attenzione, a rendere la scoperta ancora più poetica. È un gesto che racconta molto di Leonardo: il suo amore per i dettagli, il suo rapporto personale con il sapere, e forse anche una sottile ironia.
La scoperta, pubblicata ufficialmente sul bollettino mensile del Musée du Louvre e riportata anche dal quotidiano francese Le Monde, apre nuove prospettive sulla lettura dei disegni leonardeschi sparsi nei musei di mezzo mondo. Quanti altri potrebbero contenere tracce simili? Quanto ancora ci resta da scoprire? La sola idea che ci siano firme, indizi o appunti lasciati in attesa di essere trovati fa brillare gli occhi, non solo agli studiosi.
Leonardo da Vinci, d’altra parte, non è mai stato solo un artista. Era un inventore di mondi, un costruttore di enigmi, un uomo che disegnava eliche volanti e sezionava corpi umani con lo stesso spirito con cui un bambino smonta un giocattolo per capirne il meccanismo. La sua mente non si fermava mai, e chissà — forse non si è fermata nemmeno adesso.
Nel frattempo, il disegno con la firma è stato esposto in una teca speciale al Louvre, con una didascalia nuova di zecca che recita: “Attribuito ufficialmente a Leonardo da Vinci, giugno 2025”. Un’aggiunta minuscola nel catalogo, ma gigantesca per il cuore.
E a noi non resta che una cosa: tornare a guardare quei vecchi fogli ingialliti non come pezzi di passato, ma come messaggi sospesi nel tempo, in attesa del nostro sguardo. Perché Leonardo, anche nascosto tra le ombre di un minuscolo disegno, continua ad aver qualcosa da dirci.
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