Cinema

Si chiude un’edizione ricca di idee, immagini e responsabilità sociale per il Garofano Rosso Film Festival

Applausi e riflessioni a Forme di Massa D’Albe in Abruzzo per “Lampi” di Paolo Santamaria nella serata del 6 settembre. Intervento speciale di Marcello Foti (CSC)

8 Settembre 2025

È calato il sipario sull’edizione 2025 del Garofano Rosso Film Festival, che ha animato dal 1 al 7 settembre la frazione di Forme di Massa D’Albe, in Abruzzo. Un festival che, anno dopo anno, si afferma come un punto di riferimento per il cinema indipendente, capace di coniugare espressione artistica, identità territoriale e sensibilità civile.

Tra i momenti più significativi di questa edizione, ha riscosso grande partecipazione la proiezione di “Lampi”, cortometraggio firmato da Paolo Santamaria, proiettato il 6 settembre nella gremita Piazza Luigi Libertini, all’interno della sezione Supernovae, riservata a opere innovative e autori under 35.

Il film racconta la vicenda di Viola, una promettente atleta della pallanuoto che, dopo la scoperta di un potere incontrollabile, è costretta ad abbandonare le gare. Attraverso la sua storia, Santamaria esplora con sensibilità il tema della paura di sé stessi, della diversità come risorsa e della resilienza, trasformando un racconto intimo in un’epopea emotiva con richiami al mondo dei supereroi. Il tono visivo forte e al tempo stesso poetico richiama l’immaginario degli X-Men, con una protagonista che affronta il dolore della perdita per riscoprire una nuova identità.

Il regista – nonché ideatore del festival – ha spiegato così il significato della sezione Supernovae:

«Abbiamo scelto di chiamare Supernova la sezione dedicata agli autori italiani under 35 per due ragioni. La supernova è una delle più luminose esplosioni stellari: simbolo di energia e trasformazione, proprio come i giovani autori che, dopo la fase di formazione e sperimentazione, si trovano a dover affrontare con coraggio la realtà professionale, tracciando la propria traiettoria in un universo complesso. Il termine richiama anche l’universo di One Piece, dove le “supernove” sono giovani pirati che affrontano mari tempestosi per inseguire i loro sogni. È bello che all’interno dell’universo del Garofano Rosso Film Festival si respiri anche questo andamento piratesco, ricco di energia, di imprevisti e quindi inevitabilmente avventuroso. E lo spirito dell’avventura è ciò che deve muovere folli e sognatori che vogliono intraprendere questo mestiere».

A testimoniare l’importanza dell’evento, è intervenuto anche Marcello Foti, Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, che ha elogiato l’originalità e l’impatto sociale del festival:

«In questo momento stiamo affrontando un cambio generazionale importante nel mondo del cinema, quindi è fondamentale che lo Stato, primo protettore cinematografico italiano, ponga attenzione alle esigenze dei più giovani. Una realtà come quella del Garofano Rosso Film Festival è atipica: non è il classico festival dove si assegnano premi, medaglie o coppe, ma è un festival che attira l’attenzione su tematiche civili e profonde. Io dico sempre che Paolo Santamaria ha compiuto un piccolo miracolo coinvolgendo una comunità piccola intorno a tematiche marginali. Il cinema racconta storie, ma deve anche insegnare stili di vita, e questo il Garofano lo fa in maniera eccelsa».

Anche quest’anno, il Garofano Rosso Film Festival ha confermato la propria vocazione a essere un laboratorio di visioni e una piattaforma per i talenti emergenti, capace di far dialogare il cinema con le realtà locali, senza mai rinunciare alla profondità dei contenuti.

L’appuntamento è per il 2026, con nuovi racconti da esplorare e nuovi orizzonti da immaginare.

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