Letteratura

Gian Marco Griffi torna con ‘Digressione’, un bellissimo libro-mondo (di mondi tra parentesi)

Il secondo romanzo di Gian Marco Griffi ‘Digressione’ è edito da Einaudi

7 Ottobre 2025

Gian Marco Griffi ha offerto da poco alle stampe il suo secondo romanzo ‘Digressione’, edizioni Einaudi. Come per ‘Ferrovie del Messico’, anche qui il passo letterario è ampio, la scrittura fluviale, ricca di incursioni in microstorie che l’autore presenta utilizzando l’artificio dell’apertura di continue digressioni (tra parentesi), mettendo in atto ciò che viene promesso già dal titolo di questa sua seconda prova letteraria. È cambiata la casa editrice per questo secondo libro. E anche Einaudi ha dato all’autore di Asti il credito che si merita. ‘Digressione’ è un libro-mondo, una di quelle creazioni con cui molti autori ambiscono (prima o poi) a imbattersi. Come per ‘Ferrovie del Messico’, Gian Marco Griffi ha scelto nuovamente il romanzo fluviale come suo terreno di elezione. Un terreno su cui sembra riuscire a muoversi con estrema disinvoltura. 

La città di Asti, in questo suo nuovo libro, è il centro del mondo. Nella finzione letteraria di Griffi, la città piemontese è la scena all’interno della quale avviene tutto. C’è un vecchio libro su cui ogni possessore ha annotato qualcosa (disegni, commenti, locandine, le regole di un gioco esistenziale inventato da Mary Shelley e dalla sua cerchia, l’indirizzo di uno sfuggente Ufficio delle Redenzioni). Il protagonista del libro è un ragazzo, Arturo Saragat, porta con sé il rimorso di non aver saputo opporsi al male. In ‘Digressione’ c’è molto di ‘Ferrovie del Messico’, senza però che la lettura del primo romanzo di Griffi sia necessaria alla comprensione di questa seconda fatica dell’autore astigiano. Non si può parlare di una saga nella successione dei due libri, ma semmai di una saga che si dipana tutta all’interno di ciascuno dei due testi. 

Il libro a cui Arturo Saragat si affida ha un nome misterioso, è l’eredità più diretta di ‘Ferrovie del Messico’. Si tratta della Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México, testo che per errore è stato stampato all’interno di un volume il cui frontespizio richiamava tutt’altra opera, ovvero L’armamento delle truppe a cavallo tartare. È in questo continuo sconfinamento di mondi che si gioca la trama di questo secondo romanzo di Griffi. L’autore gioca con diversi registri letterari e utilizza punti di vista plurimi, arrivando ad usare la prima persona plurale quando deve mettere in scena tutti gli io plurali di Tommaso Sconocchini, personaggio attorno a cui ruota tutto l’universo delle storie contenute nel libro e dei rimorsi di Arturo Saragat. È questa l’intelaiatura di ‘Digressione’. 

Nel testo c’è spazio anche per immaginare un finale diverso per una porzione di storia del Novecento con cui il nostro paese non sembra avere ancora fatto pace. Griffi in questo romanzo immagina un Mussolini che non è stato fucilato, ma ha finito i suoi giorni in esilio, allevando asini a Pantelleria. E immagina un 45° parallelo fondamentale, quello lungo cui è situata la città di Asti. Un 45° parallelo che fa da spartiacque tra il bene e il male, una linea in grado di situare, su piani completamente diversi, tutta una serie di personaggi secondari che popolano il libro (tra cui figurano alcuni nostalgici rievocatori del fascismo, un console maniaco del golf, una lobby di dentisti assassini, sette eretiche, mariachi, terre esotiche e terre desolate, chiromanti, una fabbrica di meravigliosi globi miniati e una donna ultracentenaria dal fascino struggente). 

Nell’ultima pagina di ‘Ferrovie del Messico’ era contenuta (in un prossimamente) una anticipazione di cosa sarebbe stato il seguito del primo romanzo di Griffi: “Dove si narrano le vicende di un manipolo di adolescenti annoiati sul finire dell’anno 2019, alle prese con l’attitudine alla ribellione propria di quell’età, con un grosso guaio e con gli ospiti di una residenza sanitaria assistenziale”. E ci fermiamo solo al quinto rigo del prossimamente, ma le anticipazioni di quella pagina continuano, richiamando altre storie che Griffi potrebbe raccontare nei suoi prossimi libri (la Svizzera, la Francia, il Messico, l’Argentina e l’Italia di Cesco Magetti, personaggio principale di ‘Ferrovie del Messico’, peripezie di ogni tipo sulle ferrovie messicane e alcuni testi scritti da Magetti a Tilde Giordano). Insomma, sembra proprio che nella mente dell’autore astigiano il mondo di storie da lui iniziato con ‘Ferrovie del Messico’ non sia ancora destinato a finire. E lo aspetteremo alla prossima fermata del suo immenso immaginario letterario. 

La pagina delle recensioni di Marco Bennici

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.