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Letteratura

I dieci libri più belli del 2015 secondo The New York Times

di Francesca Mandelli
22 Dicembre 2015

È tempo di classifiche, e come ogni anno anche il New York Times, ha pubblicato la sue. Tra quest’ultime il quotidiano ha elaborato anche quella dei dieci libri più belli del 2015. La selezione è stata fatta dagli editor della Sunday Book Review. Tra i dieci titoli figura anche l’ultimo libro di Elena Ferrante.

  • La porta di Magda Szabò. Il primo posto in classifica è occupato da un romanzo riscoperto solo quest’anno in America, ma pubblicato per la prima volta in Ungheria nel 1987. In Italia è stato pubblicato da Einaudi più di dieci anni fa. Il libro racconta di un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, che lega la narratrice a Emerenc Szeredàs, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell’alone di mistero che ne circonda l’esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell’anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti più drammatici del Novecento.
  • A Manual for Cleaning Woman: Selected Stories, di Lucia Berlin. Anche il secondo posto è occupato da una una scoperta tardiva; l’autrice è morta nel 2004. Come riporta il titolo, si tratta di una selezione di quarantatré tra i numerosi racconti pubblicati su riviste e libri di piccoli editori. Lucia Berlin si pone come osservatrice della vita guardando con particolare simpatia alle donne intelligenti che lottano per cavarsela da sole, come ha fatto la stessa autrice nel corso della sua vita.
  • Outline, di Rachel Cusk. L’ottavo romanzo della Cusk gravita intorno al tema del matrimonio e del tradimento, attraverso il viaggio di una giovane donna verso la Grecia e dei suoi numerosi incontri lungo il tragitto.
  • The Sellout, di Paul Beatty. Una satira politica e razziale. Un giovane afroamericano vuole segregare la scuola del suo quartiere e introdurre la schiavitù in casa propria. Il carattere del libro è fortemente e volutamente provocatorio nei confronti della società americana.
  • La storia della bambina perduta, di Elena Ferrante. La scrittrice italiana si colloca con l’ultimo volume dell’Amica geniale a metà classifica. Storia della bambina perduta è infatti il quarto e ultimo volume dell’Amica geniale. Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e “rinascite”. Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l’altro allo scontro con i potenti fratelli Solara). Il romanzo è però soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s’incontrano, s’influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell’altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d’amicizia. Intanto la storia d’Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare.
  • Beetween the World and Me, di Ta-Nehisi Coates. Il tema è quello delle relazioni razziali. Il libro è scritto sotto forma di lettera che Coates scrive a suo figlio adolescente per spiegargli cosa voglia dire vivere in un Paese che ha fondato la sua fortuna sullo sfruttamento degli schiavi.
  • Empire of Cotton: a global history, di Sven Beckert. Il libro narra della lunga storia del cotone, analizzandone la lavorazione industriale e le violenze che erano costretti a subire gli schiavi, i mezzadri, gli operai.
  • H is for Hawk, di Helen Macdonald. Il libro indaga i ricordi della poetessa inglese, ritiratasi in solitudine dopo la morte del padre. Il testo raccoglie le memorie e i ricordi della poetessa inglese che cerca di trovare il giusto equilibrio interiore e un posto all’interno della società.
  • The Invention of Nature: Alexander Von Humboldt’s New World, di Andrea Wulf. L’autore, grande ecologista, narra i viaggi e le scoperte di Humboldt, pioniere della salvaguardia della Terra dalle catastrofi ambientali causate dall’uomo.
  • One of us: The Story of Anders Breivik and the Massacre in Norway, di Asne Seierstad. L’ultima posizione della classifica è occupata da un grande reportage. Aste Seierstad, giornalista, racconta il lato oscuro della Scandinavia analizzando la vita e i crimini terribili di Breivik, l’assassino di 77 persone avvenuto il 22 luglio 2011.

 

(Immagine di copertina: The New York Times; The 10 Best Books of 2015)

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