Teatro
Osservare il volto umano
A Catania, la coreografa greco-tedesca Toula Limnaios con una sua importante creazione
Catania. Non si può dare un’autentica attività artistica se l’artista non sa, realmente, guardare il dispiegarsi del presente: osservare con intelligenza il presente significa (letteralmente) avere la capacità di leggerci dentro, di capirne il senso politico di fondo e capire da dove vengono e come s’intrecciano i fili (natura, cultura, memoria, economia, potere, spiritualità, lingue) che ne compongono trama e ordito. Osservare il presente è l’unico modo di capire come, ancora, ci attraversano la storia e le storie, i miti e le narrazioni. Osservare il presente significa infine riuscire a cogliere quelle eccedenze di senso in cui si annidano, come semi, le possibilità di futuro. E ancora: che cosa si deve osservare del presente?
La superficie, anzi, meglio, la complessità delle superfici, la singolarità delle superfici e le ferite da cui sono attraversate, le increspature, le interruzioni e le separazioni, i segni delle gioie e quelli dei dolori, le impronte dolorose delle guerre e le ricostruzioni, le parole, le ripartenze, i segreti. C’è tutto nelle superfici, veramente tutto, ma si deve avere la forza culturale e creativa di saperlo vedere, trovare, cavar fuori e di sapergli dare voce. Questo piccolo preambolo, nutrito di filosofia certo (ma senza citazioni che lo renderebbero stucchevole) serve a dar ragione de il “Volto umano”, lo spettacolo di danza della coreografa greco-tedesca di stanza a Berlino, Toula Limnaios, che si è visto a Catania a Scenario Pubblico il 23 e il 24 novembre scorsi. In scena a danzare Rafael Abreu, Daniel Afonso, Francesca Bedin, Laura Beschi, Félix Deepen, Karolina Kardasz, Amandine Lamouroux, Hironori Sugata. La superficie a cui questi artisti rivolgono la loro attenzione è forse la più interessante, il volto umano, perché la più recettiva e la più capace di assumere e restituire senso. Un’attenzione attiva e creativa: la coreografa ci tiene a presentare i danzatori della compagnia non solo come meri esecutori e/o interpreti, ma anche come creatori loro stessi dello spettacolo e non è un dato secondario. Abbiamo detto superficie, e non specchio, in altre parole sostanza e accadimento artistico non rispecchiamento: il problema allora è provare a vedere, in modo intelligente, che cosa accade oggi alle persone e quali tracce lasci nella superficie dei loro volti. Osservare i volti: per leggervi la tensione a rendere uguali e omogenee le esperienze e le aspettative, ad appiattirle. A questo tendono i vari fenomeni di semplificazione, di globalizzazione, di omogenizzazione delle culture e di non accettazione globale delle differenze. 
Volto umano Catania, 23 e 24 Novembre 2024, Scenario Pubblico. Cie. Toula Limnaios Concetto/Coreografia: Toula Limnaios. Musica: Ralf R. Ollertz . Danza/Creazione: Rafael Abreu, Daniel Afonso, Francesca Bedin, Laura Beschi, Félix Deepen, Karolina Kardasz, Amandine Lamouroux, Hironori Sugata. Assistenza: Alice Gaspari. Direttore tecnico/Design luci: Felix Grimm. Spazio/Costumi: Antonia Limnaios, Toula Limnaios. Tecnica luci e palco: Domenik Engemann. Touring/Cooperazioni: Marie Schmieder. Relazioni pubbliche: Sarah Böhmer Esibizione ospite nell’ambito di Utopia – European ensemble network for dance. La Cie. Toula Limnaios è supportata dal Senate Department for Culture and Social Cohesion, Berlino. Crediti fotografici di Dieter Hartwig.
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