Teatro

Un amore “Per sempre”

Alessandro Bandini porta in scena l’amore furioso e totalizzante tra Giovanni Testori e Alain Toubas

8 Dicembre 2025

Bologna. Nella memoria scolastica media di moltissimi italiani ci sono i versi d’amore, pochi o molti non importa, di un giovane poeta latino che, nella sua semplicità (apparente meravigliosa semplicità), non ha mai mancato di parlare, di generazione in generazione, a un solo ragazzo o a una sola ragazza che, anche solo per qualche attimo, dopo averle ascoltate, abbia lasciato risuonare nel suo essere profondo quelle parole cariche di passione irruente, desiderio accolto o frustrato,  gioia ineffabile, dolore. Non c’è da indugiare più di tanto sulla memoria scolastica di quell’antico poeta e di quei versi innamorati, entusiasti ed esausti al contempo, dolorosi, brucianti. Però la sostanza estetica di questo tipo d’esperienza d’arte ritorna e permane vitale anche nella contemporaneità: massima semplicità e massima intensità emotiva accompagnate da straordinaria perizia e dissimulata perfezione. Così è “Per sempre”, l’affascinante e intensissimo monologo costruito e interpretato da Alessandro Bandini su testi tratti da lettere, cartoline inedite, dediche private di Giovanni Testori ad Alain Toubas ed ancora sulla raccolta “I Trionfi” dello stesso poeta. Un monologo certo, la cui energica e quasi rude semplicità sembra travolgere il pubblico, che si sente mettere le mani addosso da quel giovane in pantaloncini corti, calzettoni, giacchetta di renna, camicina anni ’70 prima ordinata poi madida di vita e sudore, cravattina retta di lana scozzese, da quel giovane che protesta il suo amore, che urla la sua passione, la sua gioia folle, il suo desiderio incontenibile e l’incapacità di dirlo tutto e per intero quel suo amore luminoso: «… non fu storia, fu verità» Una prova attorale importante e matura (vietato sprecare aggettivazione): non risparmiare alcuna sfumatura d’amore e tormento, attraversare, correndo (letteralmente) a perdifiato, semplicità e urgenza ed evitare alcun accenno, anche minimo, di naïveté. Del resto, se mai ce ne fosse bisogno, a confermare tale evidenza basti vedere chi ha collaborato alla costruzione di questo lavoro: Ugo Fiore come dramaturg, Alessandro Sciarroni per il “suo sguardo esterno”, Tindaro Granata per il lavoro di coaching, Giulia Pastore come consulente per lo spazio scenico. Ma semplicità e urgenza, amore totalizzante e sublime “sprezzatura”, sarebbero poca cosa se non si legassero anche a una necessità autentica e attuale. Una necessità che in questo caso, ancora una volta si direbbe, è il corpo stesso e la furiosa liberatoria rivendicazione della sua unicità, della sua politicità e della sua inattingibile sacralità. Una necessità e un focus pienamente vivi e attuali nei nostri giorni e altrettanto capaci di dirci, con intelligenza e rispetto, della grandezza del genio poetico di Testori. Visto al suo debutto nazionale a Bologna, nel Teatro delle Moline, il 24 novembre 2025 nel contesto della stagione di Emilia Romagna Teatro.

 

 

Per sempre. Testi tratti da lettere e cartoline inedite di Giovanni Testori ad I Trionfi di Giovanni Testori, dediche private di Giovanni Testori ad Alain Toubas. Ideazione, drammaturgia e creazione Alessandro Bandini. Con Alessandro Bandini. Dramaturg Ugo Fiore, sguardo esterno Alessandro Sciarroni, coaching Tindaro Granata,  consulenza spazio scenico Giulia Pastore, disegno luci Elena Vastano, styling Ettore Lombardi, consulenza musicale Federica Furlani, tecnico luci, audio e video Alessandro Di Fraia. Produzione LAC Lugano Arte e Cultura, in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CTB Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, in collaborazione con Casa Testori, Institut Culturel Italien de Paris, La Corte Ospitale di Rubiera, con il sostegno di Inteatro Residenze, Fondazione Armunia.  Foto di Masiar Pasquali

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