Le urla del branco

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13 Novembre 2021

Le urla del branco.
Urla di persone che festeggiano per la consapevolezza di poter continuare ad agire odio indisturbati.
Guardo e riguardo il video, ma continuo a non trovare differenze tra i bulli omofobi che ho incontrato nella mia vita e i senatori di destra che esultano per lo stop definitivo del DDL Zan.
In fondo, sempre di branco si tratta.
È doloroso e triste sapere che ancora oggi non ci sarà una specifica aggiunta di pena per i crimini d’odio nei confronti di categorie già fortemente discriminate, come la comunità LGBTQ+, le persone disabili e le donne.
Persone come me.
Ma il mio dolore va principalmente alla parte della legge volta a realizzare iniziative e giornate specifiche di educazione ai temi sopracitati nelle scuole.
Iniziative che avrebbero potuto educare le nuove generazioni al rispetto di ogni orientamento sessuale, al rispetto del diverso da noi. Se ripenso ai miei anni a scuola, credo di aver sentito parlare di omosessualità e accettazione del diverso 2/3 volte.
Per un totale di 13 anni di scuola.
13 anni in cui non mi sono mai sentito rappresentato.
E dire che esempi di autori e di autrici appartenenti alla comunità arcobaleno non sarebbero mancati.
Quando andava bene, era bofonchiato dal prof frettolosamente, accompagnato dai soliti risolini di circostanza.
Ma cosa c’è da ridere ?
Si può smetterla di ridere quando si parla di persone LGBT+ ?
Si può capire che dire ancora nel 2021 la parola fr*cio ti rende una persona disgustosa ?
Oggi mi sarebbe tanto piaciuto svegliarmi e leggere dell’approvazione del disegno di legge.
Non sarebbe cambiato molto forse, le cose sarebbero state ancora difficili, ma un piccolo passo in avanti sarebbe stato fatto.
Una cosa però sarebbe cambiata.
Finalmente lo Stato, la scuola, avrebbero detto “vi vedo, sono con voi, queste barbarie non continueranno ancora. Sono al vostro fianco.”
Per tutti quei bambini e adolescenti come me che ancora e ancora dovranno sentirsi offesi e umiliati, vorrei dirvi che io vi vedo.
Le istituzioni e la politica ancora no, ma arriverà anche il loro turno.
Come leggo da molti altri post, “possono rallentarci ma non fermarci”.
Vorrei dirvi che passerà.
Che troverete il vostro posto nel mondo e che sarete felici.
E vorrei anche urlarvi di non credere mai a quello che vi dicono, alle offese che il branco vi rivolge, che voi valete in quanto persone, che non è giusto che subiate questo ogni giorno.
Io ci ho messo tanto per capirlo.
E ho sofferto molto.
Ma spero che arrivi un giorno in cui nessuno debba più soffrirne.
Io vi vedo e vi voglio bene.
Le cose cambieranno.
L’arcobaleno ci mette tanto ad uscire, ma quando si presenta, non si può più ricacciare dietro le nuvole.

TAG:
CAT: diritti umani, discriminazioni

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