Ma chi è questo occidentale?

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27 Marzo 2015

Sembra che ultimamente viviamo come ossessionati dalle origini, quasi intrappolati in quello che Edward Said chiamava ”orientalismo”. Ma chi è davvero questo occidentale?, che sentiamo tanto vicino come un fratello culturale, con cui si presuppone che condividiamo lo stesso sentimento dello stare al mondo, o addirittura le opinioni.

Ce ne fossero due uguali di occidentali: io, che spesso e volentieri incespico, sono occidentale, il mio vicino di casa è occidentale, e pure la Santanché quando twitta è occidentale; il texano che mastica del tabacco, il proprietario di una dance-hall, la ragazza che ricorda di andare a messa e l’abortista, l’imprenditore di magliette della salute, il bambino che gioca a fare Sandokan, l’invasato medioevalista e quello che si invasa in palestra, il cinefilo underground, la femminista all’angolo della trentaquattresima, l’orologiaio di seconda mano, il guidatore di panzer e il co-pilota di aerei civili, Beck e Kanye West, siamo tutti drammaticamente occidentali.

Il dramma è iniziato quando questo occidentale ha scoperto che il texano masticatore di tabacco, il proprietario di una dance-hall, la ragazza che ricorda di andare a messa, l’imprenditore di magliette della salute, il bambino che gioca a fare Sandokan, l’invasato medioevalista e quello che si invasa in palestra, il cinefilo underground, la femminista all’angolo della trentaquattresima, e via dicendo, convivevano tranquillamente. Ma con quello che vendeva il kebab proprio no. A quel punto emergevano le diversità.

E via con tutto quell’ammasso di recalcitrante pregiudizio che racconta i tempi contemporanei, e un suo certo disagio. La realtà non è che siamo tutti uguali, persino nel gran mare che definiamo Occidente continuano a narrarsi mille diversità e specificità. Possiamo avere il privilegio di avere un grande amico che viene dall’Oriente magico, e ci racconta le favole delle Mille e una notte (per quanto tutto ciò sia solo stereotipato), e contemporaneamente mantenere il lusso di non condividere niente della visione del mondo di un ”fratello d’Occidente”. Del resto, certe copertine de Il Giornale come piccole vendette del tempo su certi vecchi articoli dello Der Spiegel, non son fra quelle cose che ci animano sentimenti di fratellanza. Né potrebbero animarcela gli sgozzamenti targati Isis.

Alla ricerca di che cos’è l’Occidente e cos’è un occidentale ci perdiamo, e ci scopriamo debolissimi. Incespichiamo tutti. E forse sarebbe il caso di tornare a parlare di persone.

TAG: der spiegel, occidentale, occidente, orientalismo
CAT: discriminazioni, Integrazione

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