Energia

Adriatic Link: 1,5 miliardi da BEI, SACE e Intesa Sanpaolo per l’elettrodotto strategico tra Marche e Abruzzo

Accordo tra BEI, Intesa Sanpaolo e SACE per finanziare l’elettrodotto sottomarino

10 Luglio 2025

Un nuovo passo avanti per la sicurezza e la sostenibilità energetica dell’Italia. È stato firmato oggi a Roma un accordo da 1,5 miliardi di euro per finanziare l’Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino ad alta tensione (HVDC) che collegherà Fano (Marche) e Cepagatti (Abruzzo).

L’opera, promossa da Terna e inserita nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, è stata finanziata attraverso tre linee di credito: 750 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), 500 milioni da Intesa SanpaolO, 250 milioni da Intesa Sanpaolo con fondi BEI.

Tutte le operazioni sono garantite da SACE con la Garanzia Archimede, per un totale superiore a 1 miliardo.

“Questo investimento sarà fondamentale per promuovere un mercato dell’energia più stabile e sicuro, migliorando la rete nazionale e accelerando la transizione verde,” ha dichiarato Nadia Calviño, presidente del Gruppo BEI.

L’Adriatic Link sarà lungo 251 km, di cui 210 sottomarini, e potrà trasportare fino a 1.000 MW. Il cavo sarà completamente interrato o posato sui fondali marini, riducendo al minimo l’impatto ambientale. I lavori per le opere terrestri sono già partiti nel 2024.

Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha sottolineato: “Il finanziamento riconosce il valore strategico delle nostre infrastrutture, essenziali per favorire l’integrazione delle rinnovabili e aumentare l’indipendenza energetica.”

Anche Alessandra Ricci, AD di SACE, ha evidenziato il valore sistemico dell’intervento: “Con l’Adriatic Link tracciamo un percorso verso un’infrastruttura energetica più resiliente, integrata e pronta alle sfide globali.”

Infine, Mauro Micillo (Intesa Sanpaolo) ha ribadito il ruolo della banca nel sostenere la transizione: “Questa operazione è un esempio concreto di come pubblico e privato possano collaborare per modernizzare il Paese.”

Il progetto non solo potenzierà lo scambio di energia nel centro Italia, ma avrà anche ricadute economiche dirette sul territorio, contribuendo allo sviluppo locale nelle regioni coinvolte.

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