Energia

Mercato Retail dell’energia: vorace o inefficiente?

I principali fornitori di energia raramente offrono servizi economici ma comunque sempre calmierati. Da dove arriva la spinta speculativa del mercato e perchè ? L’analisi delle offerte rivela un mare di fornitori secondari che …

29 Luglio 2025

Nel precedente articolo  ho messo a confronto il Mercato Libero inglese e quello italiano evidenziando la numerosità delle offerte e la dispersione dei  prezzi presenti in Italia rispetto alla limitata ma  calmierata  offerta di prezzi nel Regno Unito.

In questo articolo riporto un approfondimento di analisi sulle offerte del nostro mercato evidenziando risultati statistici ed osservazioni.
L’analisi è basata sui dati raccolti a metà luglio dal Portale Offerte, relativi alla piazza di Milano, considerando la spesa annua che le offerte pongono sulle spalle degli utenti per i consumi annui di 2.700 kWh (luce) e 1.400 Smc (gas). Le offerte considerate sono solo quelle di Mercato Libero ( escluse le PLACET) e solo quelle attive (il Portale è rigoroso nel rimuovere quelle scadute).

Il numero totale delle offerte a Milano è 2.269, presentate da 328 fornitori (operatori di vendita al dettaglio per usi domestici, parte dei circa 700 operatori nazionali).

Il numero delle offerte è davvero impressionante pur considerando il fatto che le tipologie contrattuali di base sono 6 ( gas a prezzo fisso o variabile, luce a prezzo fisso o variabile, tariffa monoraria o fasce). Tuttavia a fronte di 200  fornitori che presentano 1-2 offerte, troviamo fornitori che presentano 70 offerte.

Riguardo la durata delle offerte, 291 offerte non hanno scadenza (ovvero presentano data di scadenza posteriore al 2030); per le restanti la durata media è 216 giorni; circa 500 offerte hanno scadenza mensile.

L’ elaborazione statistica si esegue per classi omogenee di contratti (offerte) e porta a costruire una tabella che  enumera le offerte disponibili, il numero di fornitori offerenti, il valore medio, il minimo ed il massimo del prezzo offerto. L’ultima colonna mette in evidenza la dispersione delle offerte indicando la differenza percentuale  tra la peggiore e la migliore offerta disponibile. Spieghiamo che una differenza del 200% indica che il prezzo peggiore è pari a 3 volte il prezzo migliore.

Nr. offerte Nr. fornitori Tipo offerta media [€] min [€] MAX [€] delta
842 219 Luce, prezzo variabile, tariffa a fasce 938,90 725,32 1.805,88 149%
777 210 Gas, prezzo variabile 1.879,00 1.157,10 3.427,61 196%
200 69 Luce, prezzo fisso, tariffa monoraria 930,30 654,15 1.216,53 86%
169 63 Gas, prezzo fisso 1.820,00 1.509,12 2.911,82 93%
160 63 Luce, prezzo variabile, tariffa monoraria 913,60 746,14 1.396,48 87%
121 51 Luce, prezzo fisso,  tariffa a fasce 926,30 669,99 1.577,47 135%
2.269 328 in TOTALE per Luce o Gas

Ad ogni  singola riga della tabella sintetica si può associare un istogramma che visualizza la distribuzione dei prezzi delle offerte. Su questi istogrammi mettiamo in evidenza due elementi :

  • il prezzo equivalente dell’offerta in Tutela (doverosamente sottolineando che l’offerta Tutelata NON prevede il prezzo fisso)
  • la posizione dei prezzi offerti dalle “TOP 20” cioè le principali 20 aziende del settore .

Il primo istogramma descrive le offerte per 1.400 Smc/anno a prezzo variabile e mi soffermo su questo perché è rappresentativo delle altre classi di offerta.

[1]

Sull’asse orizzontale troviamo la scala dei prezzi e l’altezza delle barre rappresenta la numerosità delle offerte.

Il primo dato evidente è la convenienza dell’offerta in Tutela e la scarsa presenza di offerte di Mercato Libero  più convenienti di essa e comunque di limitata convenienza.

Il secondo dato  importante è la posizione delle offerte delle “TOP 20” : non sono  più competitive del servizio Tutelato ma tuttavia occupano il segmento basso dei prezzi, cioè sono competitive rispetto la maggioranza delle offerte . Nella classe in questione la peggiore offerta TOP 20 ha dietro di sé 292 offerte peggiori di  fornitori “secondari” .

Il terzo dato è l’estensione a destra dell’istogramma, cioè la dispersione dei prezzi verso l’alto fino ad arrivare a 3.427 euro. Questo segmento di “prezzi alti” è occupato da fornitori  secondari, spesso di piccole dimensioni e basso fatturato. Sono “artisti della vendita”, creativi nel teleselling e nella circuizione dei consumatori. Nei casi analizzati, quelli estremi, il servizio offerto è standard, non include alcun servizio o prodotto accessorio.  Non è possibile dire se il prezzo elevato sia motivato da inefficienza gestionale del fornitore o solo dalla sua voracità. E’ certo che il mercato NON ha bisogno di questi fornitori e che il consumatore deve essere difeso da questi soggetti che secondo le cronache hanno veicolato le loro esose offerte con teleselling e visite domiciliari, esibendosi in  fantasiose ma false narrazioni [[1]].

In conclusione l’istogramma illustra una realtà surreale per la dottrina economica : l’affollarsi di operatori  nel mercato non favorisce la competizione e la diminuzione dei prezzi ma il loro aumento.

Il punto di vista di chi scrive è che nel caso di un bene essenziale e oggetto di pubblico servizio il bene del consumatore abbia priorità sulla libertà di mercato: per questo è bene che il teleselling sia limitato  e che sia messo in atto un controllo sui prezzi massimi (price cap) come nella liberale Inghilterra.

Mostro con pochi commenti l’istogramma del mercato Elettrico (prezzo variabile, tariffa a fasce) che con proporzioni simili si può sovrapporre a quello del mercato del Gas sopra dettagliato.

[2]

Un discorso particolare merita il mercato elettrico a prezzo fisso e tariffa monoraria. In questa  classe, dopo molti mesi,  tornano a presentarsi dei potenziali vantaggi  per i consumatori: sono disponibili offerte competitive rispetto alla Tutela e risparmi interessanti. Sulla base delle recenti esperienze, purtroppo, queste offerte richiedono un alto livello di  attenzione da parte del consumatore. Le offerte sono vantaggiose perchè associate a sconti temporanei  e le condizioni economiche vengono aggiornate a distanza di 12 mesi e le sorprese …non mancano. Il consumatore dovrà valutare il costo al termine degli sconti e rivalutare le condizioni di rinnovo con la situazione di mercato.

[3]

Tuttavia anche in questa classe la differenza tra le offerte delle TOP 20 e dei fornitori secondari è significativa, ancor più che negli esempi precedenti.

Infine per dovere di cronaca riporto gli istogrammi  relativi alle altre classi di offerte :

  • gas a prezzo fisso,

[4]

  • luce a prezzo variabile , tariffa monoraria

[5]

  • luce a prezzo fisso, tariffa a fasce orarie

[6]

 

[1] Vedi Consumerismo.it

 

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