Grandi imprese
Tim, Labriola: “Siamo sulla buona strada per raggiungere i target, gli investitori hanno fiducia”
Pietro Labriola, amministratore delegato del gruppo, parla in call agli analisti, insieme ad Adrian Calaza, chief financial officer dimissionario. “L’andamento della nostra performance riflette la stagionalità prevista nel piano, confermiamo le nostre previsioni per l’anno”
Tim cala in borsa di circa il 2 per cento, scambiando intorno a 0,48 euro a metà seduta del 6 novembre. Ieri la seduta di borsa per il gruppo di telecomunicazioni si è chiusa a 0,49 euro e oggi si è aperta nello stesso modo. Intanto Pietro Labriola, amministratore delegato del gruppo, parla in call agli analisti, insieme ad Adrian Calaza, chief financial officer dimissionario. Sarà Piergiorgio Peluso, rientrato nel gruppo lo scorso primo ottobre come advisor dell’ad, a sostituirlo.
Il ruolo di Adrian Calaza come Cfo di Tim è stato “fondamentale nel trasformare l’azienda, non solo in termini di risultati finanziari, ma soprattutto nel ripristinare quella disciplina, trasparenza e credibilità che oggi caratterizzano” il gruppo, spiega Labriola ringraziando il manager.
Tim ha chiuso con un risultato netto positivo per 23 milioni di euro nel trimestre luglio-settembre. Guardando ai nove mesi, invece, la perdita è di 109 milioni, in netto calo rispetto all’oltre mezzo miliardo di rosso di settembre 2024. I profitti vengono generati dal Brasile, che ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di circa 195 milioni di euro.
“Tim ha registrato una solida performance operativa a finanziaria nel terzo trimestre, sia in Italia sia in Brasile. Da inizio anno i nostri risultati sono in linea con il nostro budget e siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’intero esercizio. L’andamento della nostra performance riflette la stagionalità prevista nel piano, per questo motivo confermiamo le nostre previsioni per l’anno. Trimestre dopo trimestre stiamo costruendo una Tim più efficiente e redditizia, in linea con il nostro business plan”, ha proseguito Labriola. Il gruppo – ha sottolineato l’ad – “a settembre è tornato con successo sui mercati dei capitali del debito per la prima volta dopo le emissioni obbligazionarie del 2023 e la separazione della rete nel 2024. Abbiamo emesso un’obbligazione da 500 milioni, con lo spread più basso degli ultimi 15 anni, che ha ricevuto una risposta eccezionale da parte degli investitori, con una domanda sei volte superiore all’offerta, segno evidente della ritrovata fiducia nella solidità del gruppo”.
La novità più grande riguarda però le sinergie con Poste Italiane. È stato infatti firmato il contratto MVNO per PosteMobile, con la migrazione dei clienti prevista nel primo trimestre 2026, e lanciata l’offerta “Tim Energia powered by Poste Italiane”, che combina connettività e fornitura di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, è stata siglata una lettera d’intentiper una joint venture su cloud e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di rafforzare la leadership dei due gruppi nella digitalizzazione del Paese.
“Tim Energia powered by Poste – ha aggiunto Labriola – sta mostrando un forte interesse iniziale, a conferma del potenziale di cross-selling che possiamo sfruttare insieme. Ulteriori iniziative di cross-selling rivolte a clienti retail e Pmi sono attualmente in fase di valutazione”. Passando a Tim Enterprise “stiamo esplorando opportunità di risparmio sui costi attraverso iniziative di approvvigionamento congiunte”. Infine “abbiamo firmato una lettera di intenti per la costituzione di una joint venture sui servizi cloud, focalizzata sull’AI generativa e sulle tecnologie open source. Quest’ultima posizionerà Tim e Poste come leader nella trasformazione digitale del Paese, rafforzando ulteriormente il posizionamento di Tim Enterprise come attore chiave nelle iniziative governative”.
Sulla vendita di Sparkle il gruppo sta andando avanti e sta aspettando le autorizzazioni di alcune autorità locali. “Il closing potrebbe essere a inizio 2026 e non più nell’ultimo trimestre 2025, ma tutto sta procedendo molto bene”.
Per quanto riguarda il consolidamento nel settore, Labriola specifica che Tim non vuole per forza essere protagonista. “Potrebbe essere Tim o un altro attore ma quest’anno sarà importante, se qualcuno farà la prima mossa e procederà. Quando nel 2022 parlavamo di passare da volume a valore nessuno ci credeva, oggi tutti ne parlano”. Dopo Fastweb-Vodafone “sono ottimista che a breve ci sarà un ulteriore passo”.
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