Peggio degli insulti di De Luca a Gomez, sono le risatine della platea Pd

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7 Agosto 2015

Per capire il livello del dibattito, basterebbe ricordare che Gomez non è un cognome tedesco. Al massimo spagnolo o comunque sudamericano. Ma da Sir Vincenzo De Luca non ci si poteva attendere che uno scalcagnato parallelo di cognomi (si suppone) tra Mario Gomez, ex calciatore della Fiorentina tedesco di origine spagnole, e Peter Gomez, direttore de Ilfattoquotidiano.it, che di teutonico ha davvero poco: di sicuro non il cognome. Ma tant’è.

Certo il punto di partenza non è incoraggiante ed è su un livello macchiettistico. E purtroppo il prosieguo della vicenda riesce a essere addirittura peggiore: nel corso della direzione nazionale del Partito democratico, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha apostrofato il giornalista con termini abominevoli: “Un consumatore abusivo di ossigeno, un danno ecologico permanente”. Tanto che il “somaro” successivamente pronunciato passa quasi inosservato. Ora, che tra l’ex sindaco di Salerno e Ilfattoquotidiano.it non corra buon sangue è giusto, direi anche legittimo. Ma un’altra cosa è parlare in diretta streaming in questo modo tanto sprezzante e tanto spregevole.

Si dirà, “ma De Luca è così, che volete che sia”. Ma la risposta è: no, non funziona in questo modo. Eppure il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è subito accorso in difesa del governatore, spiegando che era “una battuta” e che “il Pd difende a spada tratta l’ossigeno di tutti i giornalisti”. Ma la difesa d’ufficio, pronunciata con un sorriso sornione, è stata talmente debole da far crescere l’irritazione. Per anni a sinistra è scattata la legittima indignazione verso le pernacchie e le volgarità di Umberto Bossi (tanto per fare un nome), per non tacere dei volti scandalizzati a ogni ‘battuta’ di Silvio Berlusconi. E che dire delle sacrosante rivolte a mezzo stampa, ogni volta che Beppe Grillo mette alla gogna un giornalista? L’affondo del presidente della Regione Campania non è stato da meno. Si tratta di un atto gravissimo e anche gratuito, in quanto arriva a mesi di distanza dalle polemiche. Se l’intenzione era quella di smontare le tesi di Gomez, bastava proporre un ragionamento – magari anche una battuta meno violenta – ma senza ricorrere a barbari insulti.

Eppure il guaio vero è che le affermazioni di De Luca non sono la cosa più grave. La platea della direzione nazionale del Pd ha assistito divertita allo show dell’ex sindaco di Salerno, con risatine e applausi come se stesse andando in onda un film comico al cinema o uno spettacolo di cabaret. E a dir la verità, il discorso sarebbe anche un ottimo monologo cabarettistico o se fosse stato inserito all’interno di un cinepanettone. Invece, il punto drammatico è che la sede di quell’intervento era la riunione dei dirigenti del primo partito italiano. Quello che esprime il presidente del Consiglio, tanti ministri, presidenti di Regione. Che dicono di voler cambiare l’Italia. Dicono.

TAG: Matteo Renzi, Pd, Peter Gomez, vincenzo de luca
CAT: Enti locali, Partiti e politici

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