USA e Cina

Geopolitica

Accordo preliminare tra USA e Cina su terre rare e dazi, nei prossimi giorni (forse) la firma di Trump e Xi

26 Ottobre 2025

Gli alti funzionari economici di USA e Cina hanno sancito domenica un quadro d’accordo per un’intesa commerciale sulle terre rare, in vista del vertice tra i leader Donald Trump e Xi Jinping nei prossimi giorni. L’incontro — quinto round in presenza da maggio — ha visto protagonisti il segretario del Tesoro americano Scott Bessent e il rappresentante al commercio degli USA Jamieson Greer da una parte, la controparte cinese con il vice-premier He Lifeng e il negoziatore di primo piano Li Chenggang dall’altra. L’appuntamento è avvenuto a margine del vertice della Association of Southeast Asian Nations (ASEAN) a Kuala Lumpur, nel quale Trump ha annunciato un accordo commerciale con la Malaysia.

I contenuti dell’intesa

Secondo Bessent, l’accordo prevede:

  • Il rinvio da parte della Cina delle misure di controllo alle esportazioni delle terre rare e dei magneti strategici, che Pechino aveva annunciato come contromossa.

  • L’evitamento da parte degli Stati Uniti dell’introduzione del dazio al 100 % sulle merci cinesi, minacciato da Trump in caso di escalation.

  • L’impegno della Cina ad ampliare l’acquisto di soia e prodotti agricoli americani, elemento fondamentale per l’agricoltura Usa.

  • La collaborazione per contrastare la crisi del fentanyl negli Stati Uniti, mediante un coordinamento sui precursori chimici insieme a questioni portuali, della tecnologia e della governance del commercio digitale (es. TikTok) erano al tavolo.

Il capo negoziatore cinese Li ha definito le consultazioni «molto intense» e ha dichiarato che è stato raggiunto un “consenso preliminare”, ora soggetto alle procedure interne di approvazione.

Rischi e motivazioni dietro la tregua tra USA e Cina sulle terre rare

L’intesa arriva in un contesto di forte tensione tra le due potenze economiche: Trump aveva annunciato l’introduzione di dazi del 100 % a partire dal 1° novembre, in risposta alle restrizioni cinesi sulle esportazioni di terre rare – materiali essenziali per l’elettronica, i veicoli elettrici e la difesa. Da parte sua, la Cina detiene una posizione dominante nell’industria mondiale delle terre rare: stime del 2025 indicano che Pechino controlla circa il 70% degli approvvigionamenti globali di questi materiali strategici. Questo conferisce a Pechino un potenziale margine di manovra nelle negoziazioni commerciali e geopolitiche.

Impatti per gli agricoltori e la catena globale

Per l’industria agricola statunitense — in particolare i produttori di soia — l’accordo potrebbe rappresentare un sollievo concreto: la prospettiva di aumentati acquisti cinesi significa un potenziale rafforzamento dei mercati di sbocco.  Sul fronte industriale e tecnologico, il rinvio delle restrizioni cinesi alle esportazioni di terre rare getta un segnale positivo alle catene globali di approvvigionamento, alleviando in parte l’incertezza sui materiali chiave. Tuttavia, analisti avvertono che la situazione resta fragile e soggetta a rivalutazioni in base alle evoluzioni geopolitiche.

Cosa resta da definire

  • L’esito dell’incontro fra Trump e Xi, in programma nei prossimi giorni (previsto in Corea del Sud ma ancora non confermato da Pechino).

  • Il testo definitivo dell’accordo e l’annuncio formale: al momento si parla di una “cornice” (framework) da perfezionare.

  • L’estensione effettiva della tregua: l’accordo attuale evita un’escalation ma non rende permanenti tutte le misure previste. Il termine della tregua è fissato al 10 novembre, con possibilità di proroga.

  • Le reazioni del mercato e delle altre economie, che potrebbero essere influenzate sia dalla riduzione dei dazi sia dalla stabilizzazione della fornitura di terre rare.

L’accordo in via di definizione fra USA e Cina sulle terre rare rappresenta un passo avanti verso la de-escalation della guerra commerciale. Non si tratta ancora di un trattato completo, ma di un’intesa che consente alle due superpotenze di evitare il precipizio del 100 % di dazi e di blocchi alle esportazioni. Resta il fatto che il successo dell’operazione dipenderà dalla capacità di tradurre la cornice in impegni concreti e duraturi — e di farlo in un contesto dove tecnologia, agricoltura e geopolitica si intrecciano inestricabilmente. Domani, alla riapertura dei mercati, si capirà quanto gli investitori di tutto il mondo credono a questa nuova prospettiva di pace commerciale. Intanto, si segnala che i mercati delle criptovalute, aperti sette giorni su sette la cui estrazione è particolarmente sensibile alla disponibilità di alcune terre rare, hanno avuto un immediato balzo verso l’alto, dopo l’annuncio della intesa preliminare.

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