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Geopolitica

Schulz torna a candidarsi per la SPD e punta a sparigliare la politica tedesca

di Andrea M. Jarach
24 Novembre 2016

Martin Schulz sarà costretto a lasciare all’inizio del prossimo anno la presidenza del Parlamento Europeo perché la frazione dei conservatori europei non intende rinunciare al suo turno di guida dell’assemblea. Come suo successore dal 17 gennaio 2017 si fa già il nome del connazionale Manfred Weber capo della frazione europea dei popolari EVP.
Schulz ha già annunciato che si candiderà in Germania per la SPD come capolista nel Nord Reno Vestfalia alle elezioni per il rinnovo del Bundestag del 2017. Lascerà il proscenio dell’UE dopo 23 anni da europarlamentare, di cui 13 a capo della frazione dei socialisti europei e 5 da Presidente del Parlamento. Ruolo in cui ritirò anche il Nobel per la Pace all’Unione Europea quale “straordinario progetto che ha sostituito alla guerra la pace ed all’odio la solidarietà” alla fine del 2012. In una conferenza stampa ha dichiarato che si candida al Bundestag per promuovere la consapevolezza del progetto europeo che ritiene “il più grosso successo di civilizzazione del secolo scorso” impegnandosi nel “chiudere le spaccature nella società e tra i Paesi europei” per “riguadagnare la gente ad avere fiducia nella politica”. Una dichiarazione in aperto contrasto ai venti nazionalisti promossi in Germania dalla AfD.
Era stata criticata come una sconfitta politica di Angela Merkel il non aver saputo individuare nelle fila dell’Unione CDU-CSU il nuovo candidato alla Presidenza della Repubblica, accettando di nominare con la SPD l’attuale Ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. Alla luce della nuova corsa per il cancellierato quella della Merkel poteva invece essere riconsiderata come un’abile manovra nel rimuovere, promuovendolo ad altro incarico, il possibile concorrente più diretto. Il ritorno sulla scena politica nazionale di Martin Schulz potrebbe ora invece sparigliarle le carte. Anche se nella conferenza stampa odierna Schulz non ha assolutamente fatto cenno a possibili incarichi politici oltre a dichiarare di concorrere al Bundestag; gli osservatori politici lo hanno già incoronato a ministro degli esteri in sostituzione di Frank-Walter Steinmeier e possibile candidato Cancelliere per la SPD.
Steinmeier infatti dopo aver accettato la nomina a Presidente delle Repubblica, contando sui voti congiunti dei rappresentanti di CDU-CSU e SPD nell’assemblea elettiva, nonostante concorra alla carica anche Christoph Butterwegge proposto dai Linke, può contare con sicurezza di succedere a Joachim Gauck a Schloss Bellevue. Martin Schulz, quand’anche lo si possa giudicare un oratore meno carismatico, sarebbe per molti versi il suo successore ideale al dicastero degli esteri. È al corrente di tutti gli attuali dossier politici internazionali e si è fatto già conoscere dalla più parte dei capi di Governo stranieri, con molti dei quali può parlare direttamente destreggiandosi in almeno 4 lingue, tra cui anche l’italiano.
Anche se la direzione del partito social democratico vuole ufficialmente prendere tempo fino a gennaio per dichiarare chi sarà il suo candidato al cancellierato, la base del partito potrebbe ora voler accelerare i tempi. Finora appariva favorito il Presidente della SPD Sigmar Gabriel, ma la Süddeutsche Zeitung ha fatto anche il nome del sindaco di Amburgo Olaf Scholz. Con la discesa nella politica nazionale di Martin Schulz, per i socialdemocratici la scelta in favore di quest’ultimo, col suo prestigio europeista, potrebbe diventare obbligata. E per Angela Merkel, e pure per la AfD di Frauke Petry, la battaglia per la Cancelleria più complicata.

Germania Martin Schulz
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