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Geopolitica

Quali i rischi dalle crescenti tensioni tra Russia ed Ucraina?

di Chiara Perrucci
6 Dicembre 2021

Stando a quanto riportato dal Washington Post, Mosca, arriverebbe ad impiegare fino a 100 battaglioni pluriarma:alla fanteria, ai mezzi corazzati e all’artiglieria,si affiancherebbero Genio, Sanità e Trasporti, per una formidabile e completa forza d’attacco. Con un totale di 175 mila soldati, necessari per invadere  l’Ucraina e permanenvi a lungo, a partire dal prossimo mese di gennaio. Una strategia messa appunto dalla Russia già dalla scorsa estate. Le fonti citate dal giornale americano, parlerebbero di un fascicolo e di 4 foto scattate via satellite dai servizi di intelligence americana. È innegabile, infatti, che gli USA  considerino il fronte ucraino più importante ed incandescente di quelli afghano e libanese e che questa attenzione profusa, riporti, inevitabilmente, ad un interrogativo che attraversa un po’ tutti, più o meno da quando è esplosa la rivolta civile in Ucraina, che ha seminato 14 mila morti e cioè: se Vladimir Putin voglia davvero infliggere il colpo di grazia ad un paese già in declino di suo. Intanto il fiato rimane sospeso per l’attesa conference call di domani sera, tra il Presidente Joe Biden e l’omologo russo (mentre si avvicina l’appuntamento della Conferenza Internazionale sulla democrazia, organizzata dalla Casa Bianca, a cui Putin non parteciperà, perché escluso). I punti programmatici sono chiari e prevedibili. Ovviamente, la minata situazione dell’Ucraina sarà il tema d’esordio, perché il più urgente. La linea di comunicazione diffusa dalla Russia è quella di godere della massima libertà nello spostamento delle proprie truppe, all’interno del suo territorio, definendo imprudente la misura adottata dalla Nato, di rafforzare la propria  presenza nei Paesi Baltici, in Romania, in Polonia e nel Mar Nero. In queste affermazioni, si coglie, nitidamente, lo scherno e la spavalderia riservati dal Cremlino e dai suoi massimi esponenti (Putin e il suo ministro degli esteri Lavrov) agli Stati Uniti. Oltre ai paventati attacchi militari, l’offensiva e controffensiva viene scagliata, per il momento, solo per via mediatica, attraverso un botta e risposta americano e russo, a suon di vere e proprie accuse : gli USA affermano che molto probabilmente, gli spostamenti delle forze terrestri di Mosca, preluderebbero alla temuta invasione della Ucraina, o quantomeno mirerebbero a fiaccare l’immagine dei vertici politici di Kiev per le forniture di gas verso l’Europa (diminuite del 25%). Il potenziale (forse, non tanto) attacco finale che Putin sferrerebbbe nel gennaio 2022, punterebbe ad una invasione lampo per conquistare l’Ucraina del sud e, velocemente, nell’ordine, dirigersi verso la Transnistria (filo russa), con destinazione ultima la capitale Kiev. L’Europa, per ora, non azzarda a fare nulla di più di un formale ed espresso sostegno a livello politico. Solo il primo ministro inglese Johnson sta finanziando la costruzione di basi navali ed armamenti del valore di 2 miliardi di euro. Insomma, l’eterna tensione vissuta da tempi immemori, sempre sul filo del rasoio, sembra conoscere l’ennesimo capitolo di  provocazioni e strategie militari che vanno ad aggiungersi alla situazione estremamente instabile, venutasi a creare in seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Sin dai tempi di Nikita Chruscev, l’Ucraina ha sempre rappresentato una spina nel fianco amata ed odiata, per le ventate di indipendenza manifestate con l’irriverenza di un popolo che invocava la propria libertà, anche a muso duro. Come non rammentare il grande imbarazzo derivante dalla tragedia nucleare di Chernobyl, inizialmente insabbiata da Mosca, e che, per molti storici, ha simboleggiato l’inizio della fine del regime sovietico. D’altronde, lo stesso Vladimir Putin, ha recentemente sostenuto di considerare l’Ucraina come cosa propria della Russia, e della quale, sempre a suo dire, la Madrepatria, ne sarebbe stata derubata dal 1991 (anno della indipendenza ucraina). Pretattica? O un tentativo di mettere alla prova la tenuta nervosa dei politici occidentali?

#russia ucraina usa
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