ex vertici esercito e servizi israeliani

Medio Oriente

Israele, 19 ex capi dell’esercito e dei servizi chiedono la fine della guerra

19 ex dirigenti ai massimi livelli dell’IDF, Mossad e Shin Bet critica il governo Netanyahu per il prolungamento della guerra e per le menzogne rifilate all’opinione pubblica israeliana. E in 600 scrivono a Trump perché intervenga.

4 Agosto 2025

Ex alti dirigenti dell’esercito e dell’intelligence israeliani hanno diffuso un video congiunto in cui chiedono di fermare la guerra a Gaza, sostenendo che Israele abbia accumulato più perdite che vittorie e che i combattimenti si stiano protraendo solo per ragioni politiche. Tra essi ci sono ex capi di stato maggiore dell’Idf (l’esercito israeliano), dei servizi segreti, ex dirigenti dello Shin Bet e del Mossad. Nomi di peso come l’ex capo di stato maggiore dell’IDF ed ex primo ministro Ehud Barak, gli ex capi di stato maggiore Moshe Ya’alon e Dan Halutz e l’ex direttore dello Shin Bet Yoram Cohen. In tutto diciannove pezzi da novanta delle forze armate e dell’ingelligence che sono anche i capofila di un gruppo di circa 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione firmatari di una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in cui si chiede di fare pressione su Israele affinché ponga immediatamente fine alla guerra a Gaza.  «È nostra convinzione professionale che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele. La vostra credibilità presso la stragrande maggioranza degli israeliani aumenta la capacità di indirizzare Netanyahu e suo governo sulla giusta strada: porre fine alla guerra e alle sofferenze, restituire gli ostaggi», scrivono nella lettera, secondo quanto riportato dalla BBC.

L’appello degli ex vertici dell’esercito e dei servizi israeliani (VIDEO)

«Ognuna di queste persone ha partecipato alle riunioni di gabinetto, ha operato nei circoli più ristretti, ha preso parte a tutti i processi decisionali più delicati e delicati», afferma una voce fuori campo all’inizio del video. «Insieme, hanno più di mille anni di esperienza in sicurezza nazionale e diplomazia». I veterani della sicurezza israeliana sostengono che i combattimenti a Gaza avrebbero potuto concludersi molto tempo fa e chiedono a Israele di porre fine ai combattimenti con un cessate il fuoco permanente e un accordo completo sulla presa degli ostaggi. «Abbiamo il dovere di alzarci in piedi e dire ciò che dobbiamo dire», afferma l’ex direttore dello Shin Bet Ami Ayalon. «Questa guerra è iniziata come una guerra giusta. Era una guerra difensiva. Ma una volta raggiunti tutti i suoi obiettivi militari, una volta ottenuta una brillante vittoria militare contro tutti i nostri nemici, questa guerra ha smesso di essere una guerra giusta. Sta portando lo Stato di Israele alla perdita della sua sicurezza e identità».

«Siamo sull’orlo della sconfitta – afferma l’ex direttore del Mossad Tamir Pardo – Ciò che il mondo vede oggi è opera nostra. Ci nascondiamo dietro una menzogna che abbiamo creato noi stessi. Questa menzogna è stata venduta all’opinione pubblica israeliana, e il mondo ha capito da tempo che non riflette la realtà». Secondo l’ex direttore dello Shin Bet Nadav Argaman, «ora stiamo principalmente compensando le perdite». L’ex capo dell’intelligence militare Amos Malka sostiene che Israele ha superato «di oltre un anno il punto in cui avremmo potuto porre fine alla guerra con un risultato operativo sufficiente»

 

 

 

 

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